L’indecisione non paga

Scelte non chiare, qualche errore e una brutta serata: si lasci il resto a chi non ha di meglio

“A fine stagione torti e favori si compensano” ha lo stesso vacuo valore di “Non ci sono più le mezze stagioni”. Parole che un tempo potevano essere buone per condividere un paio di piani di ascensore prima o dopo la pausa pranzo. Oggi ci pensano gli smartphone a toglierci dai quei piccoli imbarazzi quotidiani, non servono più.

Sono ben consapevole, dunque, che non c’è nessun meccanismo di default che porti a compensare alcunché.

Ciò detto, aldilà del pur ragionevole diritto di cronaca, e anche della comprensibile necessità di ramazzare click, like e retweet, avrei preferito non leggere nulla sui rigori dati o non dati dopo Sassuolo-Inter. Infatti mi sono ben guardato dal farlo. Ci hanno pensato i miei due compagni di viaggio Moreno ed Ernesto a ricordarmelo.

Sono due ottimisti, e per me, interista-pessimista, sono presenze positive. Moreno poi ha occhi di falco. Io invece ci vedo poco. Da lontano è tutto un vedo non vedo, come nei fumetti di Satanik. Almeno sino a quando, spero presto, un cristallino artificiale non rimpiazzerà quello opacizzato e bolso al momento in uso.

A me, se di vecchiezza…

Dopo una partita del genere l’unica cosa da fare è tacere. Capita. Punto.

Prestazione opaca come poche, in cui salvare, oltre al portiere, i soli Asamoah, su tutti, Perisic e Politano. Gli altri tutti da male a malissimo. Glisso, volutamente, su chi ben sapete. A mente fredda non si spara sulla croce rossa. Segnalo solo che raramente si ode un boato così forte all’annuncio di una sostituzione durante la pausa tra il primo e il secondo tempo.

Ho come l’impressione che il nostro ottimo allenatore non abbia ancora trovato il bandolo della matassa. Il sospetto mi era venuto annotando le sue dichiarazioni nel corso di queste settimane.

Forse si era troppo abituato a non avere molte alternative, a fare le nozze coi fichi secchi, e anche a lui serve tempo per adeguarsi.

Troppe Inter nella testa di Luciano, in temporaneo Thinkerman mode.

Troverà la quadra, e si ripartirà. Ernesto è sicuro. Forse anch’io. Ma non parlatemi del VAR e dell’arbitro dopo una serata del genere. Soprattutto non costringetemi più a ingurgitare pizze orrende dopo aver vagato alla ricerca di cibo per le vie della città deserta. I famosi gnocchi al gorgonzola dell’ancor più famoso, tra i nottambuli, Le Capannelle, al confronto sono un piatto da gourmet.

Mentre berciavo fra me e me sul fatto che, vista la recente tradizione negativa, forse sarà meglio starsene a casa il prossimo anno, una bella signora sassolese mi ha fatto anche una battuta. Non dice tutto forse, ma dice molto.