Porzingis trascina i Knicks contro i Lakers, Embiid piega i Wolves

La stella dei Knicks segna 37 punti contro i Lakers, Embiid ferma i Wolves nonostante i 38 di Butler, rientra Leonard ma gli Spurs si fermano a Dallas

I risultati della notte Nba.

Cleveland-Atlanta 123-114

LeBron James sta sfidando le leggi di gravità e quelle di natura, a 33 anni sta giocando forse la pallacanestro più completa della sua carriera e nella vittoria su Atlanta pareggia anche il suo high di assist con 17. I Cavs permettono agli ospiti di rimanere in partita nel primo periodo, poi scappano con un secondo quarto da 31-17 e da quel momento guidano con il gomito fuori dal finestrino. Cleveland non ha Wade ma ritrova Thompson, fuori da inizio novembre, anche se per appena 6 minuti. Con LBJ da 25 punti e illuminato in regia, ce ne sono 19 per Korver dalla panchina, 17 con 12 rimbalzi per Love e 14 con 4 assist di Calderon. I padroni di casa tirano 20-38 dall’arco e Budenholzer, coach di Atlanta, a fine gara di là: ‘E’ un sistema vecchio come il mondo, metti tre tiratori accanto al giocatore più forte della Nba e il gioco è fatto’. Gli Hawks non trovano sostanza da Schroder, 14 punti e 6/15 al tiro, non bastano i 24 punti e 6 assist di Prince e i 20 e 8 rimbalzi di Bazemore per dare pepe alla partita. Belinelli impalpabile con 8 punti e 3/10 dal campo in 20 minuti.

New York-LA Lakers 113-109 OT

Al Garden è una notte piena di suggestioni e ci sono i nomi della nuova Nba che scalpitano per prendersi il palcoscenico, da Porzingis a Ball a Kuzma. Knicks e Lakers restano a braccetto per tutta la partita senza mai staccarsi e nel finale New York sembra confermare la legge di casa andando avanti 99-94 nell’ultimo periodo. Ma Caldwell-Pope corregge a canestro il meno tre e Kuzma a 24 secondi dalla fine segna la tripla del 99-99 che manda tutti al supplementare perché Porzingis sbaglia dall’arco il tiro della vittoria. E’ Beasley a segnare per la mela il canestro del 10-5013 a 2:33 dalla fine e a quel punto gli ospiti non hanno più energie per inseguire i Knicks, che aggiornano il loro record casalingo a 13-5 ma hanno già giocato il doppio delle partite sul parquet di casa rispetto a quelle in trasferta. La stella che brilla di più è quella di Porzingis che segna 37 punti con 11 rimbalzi e 5 stoppate, seguito da altri cinque compagni in doppia cifra con 10 e 4 assist di un Lee prezioso su due lati del campo. I Lakers sono efficaci a rimbalzo e hanno un Ball pieno di fuoco nei primi tre periodi, 17 punti con 8 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi, ma freddo successivamente. E’ Kuzma a prendere il testimone con 19 punti e 6 rimbalzi partendo dalla panchina, con Pope autore di 24 punti con 3 assist e 3 recuperi. Manca l’apporto di Ingram, 5 punti con 2/12 dal campo, e la squadra di Walton si dimostra ancora poco matura nei finali in volata.

Dallas-San Antonio 95-89

Gli occhi sono tutti puntati su Kawhi Leonard, in campo per la prima volta dall’infortunio contro i Warriors nei playoff lo scorso maggio, ma la partita se la prendono i Mavs che vivono un ultimo periodo illuminato e sfruttano la mancanza di efficacia offensiva degli Spurs nel secondo tempo. Sul 69-69 a inizio quarto periodo Barea ispira un parziale di 10-4 che non sarà più ricucito e a San Antonio non riesce la rimonta tardiva. Il play di Dallas segna 14 dei suoi 16 punti nel secondo tempo e i padroni di casa portano cinque uomini in doppia cifra in una serata nella quale si tira malissimo su due lati del campo. Per Barea anche 6 rimbalzi e 6 assist, Barnes contribuisce con 17 punti e un Ferrell ispirato segna 16 punti con 8 rimbalzi e 2 assist. Gli Spurs sono 6-7 in trasferta e tirano con il 40.2% dal campo. Popovich spedisce subito in quintetto Leonard, che sarà limitato a 16 minuti, e ne ha indietro 13 punti con 6/12 al tiro in un percorso progressivi di rientro simile a quello di Parker. Ma San Antonio ha sostanza in quintetto solo da Aldridge, 23 punti e 13 rimbalzi, e in panchina solo da Gay che chiude con 21 punti e 8/11 al tiro ma gioca solo nella metà campo offensiva. Il 25% dall’arco è l’altro motivo della sconfitta degli Spurs.

