I migliori videgiochi sportivi (di una volta, non di oggi), i titoli imperdibili da riscoprire

Una lista di videogiochi sportivi imperdibili di fine anni Ottanta e inizio anni Novanta che potrete riportare alla luce grazie agli emulatori

Dice, fai una classifica sui migliori videogiochi sportivi attualmente disponibili. A parte che lo fanno già tutti, ma poi ce ne sono abbastanza per fare una lista? Pes, o E-Football come si chiama adesso, Fifa, F1, MotoGp, Nba 2K, potete metterci l’anno dell’edizione che vi è piaciuta di più e non sempre riuscirete a trovare differenze sensibili, soprattutto nelle stagioni più recenti. Non è che ci sia molto di più in giro. Invece peschiamo dalla memoria in quella meravigliosa epoca primordiale che furono la seconda parte degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, nei quali praticamente tutte le discipline sportive venivano simulate con alterne fortune e alcuni sono rimasti capolavori indiscussi se non insuperati. Non è una classifica casuale, questa. In rete trovate ogni genere di emulatore per giocare con titoli della gloriosa Amiga 500, del glorioso Dos per pc e anche qualche chicca tipo Commodore 64. Gli amanti degli arcade da bar da oltre un ventennio si stanno baloccando con il Mame per chiudere tutti quei videogiochi che era impossibile finire in sala senza un salasso economico, e non è escluso che un giorno si dedichi una classifica anche a lui. Il senso è che il salto indietro nel tempo non è solo nostalgico, ma tangibile. Molti ne ricorderanno alcuni e chi all’epoca non era ancora nato potrà toccare con mano cosa significava andare alla scoperta di un mondo videoludico in continua evoluzione, visto che i giochi a cui giochiamo oggi sono figli e nipoti di alcuni di questi titoli. Il criterio della classifica è puramente sentimentale, vengono di getto e non in ordine cronologico o di disciplina sportiva.

Sensible Soccer

Il padre, la madre, il nonno e tutto l’albero genealogico dei giochi di calcio. Quando uscì nel 1992, esclusivamente per Amiga, strani fenomeni iniziarono a vedersi nei corridoi delle scuole. Gente col viso pallido, le occhiaie a rotella, segni inequivocabili di ore e ore passate davanti alla televisione (perché l’Amiga andava in tv tramite la presa Scart che solo a nominarla partono i brividi dall’emozione). L’anno dopo, giugno 1993 precisamente, comparve anche su pc e tutti quelli che l’Amiga non ce l’avevano si presero la loro rivincita rinunciando in cambio alle vacanze estive. Il calcio allo stato più puro e primordiale, solo gameplay, tocchi di palla frenetici, tiri a effetto che non si erano mai visti prima, il fuorigioco manco lo prendeva in considerazione e un divertimento che dura da trenta anni. Quando nel 1995 uscì Sensible World of Soccer che univa al gameplay anche la parte manageriale e molto prima di Fifa presentava tutte le squadre di tutti i campionati del mondo comprese le serie minori, l’estasi fu completa. Tuttora si organizzano campionati e la versione di Swos 1996-97 che gira sugli emulatori Amiga è la più bella perla che potreste trovare in tempo di astinenza dallo sport vero. Girando potreste imbattervi anche in una mod aggiornata anche graficamente alla stagione 2019-20 e alle successive.

Kick Off 2

Prima di Sensible Soccer partorito dalla mente geniale di John Hare, era stato il turno di Kick Off e poi di Kick Off 2 di stare sul trono. Frutto delle visioni di Dino Dini, che con un nome così solo il programmatore di videogiochi poteva fare, fu il primo gioco di calcio a cui si abbinò il titolo di simulazione. Girava su Amiga e il pallone non stava attaccato ai piedi ma bisognava controllarlo di joypad e più il giocatore accelerava e più era difficile mantenere il controllo. Da lì nacque la leggenda della selezione naturale, che solo i più bravi riuscivano a padroneggiarlo mentre gli altri dicevano che era ingiocabile. Questi ultimi peraltro non avevano tutti i torti visto che la visuale di campo dall’alto era talmente ridotta che c’era bisogno del radar per sapere dove erano gli altri giocatori e non è uno scherzo. Rimane un titolo leggendario al pari di alcune traduzioni poco accurate come l’indimenticabile ‘cartellino gaillo’.

