Il mondo è pieno di arbitri ‘animali’ come Oliver. Ma qualcuno l’ha scoperto ieri…

La Juventus arriva a un passo da un'impresa memorabile al Bernabeu ma al 93' subisce un fischio contrario e sospetto. E allora si scatena lo psicodramma bianconero...

Caro tifoso della Juventus, è probabile che al termine di queste righe sarai molto contrariato, per non dire incazzato, con me. Urge però che ti dica la mia, rispetto a quanto visto ieri al Bernabeu.

Dopo il colpo in casa del Tottenham, ho ammirato un’altra partita straordinaria della Juve. Confesso una faticosa invidia ogni volta che vedo i bianconeri giocare con quella intensità, quella cattiveria, quella capacità di subire e poi colpire al momento giusto.

E ieri, più ancora che a Wembley, Allegri ha messo in campo una squadra coraggiosa, fregandosene dell’assenza di Dybala e credendo in chi c’era. Tipo Mandzukic, dato in calo. A metà secondo tempo, ho pensato che l’impresa della Roma correva il rischio di essere dimenticata nel giro di 24 ore, giustamente ricoperta dal pazzesco sacco del Bernabeu.

Poi è arrivato il minuto 93, la prima disattenzione difensiva della retroguardia bianconera e il fattaccio. La Juve lascia sguarnita l’area, Benatia bissa il lodo-Lucas Leiva e Oliver fischia. Rigore.

Che non è solare ma neanche inventato, anche perché non si capisce che vantaggio avrebbe Vazquez a tuffarsi a 30 centimetri dalla porta. L’intervento è scomposto, con buona pace degli screenshot che girano in rete è un rigore che in diretta è difficile non fischiare. Poi ne possiamo discutere, certo, ma non ci sono simulazioni, tuffi, scandali.

Succede che allora la Juve perda la testa. Che Agnelli e Nedved scendano in campo con fare minaccioso. Che Chiellini accusi i colleghi del Real di aver comprato l’arbitro. Che dieci assatanati assedino l’arbitro. E che Oliver, invece di ammonire e quindi poi espellere Benatia, in quanto animale butti fuori Buffon, invece di starsene in tribuna a mangiare patatine e fruttini insieme alla fidanzata.

Quanto successo dopo il rigore di Cristiano Ronaldo, nel finale più romanista che uno juventino potesse immaginare, mi ha sconcertato. E fatto sorridere, amaramente.

Chi per 30 anni mi ha spiegato che se parli di arbitro sei un debole che accampa scuse per giustificare i propri insuccessi, ha apostrofato in tutti i modi il tenero Oliver.

Chi ti sorrideva se gli sollevavi il problema della sudditanza psicologica, ha speso parole per condannare lo strapotere economico/finanziario del Real che da anni vince grazie a episodi sospetti, vedi Bayern un anno fa.

Chi in questi mesi si è dichiarato contrario alla VAR, ne ha invocato l’adozione della UEFA.

Chi anche recentemente ti ha deriso se sospettavi designazioni “acchittate”, ha massacrato l’operato di Pierluigi Collina auspicandone la rimozione.

Chi da decenni ride in faccia a chi si rovina il fegato per decisioni arbitrali avverse, ha perso la testa lasciandosi andare ad atteggiamenti e parole imperdonabili. Squalificanti.

Chi ha spesso irriso il prossimo citando con sarcasmo “er go’ de Turone”, il rigore di Ronaldo e la rete fantasma di Muntari, ci ha informato che Oliver doveva entrare in campo condizionato da quanto accaduto a Torino in occasione della gara di andata (non so se vi conviene, ’sta novità, tra l’altro).

Il problema fondamentale, credo, è che voi popolo bianconero siete poco abituati a certe incazzature. Lo dico senza sarcasmo. Al fischio di Oliver ho visto negli occhi di molti juventini lo stesso sconcerto dei giocatori della Roma al terzo gol di Manolas.

Se certe situazioni non sei abituato a viverle, sgrani gli occhi e ti metti le mani nei capelli. “Cosa sta succedendo? Come è possibile? E ora?”.

Premesso se che fossi stato un tifoso della Juventus ieri sera mi sarei incazzato terribilmente, qui il problema non è la reazione di chi la Juventus la sostiene ma quella di chi la rappresenta. Perché delle due l’una: se lo psicodramma visto ieri (e oggi) è lecito, iniziate a chiedere scusa per tutte le risate che vi siete fatti in passato alle nostre spalle.

Perché di arbitri animali e col cuore colmo di immondizia come Oliver è pieno il mondo. Ma voi lo avete scoperto solo ieri, al minuto 93, al Bernabeu…

Foto Ufficio Stampa Real Madrid