Minnesota-Philadelphia 112-118 OT

Altro supplementare e i Sixers festeggiano il rientro di Embiid con una vittoria emozionante. Nel finale Butler segna la tripla del 100-98 a 17 secondi dalla fine e Simmons genera la continuazione segnando i due liberi della parità. Il centro di Philadelphia segna il canestro che lancia gli ospiti e una tripla di Redick costruisce il 106-100 che Minnesota non riesce più a scalare. Anche i giovani virgulti dei Sixers rispondono alla chiamata del presente ed Embiid brilla con 28 punti, 12 rimbalzi e 8 assist, una presenza inarrestabile vicino al canestro supportata da un Redick autore di 26 punti e prezioso in difesa. Quanto a Simmons, impalpabile fino ai pressi della sirena in attacco, segna 7 punti pesantissimi a cavallo di quarto periodo e supplementare e risolleva una prestazione macchiata da 7 palle perse. I Sixers tirano con il 50% dal campo e non difendono come vuole coach Thibodeau, che vede esplodere Butler in una recita offensiva da 38 punti e 6 rimbalzi ma esagerando nella selezione dei tiri, 15/33. Wiggins segna 20 punti con 7 rimbalzi, per Towns 19 e 16 rimbalzi ma i padroni di casa chiudono con 5/29 dall’arco, pagano una panchina ridotta a tre uomini e regalano la vittoria a una squadra che in trasferta perde 24 palloni, statistica insolita nella Nba.

Detroit-Denver 84-103

I Pistons spumeggianti di inizio stagione sono scomparsi e al loro posto c’è una squadra confusa che va sotto 26-18 nel primo periodo contro i Nuggets e senza reagire viene messa sotto finendo a meno 23 nell’ultimo periodo. Denver non ha nemmeno Jokic e Millsap, tenuti entrambi a riposo precauzionale, ma Murray ispira in regia con 28 punti e 4 rimbalzi e Lyles dalla panchina ne segna 20 con un perfetto 7/7 dal campo. I padroni di casa non difendono, concedono il 50.6% dal campo e Van Gundy cerca risposte rimodellando il quintetto senza trovare soluzioni. Il coach di casa ruota undici uomini che giocano almeno 13 minuti ciascuno ma l’unico del quintetto in doppia cifra è Jackson con 12 punti e 2 assist, Drummond è terrificante con 5 punti e 6 palle perse e i Pistons giocano la peggiore partita offensiva della stagione chiudendo con il 35.4% dal campo e la settima sconfitta consecutiva.

Sacramento-Phoenix 99-92

Randolph e Hill decidono di chiuderla a tre minuti dalla fine, quando Sacramento è sotto 85-84 in una partita che non regala emozioni contro Phoenix. Sono loro a costruire il parziale di 9-0 che manda i Kings avanti 93-85 e i Suns, privi di Booker per la terza partita consecutiva, non hanno armi offensive per replicare. Si segna poco al Golden One Center e quello che lo fa più spesso è Hill con 18 punti, 7 rimbalzi e 3 recuperi per festeggiare il ritorno in quintetto. Randolph ne produce 17 con 7 rimbalzi ma è la panchina di casa a fare la differenza portando tre uomini in doppia cifra e sommando 51 punti con 10, 5 rimbalzi e 4 assist di Bogdanovic. Le due squadre insieme tirano 14/54 dall’arco e questo vi racconta la qualità della partita, Warren per segnare 18 punti deve tirare 24 volte e l’unico che ha precisione nelle mani nella panchina di Phoenix è James con 17 punti e 7/12 dal campo. Per i Suns è la quarta sconfitta consecutiva, l’ottava nelle ultime dieci gare giocate.