Curry e i Warriors annientano i Rockets, gara 3 finisce 126-85

I Warriors travolgono i Rockets 126-85 e Curry segna 35 punti, deludono Harden e Chris Paul, gara 4 sarà fondamentale per il futuro di Houston

I risultati della notte NBA.

Golden State-Houston 126-85 (3-1)

Alla Oracle Arena non si passa, è legge e assioma. I Warriors ritrovano il pubblico di casa e festeggiano con la sedicesima vittoria casalinga ai playoff consecutiva, record assoluto Nba, e con il più 41 che è record di franchigia per divario in una gara di postseason. Golden State era stata tenera e passiva in gara 2, ma una volta tornata nella baia mette in chiaro i rapporti di forza. Che non sono necessariamente così larghi come questo episodio lascia intendere, ma la sensazione è che il margine di eccellenza della squadra di Kerr possa allargarsi a piacimento molto più di quello della squadra di D’Antoni. I Warriors partono forte con un parziale di 31-22 nel primo periodo e i Rockets in qualche modo riescono a rimanere a contatto chiudendo il primo tempo sotto 54-43. Ma il terzo periodo è il territorio dei campioni, e tra i campioni è anche il momento preferito di Steph Curry. Aveva faticato dall’arco al Toyota Center e anche il primo tempo sembrava avere un copione simile, poi la scintilla e una tempesta che si abbatte su Houston. Curry segna qui 18 dei suoi 35 punti con 7/7 al tiro e cinque triple a bersaglio. Energia, difesa che produce 28 punti dalle 19 palle perse degli ospiti, ingredienti che si erano visti solo in gara 1. I Rockets ne vengono travolti e il divario si dilata con un quarto periodo da 38-18 per concludersi con la peggiore sconfitta ai playoff nella storia della franchigia e la prima gara in questa post season chiusa sotto i cento punti. Sei uomini tra i Warriors in doppia cifra con l’intero quintetto trascinato da Curry (13/23 dal campo e 6 rimbalzi), Durant che si conferma immarcabile anche con poca mira (25 punti, 9/19 al tiro, 6 rimbalzi e 6 assist), Thompson (13 punti e 3 assist), Green (10 punti, 17 rimbalzi e 6 assist) e Iguodala (10 punti, 3 assist e 3 recuperi). Le ali di casa sono il termometro su due lati del campo e prima o poi anche Thompson ritroverà percentuali pregiate, il che lascia pensare che questa serie sia in mano ai campioni e non soltanto per il 52.2% dal campo e gli 11 recuperi registrati nel terzo episodio. I Rockets, frastornati, si interrogano sulle condizioni di Chris Paul (13 punti con 5/16 al tiro, 10 rimbalzi e 4 assist) e vivono una notte da 39.5% dal campo e 11/34 dall’arco. Anche Harden stona (20 punti, 7/16 al tiro, 5 rimbalzi e 9 assist) e come nel prologo Ariza e Tucker sono impalpabili. Solo Capela ha mira e energia (13 punti e 8 rimbalzi) ma è una rosa nel deserto e D’Antoni ha anche poco dalla panchina. Troppi isolamenti e poco dalle due stelle che insieme tirano 12/32 dal campo. ‘Non avevamo nessuna fiducia in attacco, loro se ne sono accorti e ne hanno approfittato’ dirà Harden ai microfoni. D’Antoni parla delle condizioni di Chris Paul chiosando ‘non c’è nessun problema, non possiamo vincere senza di lui ed è pronto anche a zoppicare e trascinarci pur di raggiungere la linea del traguardo’ ma non rassicura nessuno. Gara 4 per i Rockets è il bivio non soltanto della stagione, ma anche di un progetto.