Frosinone-Palermo, un incrocio tra un film western e un set di Tarantino

Palloni tirati in campo dai panchinari gialloblu, le risse, le decisioni cambiate dall'arbitro, l'invasione finale. Una figuraccia colossale per tutto il calcio italiano.

Non so se il ricorso annunciato dal Palermo verrà accolto e porterà a reali conseguenze. Non è questo il punto e mi interessa fino a un certo punto non tenendo per nessuna delle due squadre.

Il punto è che il calcio italiano non poteva conoscere modo peggiore per chiudere la propria stagione, nei giorni in cui l’avvio contemporaneo del Mondiale senza gli Azzurri già ci imponeva di abbassare lo sguardo.

Ho assistito agli ultimi quindici minuti della “partita” che doveva decidere la terza promossa in Serie A. Mi sono bastati. Il resto l’ho letto su siti e quotidiani, l’ho visto su YouTube, rimbalzato sui Social. Era evidente che il Benito Stirpe, dopo i ripetuti suicidi collettivi casalinghi, vivesse ieri sera lo spettro dell’ennesimo psicodramma e che quindi la tensione fosse insostenibile. Certo è che stavolta il segno è stato passato, pesantemente.

Palloni ripetutamente tirati in campo dagli stessi panchinari del Frosinone per perdere tempo, La Penna che scrive una delle pagine arbitrali più nere degli ultimi tempi cambiando idea tre volte sul rigore alla fine non assegnato al Palermo mentre il Benito Stirpe si era trasformato in un incrocio tra un set di Quentin Tarantino e un film western. E poi le infinite perdite di tempo, gli insulti ripetuti e reciproci, trash talking come se piovesse, l’invasione di campo selvaggia prima del triplice fischio finale. E poi, inevitabili, le dichiarazioni al vetriolo di allenatori, dirigenti e giocatori. Infine, il ricorso annunciato dal Palermo.

Al punto che Zamparini alla fine passerà per moralizzatore del calcio italiano:Abbiamo incaricato i nostri legali di fare ricorso e di supportarlo con tutte le prove. Credo che l’arbitro abbia cambiato la decisione sul rigore perché assediato e intimidito da tutta la squadra avversaria a tal punto da non sanzionare col cartellino rosso chi ha dato la testata a Nestorovski davanti ai suoi occhi. E’ stato un susseguirsi di cose che non hanno niente a che fare con la legalità. E’ stato un incontro illegale. Da quel momento in poi l’arbitro ha perso la trebisonda e noi faremo i passi necessari, sperando che il tutto porti ad avere giustizia perché lo spettacolo che ha dato ieri il calcio italiano a Frosinone è stato indecoroso per il comportamento della squadra del Frosinone che addirittura con i suoi giocatori tirava in campo i palloni per fermare l’azione d’attacco. Comportamenti non rilevati, né sanzionati, né dagli arbitri, né dal quarto uomo, né dai guardalinee. Io ho sentito il nostro presidente Giammarva puntualizzare sul fatto ed è avvilente vedere tre persone che dopo un comportamento squallido e antisportivo continuano a tirare fango. Denota la qualità delle persone. In Italia stiamo vivendo questo momento brutto, mi ricordo la partita che abbiamo giocato a Parma e l’arbitro fece la stessa cosa. Di questi episodi ne stanno accadendo troppi nel calcio e io mi auguro che un ente competente o il nuovo Ministro dello Sport, nel quale credo moltissimo, prenda i provvedimenti per aprire un’inchiesta. Non va rivoluzionata solo l’Italia che non funziona ma anche il calcio nella sua illegalità non funziona. Non è più un calcio legale”.

Sinceramente. Un campionato meraviglioso come quello della Serie B, meritava un epilogo di questo tipo?

Foto Archivio Privato Giancarlo Migliola