Rizzoli e il bilancio del primo anno di VAR: c’è il Challenge nel futuro?

A campionato appena andato in archivio, il designatore arbitrale ha tracciato un bilancio sul primo anno di utilizzo del supporto tecnologico.

A campionato in archivio, il designatore arbitrale Nicola Rizzoli ha tracciato un bilancio sul primo anno di utilizzo della Var, che a breve esordirà anche al Mondiale.Sono contento soprattutto per le prospettive per il futuro, perché i margini di miglioramento sono importanti e possiamo e dobbiamo lavorare di più. Abbiamo delle cose da migliorare ma siamo sereni pensando al futuro. Il protocollo è chiaro ma ancora migliorabile. La ‘control room’ è un obiettivo ma non so quando sarà pronta”.

Rizzoli ha poi confermato la richiesta all’IFAB del VAR a chiamata da parte degli allenatori, sull’esempio della pallacanestro e del tennis: “Abbiamo chiesto all’IFAB la possibilità, per gli allenatori, di richiedere l’intervento del VAR per due volte nel corso di una partita. Quest’anno sono stati commessi 17 errori ma solo 8 hanno inciso sul risultato finale. Senza l’utilizzo del Var avremmo commesso molti più errori. Il tempo di decisione durante un intervento è diminuito: si è passati da 1 minuto e 22 a 31.5 secondi. In 346 partite ci sono stati 1.736 check degli arbitri. Quest’anno il VAR più che sui falli ha inciso su fuorigioco e calci di rigore. L’aspetto più interessante riguarda le situazioni disciplinari: proteste, ammonizioni e simulazioni sono calate tantissimo”, ha spiegato ancora Rizzoli.

Il primo arbitro ad utilizzare la VAR nella storia del calcio italiano è stato Maresca in Juventus-Cagliari, prima giornata di campionato. Complessivamente gli interventi sono stati 115 in 380 partite, 35 i rigori fischiati (i penalty sono calati da 132 a 126) e 18 quelli cancellati.

Tiziano Pieri, ex direttore di gara internazionale ed esperto di Var a Rai Sport, ha illustrato nel dettaglio quanto accaduto in questi mesi. Su 92 espulsioni, la Var è stata decisiva nel 20% dei casi. Quanto ai rigori, in 35 casi su 126 è stato decisivo il consulto della VAR.

E’ diminuito il numero delle ammonizioni, dalle 1.625 del 2016-2017 alle 1.475 della stagione appena conclusa. L’arbitro che ha richiesto in più occasioni il supporto tecnologico è stato Valeri, che ha cambiato 10 volte la decisione presa. Poi Orsato (7) e Di Bello (6). Tagliavento invece, in tutte le volte in cui è stato in cabina Var (14) non hai mai corretto il collega in campo, cosa che invece Mazzoleni ha fatto in 10 occasioni su 19: 29 i gol tolti grazie alla Var, mentre quelli assegnati grazie alla tecnologia sono stati 14.

Chievo e Napoli sono le uniche due a non aver ottenuto rigori-var, i clivensi insieme ad Atalanta, Milan, Fiorentina e Samp non hanno avuto penalty-Var contro. A Fiorentina e Genoa la Var ha tolto 3 rigori inizialmente assegnati dall’arbitro, alla Lazio e al Sassuolo 2.

Foto Ufficio Stampa FIGC