Antonio e il vento

L'Inter inizia la stagione vincendo e non lo fa in modo normale, ma attenzione a chiamarla pazza perché pazza non è più

Ero già pronto con i secchi d’ordinanza e a tappare con mezzi di fortuna le falle invisibili che nelle notti di tempesta si aprono tra queste vecchie pietre. Forte vento di maestrale sabato, ma senza pioggia fino a sera, in attesa di una domenica, forse anche di una nottata, di vera tempesta. Per fortuna – pensavo – che almeno c’è il debutto in campionato dell’Inter e anche che prima che scoppi il finimondo qualcuno ha pensato di fare provviste.

pesce prima della tempesta

Conte ha fregato tutti con la formazione iniziale. Si è rivisto Perisic, provato lo scorso anno in quel ruolo, bocciato e spedito a vincere la Champions League con la maglia del Bayern, anche se da riserva. In campo anche Eriksen nel suo ruolo naturale, in uno schieramento super offensivo con il danese dietro le punte e due “quinti” che alla fine sono delle ali.

In quanti avete pensato che fosse tutto sbagliato? Lo so, in molti, anche se ora è facile dimenticare. Ormai in effetti è acqua passata.

Come è andata a finire lo sappiamo. Eriksen peggiore in campo forse insieme a Kolarov e male anche Perisic nonostante le parole di Conte dopo il match. I cambi di altissimo livello, cui non eravamo più abituati, hanno permesso all’Inter di prevalere.

Il pugliese potrà anche risultare antipatico, e talvolta irritante, ma non è affatto stupido per cui non bisogna dare nulla per scontato. Sembra quasi che, forse sottovalutando l’avversario, abbia voluto dare un’impressione di precarietà, di squilibrio. Sapendo però che in panchina aveva dei pezzi da novanta.

“Ci dovremo adattare, e far giocare delle mezze ali come centrocampisti centrali”. Il mercato non è ancora chiuso, penso che si riferisse a quello.

Sembra quasi che, in un improbabile gioco col fuoco, abbia voluto dire: “Io il danese ci provo a farlo giocare nel suo ruolo, ma vedete che non va?”. Mi viene da pensare più questo rispetto al fatto che ci creda davvero nel riuscire a farlo rendere per quello che ha sempre dimostrato di valere. Fece una cosa del genere Mourinho, lasciando in campo un Figo stremato per farsi comprare Quarsema. Conte vorrebbe che gli vendessero diversi giocatori quasi inutili nel suo calcio per prendere quello che metterebbe a posto tutto. Ma gli esperti dicono che è impossibile.

Subito dopo il gol del 4-3 il vento è calato e ha cambiato anche direzione smentendo tutte le previsioni. Segnali inequivocabili di collegamenti con entità superiori.

Stamattina c’è persino un sole velato, come quasi sempre quando soffia da sud. Forse è Antonio che si diverte a controllare anche i venti e che vorrebbe indurmi a levare i secchi piazzati ad arte e gli asciugamani da sotto le antiche porte. Ma io col cavolo che abbocco. Già sento che s’alza di nuovo e che rinfresca un poco. Avremo il nostro pomeriggio di tempesta perché alla fine così è scritto.

Molti hanno ritirato fuori la storia della Pazza Inter. Ma no, non capite che è stata solo una finta? Quasi una minaccia. E’ solo l’inter di Antonio Conte.