Premier League, da zero a dieci, Manolo mania e la realtà del Leicester

Il meglio e il peggio della Premier League, da Manolo Gabbiadini alla retrocessione possibile del Leicester.

10 – Il nuovo Gabbiadini – Totalmente un altro giocatore rispetto a quello visto a Napoli. Tre le reti segnate, due nell’ultimo turno, e il Southampton schianta il Sunderland. Opportunista nella prima occasione, l’ex Napoli si ripete realizzando una gran rete; finta al difensore, conclusione col piede debole, Mannone battuto. E il binomio nato con Dusan Tadic può far divertire non poco i tifosi dei Saints.

9 – United, Arsenal e Liverpool – Dovevano vincere e l’hanno fatto. Tutte per 2-0, senza complicazioni, chi più chi meno. Martial rivitalizza Old Trafford, Sanchez guida l’Arsenal e Manè si riprende Anfield, che lo acclama come salvatore della patria; già perchè il Liverpool non vinceva da un mese e mezzo. Il successo contro il Tottenham rilancia i Reds e favorisce Conte, che dall’alto del suo primato si può permettere di pareggiare.

8 – Il fortino del Burnley – Sicuramente tra gli stadi dove è più complicato giocare della stagione, Turf Moor è quasi come lo Juventus Stadium, con le dovute proporzioni. Il Burnley non perde praticamente mai, e anche il Chelsea si è dovuto arrendere al pareggio, con una sontuosa punizione di Brady (no, non Tom) a fissare il punteggio sull’1-1. In casa, i Clarets hanno perso solo tre partite, a fronte di nove vittorie, che corrispondono alle vittorie totali della squadra in Premier League; in casa sono una sentenza, fuori invece, un pò meno.

7 – L’arrembante Swansea – Non sta sbagliando più niente in ottica salvezza la squadra gallese, che vince anche lo scontro diretto con il Leicester e si issa ancora di più in classifica, evitando di sprofondare troppo. Un balzo in avanti che li porta al quindicesimo posto in graduatoria, e per il momento lontano dai guai, anche se la lotta per non finire in Championship quest’anno potrebbe mietere vittime illustri.

6 – Il goleador McAuley – Non segna quasi mai, ma quando lo fa, è provvidenziale. Un Sergio Ramos d’Albione, Gary McAuley, roccioso difensore nordirlandese del WBA. I suoi colpi di testa hanno portato l’Irlanda del Nord a Euro 2016, oltre che al più recente insperato pareggio contro il West Ham, arrivato al 94′ con uno stacco imperioso di testa del leader difensivo dei Baggies.

5 – West Ham al contrario – Vince in trasferta ma non in casa. Gli Hammers non vedono l’ora di concludere una stagione molto più negativa del previsto, che tra molti problemi annovera il fatto di non avere “il fattore casa”. Non è particolarmente positivo il nuovo stadio del West Ham, trasferitosi dallo storico Boleyn Ground all’inizio di questa Premier League 2016/17. Il pareggio contro il WBA ne è l’ennesima dimostrazione.

4 – Aquile smarrite – Tra le squadre peggiori in questo 2017, il Crystal Palace non vince e non segna più. Solo due gol nelle ultime cinque partite, realizzati per altro nella medesima partita, l’unica delle quali vinta (contro il Bournemouth) poi solo sconfitte, ed ecco che una traballante classifica si complica ancora di più. Ultimi assieme al Sunderland con 19 punti, le Eagles possono essere una delle sorprese in negativo della stagione.

3 – La noia di Boro – Everton – Quasi come se avessero giocato nove partite. La decima, Middlesbrough – Everton, è stata completamente anonima. Strano a dirsi, visto che i Toffees erano stati protagonisti del match più divertente settimana scorsa, con un netto 6-3 rifilato al Bournemouth. Chi ha pagato per il biglietto senza dubbio vorrà il rimborso, poco ma sicuro.

2 – Il Sunderland – Chi di 0-4 ferisce di 0-4 perisce. Il motto del Sunderland è più o meno questo, visto che dopo l’incredibile trasferta di Selhurst Park arriva un altrettanto sonora sconfitta contro il Southampton. Citofonare a Gabbiadini in caso, perchè la difesa ancora lo sta cercando. In aggiunta, ci si mette un grandioso autogol di Denayer per inabissare ancor di più i Black Cats, forse davvero troppo inadeguati per la categoria.

1 – L’anti Chelsea è….. – Il Chelsea stesso. Anche il Tottenham stecca la prova del nove, venendo annichilito in due minuti da Manè, che bastano e avanzano. Quest’anno sembra ormai fatta per il monologo Blues, che devono temere solo la propria concentrazione. Mancano 13 partite alla fine, adesso per Conte l’avversario più difficile sono proprio i suoi stessi giocatori, che non devono adagiarsi sugli allori dopo l’ennesimo allungo.

0 – Se succede…. – Sarebbe clamoroso. 2015/16: il Leicester vince la Premier League. 2016/17: il Leicester retrocede in Championship. Questo è il copione che sta studiando la squadra di Ranieri, ora ad un solo punto dal terzultimo posto. Lo scontro diretto con lo Swansea è finito male, e adesso con la Champions League di mezzo la stanchezza diventerà un fattore decisivo per le prossime partite fondamentali.