L’NBA Store apre a Milano. In quello di New York ho trascorso interi pomeriggi

Non lo so, sinceramente, se la Galleria Passarella avrà lo stesso appeal di Fifth Avenue ma ci proverò e vi farò sapere. La notizia che la NBA aprirà il primo Store NBA europeo a Milano ha scosso le menti dei tanti appassionati di basket statunitense e impennato le vendite dei salvadanai. Si farà entro giugno 2019 ma qualcuno spera che l’inaugurazione possa avvenire prima.

L’apertura dello Store certifica che l’Italia continua ad essere un mercato centrale per l’Nba, come dimostrato anche dal successo che la Fan Zone in Piazza Duomo ha ottenuto nel corso dell’ultimo fine settimana. “L’apertura del nostro primo NBA Store in Europa sottolinea l’impegno costante dell’NBA nel raggiungere la nostra fan base a livello globale – ha spiegato l’NBA EME Vice Presidente, Global Partnerships, Vandana Balachandar – Visto il continuo aumento in Italia dell’interesse nei confronti dei prodotti ufficiali NBA, la nostra partnership con EPI ci permetterà di offrire ai fans merchandising ufficiale e esclusivo che li aiuterà a celebrare la loro passione per l’NBA”.

La mia dipendenza da New York City è tanto nota quanto ingestibile. Nella Grande Mela sono stato otto volte e a breve potrebbe esserci una nona. Ogni volta che sono decollato da JFK o da Newark per tornare a casa, nella pancia del mio aereo riposavano almeno una decina di oggetti griffati NBA. E sì perché se ami il basket e sei cresciuto a pane e Magic Johnson, la visita all’NBA Store di New York è un momento mistico, che ti organizzi con cura e che non può essere incastrato tra un cheeseburger e una carbonara al ristorante italiano “Via della Pace“.

Andare all’NBA Store è come prendere parte a una Messa Gospel di Harlem. Puoi mantenere il controllo per qualche minuto ma poi arriva il momento in cui perdi la testa, le emozioni hanno la meglio e la carta di credito la peggio. La prima volta fu nel 1997, nello Store su quattro piani posto sul lato Rockfeller Center della Fifth Avenue. Varcai l’ingresso facendo il segno della croce: ne uscii con tute, maglie, canotte, pennant, pigiami, calzini, tazze per la colazione, penne, portachiavi, matite.

Nel 2010 accompagnai Dino Meneghin, allora Presidente FIP, a comprare la maglia numero 8 dei Knicks che in quel periodo veniva indossata da Danilo Gallinari. Nel 2012, all’ennesimo ritorno nella Grande Mela, la tremenda scoperta: l’NBA Store aveva chiuso e temporaneamente era stato ricollocato a qualche blocco di distanza in edizione decisamente ridotta. Comprai lo stesso, e tanto, ma con meno magia.

Due anni fa la riapertura in grande stile, lato Trump Tower, all’altezza della 45th Street. Di nuovo tre piani, di nuovo lo sfarzo, la maestosità e la possibilità di comprare qualsiasi cosa. Qualsiasi.

La mia prima volta all’NBA Store avevo 30 anni, ora ne ho 51. Sono maturato, finalmente.
Ho smesso di comprare gadget inutili con l’immagine stilizzata di Jerry West sullo sfondo. Semplicemente, mi sono convinto siano utili, ora.
E a Milano tra meno di un anno sarà la stessa cosa…

Foto Archivio Privato Giancarlo Migliola