Avanzano Warriors e Sixers, Celtics sul 3-2

I Warriors con Durant e Green eliminano gli Spurs, i Sixers con Embiid e Simmons fanno altrettanto con gli Heat, i Celtics vanno sul 3-2 contro i Bucks in una serie nella quale è stato finora sempre rispettato il fattore campo

I risultati della notte NBA.

Boston-Milwaukee 92-87 (3-2)

Fattore campo ancora rispettato in questa serie con i Celtics che conquistano il primo match point dopo una partita a basso punteggio nella quale sono avanti per tutta la partita. A fine terzo periodo i padroni di casa sono avanti di undici punti e ai Bucks nel finale non riesce la rimonta. Boston ritrova Marcus Smart per la prima volta da marzo e il suo impatto dalla panchina è positivo in una serata nella quale si segna poco e l’intensità è altissima. I Celtics dominano a rimbalzo e nonostante le 17 palle perse trovano risorse variegate dal quintetto, guidati da Horford (22 punti, 14 rimbalzi e 3 assist), da Rozier (16 punti e 5 assist) e Brown (14 punti e 6 rimbalzi) a compensare la prima vera notte di difficoltà offensiva nella serie di Jayson Tatum. I Bucks tirano con il 36.8% dal campo e 8/33 dall’arco, Antetokounmpo è dominante (16 punti, 10 rimbalzi, 9 assist e 2 stoppate) ma non straripante offensivamente e nonostante i soliti Middleton e Bledsoe (39 punti in coppia) stavolta manca il contributo dei lunghi, da Zeller a Maker. La serie torna a Milwaukee e la sensazione è che gara 7 sia tutt’altro che distante.

Philadelphia-Miami 104-91 (4-1)

I Sixers vanno in semifinale di Conference e lo fanno nel modo in cui avevano chiuso la regular season, in maniera netta e dominante. Gli Heat resistono soltanto il primo tempo ma crollano nel terzo periodo sotto i colpi di Embiid e Simmons che in questa stagione si sono proiettati dal futuro al presente e Philadelphia supera il primo turno playoff per la prima volta dal 2012. La partita cambia dopo l’intervallo con un tecnico a Dragic (15 punti e 5 assist) e Miami non ha niente dal resto del quintetto se non da Tyler Johnson (16 punti e 7/11 dal campo). Manca completamente Whiteside (solo 10 minuti con 2 punti e 5 rimbalzi) la cui esperienza agli Heat potrebbe essere agli sgoccioli, la panchina produce 54 punti ma gli ospiti si fermano al 28.6% dal campo e al 59.1% ai liberi. Dominati emotivamente, fisicamente e a rimbalzo dai Sixers che portano cinque uomini in doppia cifra compreso Belinelli (11 punti anche se con 4/12 dal campo, 3 rimbalzi e 3 assist). Il più prolifico è Redick (27 punti e 10/10 ai liberi) ma Simmons (14 punti, 10 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi) e Embiid (19 punti, 12 rimbalzi e 2 recuperi) sono insolubili per quasi tutte le difese della Eastern Conference. I Sixers sono la prima squadra qualificata.

Golden State-San Antonio 99-91 (4-1)

Finisce l’avventura degli Spurs ai playoff, condizionata dalla scomparsa di Erin Popovich che ha trasformato Ettore Messina nel primo coach europeo a vincere una partita di playoff ma che ha sottratto energie emotive a una squadra che aveva faticato per tutta la regular season a trovare identità. Alla Oracle Arena i texani fanno con quello che hanno, difesa che spezza la circolazione di palla dei Warriors e bassi ritmi. Ma anche con il punteggio che non va in tripla cifra i campioni trovano il modo di mettersi davanti con un secondo periodo da 27-18 e di rimanerci fino alla fine, anche se il più diciannove di fine terzo periodo viene rimontato dal grande orgoglio degli Spurs che a 57 secondi dalla sirena sono sotto 93-91 grazie a due liberi di Aldridge. A quel punto Durant va in cattedra con il canestro decisivo e Green sigilla la qualificazione con due tiri liberi. San Antonio ha un magistrale Aldridge (30 punti, 12 rimbalzi e 4 assist) con Mills che si muove da secondo violino (18 punti e 4/10 dall’arco). Ginobili trova modo di essere ancora meraviglioso dalla panchina (10 punti e 7 assist) ma gli Spurs non hanno niente dagli esterni del quintetto e tirano con il 23.3% dall’arco perdendo 13 palloni. Troppo poco per rimontare i Warriors, che loro pure faticano con queste regole di ingaggio e si fermano a 5/27 dall’arco e il 44.6% dal campo. Ma Durant (25 punti, 6 rimbalzi e 5 assist) e Thompson (24 punti e 4 assist) segnano nei momenti giusti anche combinando per 2/13 da tre e il resto del lavoro lo fa un monumentale Green (17 punti, 19 rimbalzi e 7 assist) al primo vero acuto in questa serie. I Warriors avanzano e trovano New Orleans in semifinale di Conference, confidando nel recupero di Steph Curry che dovrebbe essere ormai prossimo.