Lakers vs Clippers, Los Angeles torna al centro della Nba

LeBron James e Anthony Davis da una parte, Leonard e George dall'altra, Lakers e Clippers nel 2019-20 daranno vita a una nuova rivalità cittadina

Lo Staples Center è uno dei palazzi più suggestivi della Nba, costruito in mezzo al quasi nulla vicino a downtown Los Angeles, e ti accoglie con le statue, non bellissime in verità, di Kareem Abdul Jabbar e Magic Johnson. Sarà anche l’arena più osservata e seguita nella prossima stagione perché non soltanto i Lakers, ma anche i Clippers saranno protagonisti assoluti della Nba 2019-20. Anzi per la prima volta potremmo assistere a una rivalità diretta tra le due squadre californiane, che dopo una free agency selvaggia coltivano entrambe ambizioni di titolo. Los Angeles nella storia del basket americano è praticamente, esclusivamente Lakers, con l’ultimo titolo che manca da un decennio e una lenta risalita condita anche da polemiche, vedi le dimissioni proprio di Magic dal ruolo di presidente, e un presente targato LeBron James che finora è stato più promettente che concreto. I Clippers sono sempre stati i cugini poveri, relegati a raccogliere le briciole e le simpatie di tifosi e vip stravaganti, compreso Steve Ballmer che dopo avere fatto fortuna nella Silicon Valley se li è comprati con l’obiettivo di vincere senza mai riuscire ad arrivare in finale di Conference, nonostante Chris Paul e Blake Griffin che adesso non ci sono più. Ma quelli che sono arrivati promettono di essere meglio e regalare a Los Angeles una rivalità cittadina che sarà uno degli argomenti più interessanti della nuova stagione.

Clippers

Il colpo dell’estate è riuscito alla parte meno nobile di Los Angeles, capace di riportare in città Kawhi Leonard dopo il titolo vinto ai Raptors e con lui anche Paul George, di fatto depotenziando i Thunder e rendendo i Clippers una contender assoluta per il titolo Nba, forse alla vigilia la più accreditata per la vittoria. L’organizzazione dei Clippers ha ammortizzato il fallimento dell’era Paul-Griffin-Jordan rifondando senza smantellare, mantenendo competitiva una squadra che in primavera ha fatto soffrire i Warriors al primo turno playoff e che adesso si mette in casa il giocatore più decisivo e il migliore difensore della Lega in un colpo solo. Per farlo i Clippers si sono privati di una quantità senza precedenti di prime scelte, oltre che di Gallinari, ma adesso hanno un roster pronto a vincere subito con Lou Williams che continua a essere il migliore sesto uomo della Nba, Beverley un esterno affidabile, Chandler un’ala poliedrica, Zubac e Harrell due lunghi competenti. I nuovi Clippers potrebbero somigliare ai Raptors che hanno appena vinto il titolo Nba con più talento e profondità, guidati da un uomo che sa come si fa a vincere come Doc Rivers e capace di fare rendere i propri uomini al massimo.

Lakers

Prima che i Clippers si prendessero i titoli dell’estate, i Lakers avevano confezionato la trade non riuscita a febbraio portando Anthony Davis accanto a LeBron James per generare potenzialmente la più letale macchina da pick’n’roll delle prossime due stagioni. E anche se non sono riusciti a mettere le mani su una terza stella assoluta, Rob Pelinka ha trovato il modo di assemblare un roster molto più adatto a LBJ di quello visto nella prima deludente stagione del re a Los Angeles. L’aggiunta di Danny Green potrebbe essere sottovalutata, visto che parliamo di un protagonista del titolo dei Raptors che è fra i più affidabili tiratori sugli scarichi e DeMarcus Cousins in una squadra del genere può essere la spezia che cambia molte partite. Senza dimenticare Kyle Kuzma, un role player come McGee che aggiunge ulteriore spessore in area, l’esperienza di Rajon Rondo, un ex Warriors come Quinn Cook che ha personalità e ci sono ancora Caldwell-Pope e Lance Stephenson. Squadra affidata a Frank Vogel, che dovrà dimostrare di essere efficace in una città che per pressioni è seconda solo a New York e non soltanto in squadre di mercato inferiore.

La nuova rivalità tra Lakers e Clippers, che esploderà in regular season e potrebbe risolversi ai playoff, rende la Western Conference ancora più selvaggia in una stagione nella quale la dinastia dei Warriors dovrà prendersi una pausa almeno fino a febbraio e Rockets e Spurs rimangono avversarie spigolose per tutti soprattutto dopo l’arrivo a Houston di Russell Westbrook. E’ una notizia che fa bene alla Nba, che di storytelling vive, e il nuovo centro di potere a Los Angeles mantiene la California in una posizione di dominio assoluto visto che poco più in alto Golden State si trasferisce da Oakland a San Francisco. Ai nastri di partenza è probabilmente la stagione più affascinante e ricca di argomenti del nuovo millennio. Molti dei quali verranno raccontanti allo Staples Center.