Grand Prix Circuit

Questo titolo della Accolade iniziò a circolare nel 1989 per varie piattaforme ma era su pc che metteva in chiaro le enormi possibilità dei computer dal punto di vista grafico e prestazionale rispetto alle consolle da casa che avevano dominato gli anni Ottanta come il Commodore 64, l’Atari 2600 e l’Amiga. La prima riproduzione accurata della F1 dal cockpit, con otto circuiti e tre macchine da scegliere, Ferrari, McLaren e Williams. Graficamente era quasi un miracolo, rivisto oggi fa quasi tenerezza per quanto è lento, ma all’epoca sembrava un sogno. Incidenti, soste ai box, motore che scoppiava se esageravi con i giri del motore durante la cambiata, gomme che si usuravano andando sull’erba. E poi gli avversari, ovviamente inventati di sana pianta in un’epoca nella quale le licenze ancora non esistevano. Il mondiale era quasi sempre un discorso a due con l’odioso Bruno Gourdo, Travis Daye e Peter Kurtz venivano sistematicamente doppiati e ogni tanto ti buttavano fuori, Don Matrelli e Cal Tyrone facevano gli outsider e c’erano anche Tony Borlini, Tse Sakamoto e Vito Giuffré, probabilmente fratello o cugino di Carlo e Aldo. Nostalgia.

The Games Summer Edition 1988

Gioco della Epyx del 1988 per celebrare Seul e uno dei primi esempi di titoli multidisciplinari ben compiuti. Non tutti gli sport erano realizzati con la stessa cura, ma di base era un capolavoro che merita di essere riscoperto. C’erano il ciclismo su pista, nel quale dovevi stare attento a non arrivare senza fiato alla volata finale, la ginnastica artistica con sbarre e una versione degli anelli assolutamente geniale, il lancio del martello, il tiro con l’arco e un vento quasi insopportabile, il salto con l’asta, i 400 metri ostacoli e i tuffi dalla piattaforma dei tre metri, forse lo sport più bello con la possibilità di entrare in acqua di testa o di piede. Anche multigiocatore e giocarlo su pc all’epoca significava intrecciarsi le dita sul tastierino numerico per indovinare le varie combinazioni. Irrinunciabile.

Winter Challenge

La Accolade nel 1991 fece più o meno lo stesso titolo della Epyx solo che simulava le olimpiadi invernali invece di quelle estive. Grafica superlativa se vista ancora adesso e anche grande giocabilità con otto discipline. Slittino e bob a due, sci di fondo e biathlon che ti sfinivano per i crampi alle mani, pattinaggio su pista, slalom gigante e discesa libera e soprattutto un folle, geniale e altamente additivo salto dal trampolino. Giocati in sequenza durante la pandemia hanno in parte alleviato l’assenza di Tokyo nel 2020 e c’è anche tutta l’atmosfera delle olimpiadi invernali.

Fifa International Soccer

Nel 1994, in estate, eravamo tutti ancora incazzati per via di Baggio che aveva tirato il rigore nell’oceano contro il Brasile e mica è detto che si sarebbe riusciti a perdonarlo se non fosse uscita la prima versione in assoluto di Fifa con David Platt in copertina con la maglia dell’Inghilterra (contro la Polonia, tra l’altro). Fifa fece subito capire che stava finendo l’epoca della visuale a volo d’uccello tipo Sensibile Soccer e Kick Off e decise di optare per una curiosa inquadratura da tre quarti, tipo distinti per capirci. C’erano già animazioni, grafica e sonoro da urlo, ma ti ci scappa un sorriso pensando che la saga diventata famosa per avere le licenze di tutti i campionati di tutte le galassie nella sua prima incarnazione non solo non aveva le licenze, e infatti c’erano solo le nazionali, ma non aveva neanche i giocatori veri. Tipo il portiere dell’Italia si chiamava Stefano Bontempi, quello della pianola, il dieci dell’Italia non era il codino ma Joe Della Savia e l’attaccante del Brasile era Tito Mancuso, con la famiglia di chiara matrice siciliana.

Links 386

Fino al 1992 i giochi di golf per pc e Amiga erano dei semplici sprite cubettosi che aggiungevano poco all’esperienza ludica di uno sport fatto all’aria aperta e con mille variabili (e il primo che ha pensato a ‘Ammazza che mazza’ di una delle puntate più geniali nella storia dei Simpson ha vinto tuttissimo). Quando la Access pubblicò Links 386, oltre a renderlo disponibile per Macintosh e accendere una diatriba durata neanche troppo a lungo se i giochi su Mac fossero migliori di quelli su pc, rivoluzionò tutto. Dalla grafica alla scelta dei bastoni alla necessità di gestire il vento alle variabili di inclinazione del terreno, la presenza di alberi, acqua, bunker sui percorsi. Si giocava a golf per il golf, non c’erano tornei in modalità single player e l’online non era nemmeno nei sogni più arditi dei programmatori più visionari, al massimo giocavi con un amico o per battere te stesso sui diversi percorsi. Un capolavoro tutt’oggi.

