Fattore campo dominante, i Cavs travolgono i Celtics e accorciano 2-1

I Cavs si risvegliano dopo le prime due partite e dominano 116-86 in una serata senza storia con 17 triple a bersaglio e sei uomini in doppia cifra, Celtics ancora deludenti in trasferta

I risultati della notte NBA.

Cleveland-Boston 116-86 (1-1)

Nella Eastern Conference, salvo rare eccezioni, chi gioca in casa vince. E spesso domina. Gara 3 tra Cavs e Celtics non fa eccezione. Cleveland insieme ai tifosi della Quicken Loans Arena ritrova intensità e triple. Difesa e supporting cast. Tutti ingredienti mancanti nei primi due episodi e che stavolta fanno difetto alla squadra di Stevens, smantellata già in un primo periodo da 32-17 e incapace di reagire in assenza di due punti di riferimento come Irving e Hayward, giocatori che servirebbero quando il clima è ostile e gli avversari hanno bisogno di una reazione per non uscire dal copione della serie senza almeno uno squillo. Non che ci sia molto da raccontare di una partita nella quale LeBron James indica la direzione e i suoi compagni lo seguono disciplinatamente, con il vantaggio che a fine primo tempo è di venti punti e si dilata fino al più trenta finale. I Cavs aggrediscono e costringono i Celtics a 15 palle perse, alzano il numero dei possessi e portano sei uomini in doppia cifra tra i quali l’intero quintetto, mandano a bersaglio 17 triple e tirano con il 50% dall’arco, fanno la voce grossa a rimbalzo e dominano in una voce nella quale finora Boston era sempre stata superiore. LBJ (27 punti, 8/12 dal campo, 5 rimbalzi, 12 assist, 2 recuperi e 3 stoppate) indossa i panni della superstar che non ha bisogno dei poteri speciali per una sera, perché di fianco ha compagni collaborativi. Non tanto Love (13 punti e 14 rimbalzi ma 4/12 al tiro), quanto Hill (13 punti e tre triple) e Smith (11 punti, 5 rimbalzi e 3/4 dall’arco) che in gara 2 erano stati disastrosi. Thompson (10 punti e 7 rimbalzi) e Korver (14 punti e 4/4 dall’arco) aggiungono profondità e in totale sono undici i Cavs a referto in una serata nella quale l’orgoglio e la durezza mentale dei Celtics scompaiono improvvisamente. Gli ospiti tirano con il 39.2% dal campo, il 27.3% dall’arco, il solo Tatum sembra solido in quintetto (18 punti e 6/10 dal campo) e Horford (7 punti, 7 rimbalzi e 4 assist) non è il solito trascinatore ed è tagliato fuori dalla circolazione di palla fermandosi a 2/4 al tiro. Rozier e Brown tirano 8/20 dal campo in coppia e Morris è trasparente su due lati del campo. Proprio Rozier riassume in maniera efficace davanti ai microfoni: ‘La squadra più aggressiva impone le regole della partita, loro lo sono stati dalla palla a due e non si sono più guardati indietro’. I tre giorni di riposo tra le ultime due partite hanno riacceso i Cavs e mostrato i limiti dei Celtics in trasferta. ‘Ma io non avrò citato casa e trasferta più di cinque volte negli undici anni in cui ho allenato, dipende da come giochi su due lati del campo e non da dove giochi. Se ci limitiamo a parlare del fattore campo, finiamo per trovare delle scuse’ dirà Stevens a fine partita. Ma la sensazione è che anche questa, come le precedenti, potrebbe essere una serie dominata dalla squadra che gioca davanti ai propri tifosi.