CR7 alla Juve? Sensazionale, ma lasciate stare il calcio italiano degli Anni 80…

L’arrivo del portoghese rappresenterebbe un colpo eccezionale per l bianconeri ma non una sorta di redenzione del nostro movimento.

Il Napoli di Diego Armando Maradona, Careca e Ruud Krol, la Juventus di Michel Platini e Zibi Boniek, la Roma di Paulo Roberto Falcao e Toninho Cerezo, la Fiorentina di Socrates, Bertoni e Passarella, l’Udinese di Zico, il Torino di Junior, il Verona di Dirceu, l’Inter di Kalle Rumenigge e poi di Matthaus e Brehme, la Sampdoria di Trevor Francis e Souness, il Milan di Van Basten, Gullit, Rijkaard. E mille altri che non ricordo.

Bastano queste tre righe, credo, per sconfessare chi in queste ore ci sta raccontando che l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus non rappresenterebbe solo un colpo sensazionale per l bianconeri ma anche una sorta di redenzione del calcio italiano, che finalmente tornerebbe ai fasti degli Anni 80.

Non è così, purtroppo. Se Marotta e Agnelli riusciranno veramente a portare CR7 a Torino pagandolo meno di Higuain avranno completato un colpo senza precedenti. Un capolavoro anche finanziario, non solo tecnico, perché è indubbio che il fuoriclasse portoghese porterebbe con sé un indotto senza precedenti, in grado di ripagare in poche settimane l’investimento (se poi Mandragora vale 20 milioni… ma questo è un altro discorso, peraltro già trattato).

Non è quindi in discussione la bontà dell’operazione e nemmeno la certezza che con Cristiano Ronaldo in campo, molto probabilmente avremmo assegnato alla Juventus anche l’ottavo scudetto consecutivo. Quello che discuto è questo presunto beneficio a cascata sulla Serie A, sul campionato, sul Frosinone e sull’Empoli.

Che oltre a fare sold-out quando riceveranno la Juventus, non avranno altri vantaggi. Con CR7, la squadra di Allegri avvicinerebbe Barcellona, Bayern e PSG e al tempo stesso si allontanerebbe in maniera pressoché definitiva da Napoli, Roma e Inter.

Nel 1982, quando vincemmo il Mondiale, le cronache riportavano che avevamo alzato la Coppa battendo nell’ordine l’Argentina di Maradona e Passarella, il Brasile di Zico e Falcao, la Polonia di Boniek e la Germania di Rummenigge. Tutti leader e stelle delle Nazionali più forti del mondo.

Sinceramente: nel 2018 parliamo della stessa situazione?

Foto Ufficio Stampa Real Madrid