Premier League, da zero a dieci, un Super Kane e la nuova “pelle” del Leicester

Il meglio e il peggio della 26 giornata di Premier League.

10 – Ancora Harry Kane – Quando segna lui il Tottenham vince. Arriva con qualche giorno di ritardo la goleada che avrebbe permesso agli Spurs di eliminare il Gent, ma il poker servito allo Stoke ha fatto comunque stropicciare gli occhi. L’hattrick del centravanti inglese rappresenta in tutto e per tutto le sue qualità: destro, sinistro e punizione. E pensare che Roy Hogdson gli faceva battere i calci d’angolo…

9 – Il tributo a Ranieri – La dedica di tutto lo stadio del Leicester City, il King Power Stadium, all’ormai ex allenatore delle Foxes, Claudio Ranieri, è stato spettacolare. I supporters non solo hanno incitato la squadra, ma hanno inevitabilmente ricordato con striscioni e cori l’incredibile cavalcata dello scorso anno, tributando per più di qualche minuto il loro saluto finale a Ranieri, nella cornice unica dell’atmosfera tipicamente “british” che possiamo ammirare solo da quelle parti. Chapeau.

8 – Le Eagles si risollevano – Fondamentale in chiave salvezza la vittoria del Crystal Palace sul diretto interessato Middlesbrough. Non resterà negli annali come una partita da ricordare, ma le Eagles riescono ad avere la meglio sul ‘Boro grazie a Patrick van Aanholt, prelevato da un altra squadra in lista retrocessione; il Sunderland. Adesso il Palace ha agganciato proprio la squadra di Aitor Karanka in classifica, dando vita, nelle prossime settimane, ad una sfida salvezza ancora più interessante.

7 – Chelsea cinico – A Stamford Bridge arrivava lo Swansea, avversario non temibile ma con qualche asso nella manica, specie dopo il clamoroso upset di Anfield qualche tempo fa. Infatti, i primi 45′ sono stati tutt’altro che semplici per Conte & co. con addirittura il gol dell’ex, Llorente (allenato ai tempi della Juve) che fa tremare lo stadio. Nella ripresa però il Chelsea viene fuori, e grazie a Pedro e il solito Diego Costa ottiene i tre punti.

6 – Il roccioso WBA – Non sarà bello da vedere, anzi, forse è la squadra che gioca “peggio” in Premier League, ma che risultati; i Baggies sono ottavi in campionato, a quattro punti dall’Everton e a otto dal Manchester United, che però deve recuperare una gara. Da quelle parti non si bada allo stile, come dimostra la vittoria sul Bournemouth; due gol di due difensori centrali, Dawson e McAuley, per una squadra che non annovera un goleador, ma tanti comprimari che fanno della loro forza lo spirito di squadra.

5 – L’autolesionismo del West Ham – Perchè partire dallo 0-0 come tutti, se posso regalare un rigore agli avversari? E’ quel che successo a Londra, con Kouyatè che stende in area Mauro Zarate dopo neanche tre minuti di gioco. E ovviamente il puntuale Deeney trasforma dal dischetto. Il pareggio arriverà, e sarà anche il risultato finale, ma gli Hammers dovranno fare a meno anche di Michail Antonio, uno degli uomini migliori del West Ham, causa espulsione.

4 – ‘Boro, Mighty ma non troppo – Gli ultimi risultati del Middlesbrough, soprannominato dai propri beniamini “Mighty ‘Boro”, non sta vivendo un periodo particolarmente brillante. Qualche sconfitta di troppo, e la zona delle ultime tre si avvicina sempre più. I punti son gli stessi di chi attualmente dovrebbe retrocedere (22, come il Palace) ma decisamente la neopromossa deve iniziare a racimolare qualche punto, onde evitare un brutto epilogo di quel che poteva sembrare un anno positivo.

3 – Stoke ballerino – La difesa rivedibile dei Potters è quella che ha concesso un tripletta di Harry Kane in mezzora. Vincere a White Hart Lane per una squadra del genere è complicato, ma quando si concede così tanto agli avversari rischia di diventare una imbarcata in tutti i sensi. Averne subito uno solo nella ripresa sembrava quasi miracoloso, per come si era indirizzata la partita.

2 – Il pugno di Boruc – La papera del polacco ha favorito di molto la rete del WBA, uscendo grottescamente dalla propria porta, e colpendo addirittura col pugno un compagno di squadra e non la palla, come inizialmente immaginato. Vedere per credere.

1 – Klopp come Rodgers – I risultati, da quando Jurgen Klopp ha rimpiazzato Brendan Rodgers sulla panchina del Liverpool, non sono poi cambiati così tanto. Passata l’euforia iniziale, i Reds possono ufficialmente dichiarare finita questa stagione, che ormai non ha più nulla da chiedere. La finale col Siviglia è un lontano ricordo, e anzi, il presente rischia di essere infausto, e senza coppe europee. Bocciati.

0 – Snakes of Leicester – Li hanno chiamati “serpenti”. I tifosi sul web non si sono risparmiati, nel criticare l’operato del Leicester nei confronti di Claudio Ranieri. Quando poi sono emersi i particolari dell’esonero, secondo alcuni voluto da membri di spicco dello spogliatoio (Vardy su tutti) i nomignoli si sono sprecati. Ma il Leicester, come un serpente, ha proprio cambiato pelle, perchè il 3-1 rifilato al Liverpool è figlio di un altro Leicester, di un “vecchio” Leicester, quello dei miracoli, ma anche di una nuova squadra che voleva separarsi dal tecnico che li aveva portati in trionfo. Non vedevano l’ora.