Basket serie A, verso la chiusura della stagione?

Solo pochi giorni fa erano state illustrate da parte della Lega le ipotesi sulla possibilità di concludere la stagione con una ripartenza tra fine aprile e metà maggio. Ma come abbiamo già scritto ancora prima, bisogna prendere in considerazione l’ipotesi che la stagione 2019-20 possa considerarsi conclusa senza una conclusione sul campo proprio per le difficoltà, e in alcuni casi l’impossibilità, di ritrovare le condizioni minime per la ripartenza. Sembra essersene reso conto, dopo il rugby che ha già resa operativa la decisione, anche il mondo del basket. Dino Meneghin ha parlato apertamente di stagione che non potrà essere conclusa e anche le varie società devono fare i conti con l’enorme incognita dei tanti giocatori stranieri che hanno lasciato l’Italia e che per vari motivi non sarà possibile restituire alle società di appartenenza. Questo naturalmente è soltanto un problema cronologicamente successivo a quello principale, ovvero le condizioni sanitarie imprescindibili per una ripresa e per la serie A italiana è quasi impossibile prendere in considerazione ipotesi come quelle che vogliono una Nba concentrata in uno o due singoli luoghi per completare la regular season. La Fip e la Lega hanno preso atto di queste problematiche evidenziate anche dalle singole società.

Il presidente Petrucci ha di recente spiegato alla stampa che non vede la possibilità di una ripresa dello sport a breve e Umberto Gandini, da poco a capo della Lega, deve mediare tra estremi difficili da conciliare. Con le Olimpiadi spostate al 2021 il basket continentale dovrà anche trovare una soluzione per lo svolgimento regolare degli Europei 2021, previsti a settembre nella prima edizione quadriennale in una formula itinerante con sedi in Germania, Repubblica Ceca, Georgia, Germania a Berlino e Colonia e Italia con Milano. Si potrebbe andare verso uno slittamento verso il 2022 come già successo con i mondiali di atletica.

Con le società concentrate su come non mandare per aria la stagione 2020-21, fondamentale per il futuro del sistema, tutti gli attori protagonisti del basket italiano sono consapevoli che molte cose cambieranno e che per molti sarà difficile sopravvivere dal punto di vista economico. Ma se la stagione fosse finita, resta un altro problema di fondo da risolvere e non riguarderà solo il basket ma anche tutti gli altri sport che non riusciranno a recuperare la stagione 2019-20. Ovvero come gestire la transizione tra un campionato e interrotto e un nuovo campionato che riparta da quello precedente, che però non si è concluso. Si congela la stagione senza assegnazione dei titoli o si prova a generare un criterio obiettivo per assegnare lo scudetto e stabilire le squadre partecipanti alle coppe e le retrocessioni? Sarà probabilmente motivo di dibattito ed esistono sostenitori di una o dell’altra ipotesi. Dan Peterson per esempio ha raccontato che secondo lui sarebbe corretto assegnare lo scudetto alla Virtus Bologna per non rendere inutile il lavoro di mesi, Valerio Bianchini ha aggiunto che proverebbe a concludere la stagione ma spiegando che la chiave sarà un futuro con meno squadre in serie A e un salary cap che potrebbe permettere di gestire le spese garantendo non solo un campionato più equilibrato sul piano sportivo ma anche più sostenibile dal punto di vista economico. Una decisione verrà presa dal Coni ma di sicuro le conseguenze di una scelta o dell’altra riguarderanno non solo il basket, ma anche tutti gli altri sport minori che già adesso hanno poca visibilità sui media e rischiano l’oscuramento fino a settembre. Un potenziale lockout di sei mesi sul quale torneremo a parlare più approfonditamente.