Ciclismo, a Froome il Criterium del Delfinato

La maglia gialla 2015 si impone per la terza volta in carriera in quella che è considerata la prova generale del Tour, davanti a Bardet e Contador

Il Criterium del Delfinato, si sa, sta al Tour de France come la Tirreno-Adriatico sta al Giro d’Italia: è una prestigiosa prova generale in vista della Grand Boucle. Ed è territorio di Chris Froome (Sky), che quando lo vince poi di solito si porta a casa anche il Tour. E’ successo nel 2013 e nel 2015, vedremo se accadrà anche quest’anno dopo la terza affermazione in carriera al Delfinato.

In un’edizione caratterizzata anche dall’acuto di Aru, anche lui atteso protagonista al Tour, nella terza tappa, Froome ha dimostrato condizione avanzata, gamba e capacità di mantenere a lungo la sua proverbiale cadenza di pedalata, rintuzzando gli attacchi di Romain Bardet e Alberto Contador, con il quale a luglio andrà in scena una grande sfida per la maglia gialla. E a proposito di francesi, il Delfinato è stato anche teatro di una rivalità crescente tra i due talenti transalpini più promettenti: quella tra lo stesso Bardet e Thibaut Pinot, che al Delfinato si è imposto nella sesta tappa. Occhio ai loro possibili acuti soprattutto nella prima parte del Tour.

Intanto cattive notizie sul fronte doping per il ciclismo italiano: Mattia Gavazzi, trovato positivo alla cocaina per la terza volta in un controllo antidoping, è stato squalificato per tre anni e starà fermo fino al 9 luglio 2019. Positività che risale al giro di Qinghai del 2015, ma non è la prima volta per Gavazzi. Nel 2004 e nel 2010 i precedenti, quando fu squalificato per sei anni ma ne scontò solo due per avere collaborato con l’agenzia antidoping.