LeBron James ai Lakers, il Re per la prima volta nella Western Conference

LeBron James lascia i Cavs e sceglie i Lakers, accordo di quattro anni per 154 milioni di dollari, rivoluzionando ancora la Nba

Era una scelta annunciata, quasi logica, suggestiva e a un certo punto, da venerdì in avanti, quasi inevitabile. Per la seconda volta in carriera LeBron James lascia i Cavs e per la prima volta da quando è sbarcato nella Nba, nel 2003, lascia anche la Eastern Conference. La terza maglia indossata dal sovrano, dopo quelle di Cleveland e Miami, è la più suggestiva e ricca di storia. I Los Angeles Lakers si portano a casa il numero 23 e dopo anni di anonimato, l’ultimo titolo risale al 2010, dopo il ritiro di Kobe Bryant e la fine di un’epoca, tornano all’improvviso al centro dei riflettori. Come si conviene a una franchigia che con Hollywood e LeBron James diventa il centro del mondo sportivo americano.

Accordo di quattro anni con opzione a favore del giocatore per la quarta stagione, 154 milioni di dollari il valore del contratto. Stavolta per l’ufficialità niente conferenza stampa, niente annuncio davanti ai microfoni dei talenti portati sull’oceano Pacifico, ma una storia su Instagram nella quale LBJ ringrazia l’Ohio e Cleveland e concretizza il proprio passaggio ai Lakers. Quattro volte Mvp della stagione, tre volte delle Finals, otto finali consecutive e striscia aperta, tre titoli Nba, due medaglie olimpiche, 33 anni e un’efficienza fisica e tecnica ben lontane dal declino, con LeBron James la Western Conference diventa ancora più ricca e affascinante. Contestualmente lasciando più povera una Eastern Conference che adesso, senza più un tiranno a governarla, diventa più imprevedibile e probabilmente segnata dal duello tra Celtics e Sixers, le squadre del presente e del futuro.

Ma è dall’altra parte che le guerre sono stellari, perché i Lakers con LBJ diventano competitivi per i playoff e Magic Johnson non sembra lontano dal portare in città anche Kawhi Leonard, l’altra stella che manca per dare profondità e credibilità a un roster che dovrà lottare contro Warriors, Rockets e Thunder. Intanto il presidente dei Lakers, l’uomo leggenda che a LeBron James in carriera è mancato in panchina per completarne lo sviluppo emotivo, ha firmato Lance Stephenson e JaVale Mcgee, oltre al rinnovo di contratto di Caldwell-Pope. Difficile immaginare adesso l’assetto dei nuovi Lakers, ma da ottobre vedremo la Western Conference più esplosiva e ricca di talento della storia. Uno spostamento di equilibri che potrebbe anche essere la scintilla in grado di rivoluzionare il concetto di Conference nella Nba in relazione ai playoff, con la possibilità sempre più concreta che dalla stagione 2019-20 o quella successiva siano le migliori sedici della regular season, indipendentemente dalla Conference in cui giocano, a contendersi il titolo.