Neanche il tempo di atterrare a Bologna e Joey Saputo ha subito sciolto il nodo allenatore del Bologna, sollevando Roberto Donadoni dall’incarico durante la consueta grigliata di fine anno che si è tenuta allo stadio.
L’allenatore non si è dimesso e dunque sarà a libro paga del Bologna finché non troverà un’altra sistemazione prima della scadenza del contratto nel 2019. Donadoni era arrivato in rossoblu nell’ottobre del 2015, dopo l’esonero di Delio Rossi.
D’altra parte il Bologna ha chiuso una stagione deludente, racimolando 39 punti e 21 sconfitte. Alla vigilia dell’ultima partita di campionato persa sul campo dell’Udinese, Donadoni aveva anticipato qualche crepa dell’ambiente. “Io proseguo a lavorare, se da lunedì ci saranno valutazioni diverse da quelle fatte fino a ora ne parleremo con serenità. In questi tre anni ho fatto quello che mi è stato chiesto, raggiungendo sempre con anticipo la salvezza, poi è ovvio che si può e si deve migliorare. Sono arrivato con la squadra in difficoltà e ci siamo salvati bene a fine campionato. Negli ultimi due anni l’obiettivo primario è arrivato senza affanni, sappiamo come abbiamo lavorato e ciò che abbiamo fatto. Il futuro? Saputo farà le sue valutazioni ma il rapporto con la società non è cambiato”.
E invece pare proprio di sì: soprattutto con l’ambiente e il tifo rossoblu il rapporto era bello che deteriorato, anche alla luce di quanto accaduto qualche giorno fa a Casteldebole con un gruppo di tifosi delusi dal rendimento stagionale dei rossoblu.
Il favorito alla successione sulla panchina del Bologna sembra essere Pippo Inzaghi, che in questi giorni è impegnato nei playoff di serie B col Venezia, club nel quale ha ottenuto due promozioni consecutive. Da valutare anche altre piste, da De Zerbi a Nicola e Stroppa, fino ai veterani Ventura e al clamoroso cavallo di ritorno rappresentato da Guidolin.
