Liga, da zero a dieci, la provvidenza di Sergio Ramos, pasticcio Siviglia!

Il sempre presente Ramos salva un Clasico per il Real Madrid, graziato dagli sprechi del Barcellona. Il Mestalla è vuoto, il Siviglia si suicida, tutto il meglio e il peggio della Liga.

10 – L’uomo giusto – Al momento giusto. Sergio Ramos risolve ancora una volta una partita complicata per il Real Madrid. Sembra destino. Lo fece al Da Luz in finale di Champions League. Di testa al 93′. Due anni più tardi, a San Siro, sbloccò lui l’incontro, sempre contro l’Atletico Madrid. E anche sabato, allo scadere, una sua testata regala il pareggio al Madrid in un Clasico piuttosto noioso. Diventa invisibile, nessuno lo marca, e i suoi colpi di testa potrebbero diventare i più famosi nella storia del calcio.

9 – La prima vittoria del Granada – Lascia l’ultimo posto in classifica il Granada, che vince dopo quattordici giornate di sofferenza. L’avversario mestamente battuto? Il Siviglia di Sampaoli; lo stesso che mise in difficoltà la Juventus in Champions League. Ci piace pensare che questa possa essere una vittoria più fortunosa che altro, perchè altrimenti non si spiega. Che possa dare almeno un pò di consapevolezza alla squadra allenata da Lucas Alcaraz.

8 – La doppietta di Pablo Fornals – Brilla all’inizio e alla fine. Il Malaga se lo carica sulle spalle il centrocampista prodotto del vivaio malagueno, che segna due gol, uno più pesante dell’altro, al malcapitato Valencia di Prandelli. Si sblocca al terzo minuto con una volè al limite dell’area, mentre ottantasette minuti più tardi si fa trovare pronto per calciare una sorta di rigore in movimento.

7 – Lo spettacolo di Betis – Celta – Le sfide di metà classifica offrono quasi sempre uno spettacolo godibile. E’ il caso di Betis Siviglia – Celta Vigo, che hanno offerto ai ventisettemila del Benito Villamarin una partita intensa. Avanti prima gli ospiti con il solito Aspas, poi pareggio e vantaggio del Betis dopo cinquanta minuti; di nuovo equilibrio con Iago Aspas per il 2-2. Il difensore Pezzella però segnerà il 3-2 ma il collega del Celta Roncaglia (ex Fiorentina) firmerà il definitivo 3-3 a cinque minuti dal termine. Nulla di fatto se guardiamo la classifica, ma in pratica è stata la partita più bella di questa giornata.

6 – La conferma dell’Athletic – Il derby basco tra Athletic Club ed Eibar poteva essere più delicato del previsto. Entrambe le compagini si giocano un posto per l’Europa League, e la vittoria dei biancorossi in casa al San Mames è una iniezione di fiducia non indifferente. Proprio il successo sull’Eibar permette all’Athletic di sorpassarli in classifica, e, approfittando dei pareggi delle più quotate Atletico Madrid e Villareal, è un successo che fan ben sperare.

5 – L’addio alla Liga dell’Atletico – Mai dire mai, ma il cammino dell’Atletico Madrid fino ad ora lascia poco sperare per il futuro. La zona Champions non sarà difficile da raggiungere anzi, è l’obiettivo minimo, ma dopo l’ennesimo pareggio contro una squadra ben più debole come l’Espanyol, dalle parti del Calderon sembrano aver rimandato la caccia all’anno prossimo. Troppi punti persi in queste giornate, e le altre squadre indicate per il successo finale, specie il Real, non sembrano perdere colpi.

4 – La vittoria smarrita dell’Osasuna – Non succede da un mese e mezzo. I giocatori dell’Osasuna non conoscono più il sapore della vittoria ma soprattutto, della Liga. Una squadra che fino ad ora è parsa inadeguata per il campionato e, senza sorprese, l’ultimo posto in classifica ne è ulteriore conferma. Lo scontro salvezza con lo Sporting è stato inevitabilmente perso, e a meno di clamorosi miracoli, la situazione non cambierà.

3 – Gli sprechi catalani – Un Clasico che, possiamo dirlo, è stato abbastanza fortunato per il Real Madrid. Non capita tutti i giorni che sia Neymar che Messi sprechino in maniera abbastanza vistosa due occasioni lampanti, come successo sabato al Camp Nou. Alto sopra la traversa il brasiliano, a lato a sinistra l’argentino. Due tiri che dovevano assolutamente centrare la porta. E i blancos ringraziano.

2 – Gli spalti vuoti del Mestalla – Una squadra che fino a una decina di anni fa annoverava David Villa, David Silva e Juan Mata, ora sguazza nello stagno della mediocrità. Il Valencia gioca male, vince poco, e i tifosi sembrano averla abbandonata. I buchi vuoti del Mestalla sono un chiaro indizio di come la fiducia sia malriposta nella squadra e nell’organizzazione. Non si salva nessuno.

1 – E ora Prandelli…. – Rischia. I risultati e il gioco non sono cambiati. Il progetto Valencia sta miseramente fallendo, e Cesare Prandelli potrebbe essere solo un’altro allenatore a non aver lasciato il segno. Probabilmente sarà così, e senza neanche troppe colpe. Ma i “pipistrelli” non hanno una propria identità in campo.

0 – Siviglia, ma che fai? – Perdere punti e farlo nel modo peggiore. Sampaoli non potrà mettersi le mani nei capelli, ma che figuraccia del Siviglia. Proprio nella giornata in cui pareggiano tutte o quasi, i sevillani vanno a perdere sul campo del Granada. Ancora troppo presto. Decisamente troppo presto.