F1 Gp

Nell’autunno del 1992 Geoff Emerick, che aveva scritto qualche altro gioco di successo sempre dedicato alle macchine, decise di decollare direttamente nell’empireo e con Microprose pubblicò il primo F1 Gp. Il senso della rivoluzione di un gioco del genere, a distanza di trent’anni, non può nemmeno essere avvicinato. Fate conto che stavate a Grand Prix Circuit con qualche non banale incursione a Indy 500 dei Papyrus (però si correva solo a Indianapolis e quindi in tondo come greggi al pascolo) e trovavate all’improvviso tutta la stagione di F1 del 1991 fedelmente riprodotta, dai circuiti alle scuderie alle monoposto fatta eccezione per il nome dei piloti che però si potevano editare. Le simulazioni di corse, quelle vere, iniziarono lì. E poi a cascata nel 1996 con F1 Gp2. Trovate un buon emulatore Dos e giocatelo se non lo conoscete, ma siamo già in una fase in cui la tastiera non basta più.

Celtics vs Lakers and the Nba Playoffs

EA Sports (it’s in the game) ha simulato più o meno tutto lo sport simulabile ma essendo una casa americana cominciò con le discipline di casa sua. Quindi la Nba, ma potremmo citare già che ci siamo anche l’epica saga di Madden dedicata al football americano, con questo titolo del 1989 che faceva enormi progressi sul piano del gameplay ma soprattutto se giocato adesso è una cartolina d’amore nei confronti del basket americano degli anni ottanta. Simulava i playoff Nba e anche se il titolo è fuorviante perché vi fa pensare direttamente alla rivalità tra Boston e Los Angeles, potevate scegliere anche, ovvero altre sei. Quindi i Bulls del primo Michael Jordan, i Pistons dei Bad Boys, i Phoenix Suns, i Knicks di Patrick Ewing e anche i Seattle Sonics e gli Utah Jazz di Stockton e Malone. Poi chiaramente in finale ci andavano sempre Larry Bird e Magic Johnson e i primi schermi scheggiati per reazioni poco ortodosse a un canestro sbagliato sulla sirena, se i nostri calcoli sono esatti, iniziarono qui.

Nba Live ’95

Salto in avanti di sei anni perché Nba Live, titolo di riferimento fino a quando negli anni Duemila fu spodestato dalla serie Nba2K, era l’erede aggiornato del titolo precedente. Sta al basket come F1Gp sta ai gran premi, c’erano 28 squadre da scegliere ognuna con il proprio parquet e il pubblico che ti fischiava quando giocavi in trasferta, c’erano statistiche quasi avanzate e dall’edizione successiva ci sarebbe stata anche la possibilità di scambiarsi i giocatori. Prima erano giochi di basket, adesso diventavano simulazioni.

The Manager

Football Manager vi dice qualcosa, immaginiamo. Ma la scintilla nel mondo delle simulazioni calcistiche, che non a caso chiamiamo manageriali, iniziò con questo titolo del 1991 che merita un primo ricordo commosso perché nella schermata iniziale c’era un rendering di Baggio che inizia l’azione del gol contro la Cecoslovacchia ai mondiali del ’90. Poi si sceglieva una squadra, c’era il campionato italiano ma anche la serie B, c’erano programmi di allenamento, si poteva ingrandire lo stadio, tattiche, infortunati e al momento della partita si vedevano le azioni salienti tipo Novantesimo minuto. Ne compariva una ogni tanto, coi ventidue giocatori delle due squadre che correvano uno verso l’altro a centrocampo, si scontravano e cadevano a terra, ne rimaneva in piedi uno solo che palla al piede si involava verso la porta vuota e la buttava fuori. Si fecero follie per averlo in quell’autunno e quelli che non poterono comprarlo barattarono ogni genere di ricompensa con l’amico che gliel’avrebbe copiato su floppy disk.

TV Sports Boxing

La Cinemaware fece un sacco di titoli di taglio televisivo dedicati allo sport, compreso un capitolo dedicato al basket, ma questo sulla boxe fu il più compiuto. Si poteva simulare una carriera scegliendo praticamente tutte le caratteristiche del pugile, dal peso alla mano preferita al taglio di capelli al colore dei pantaloncini, andando avanti si potevano selezionare accessori (caschetti, massaggi, palle mediche, e anche un mental coach!) e allenatori sempre più efficaci (ma incredibilmente bizzarri nel look) e la grafica era da strabuzzare gli occhi anche se dal gameplay limitato. L’atmosfera era assolutamente strepitosa, dai bassifondi delle riunioni di pugilato tipo il primo Rocky all’incontro per il titolo trasmesso in diretta nazionale. Simbolo di un’epoca nella quale anche a discipline sportive meno seguite venivano dedicati titoli di assoluto livello.