Durant piega i Lakers al supplementare, volano Rockets e Celtics

Allo Staples Center serve un supplementare risolto da una magia di Durant, anche Boston vince sulla sirena, tutto facile per i Rockets

I risultati della notte Nba.

LA Lakers-Golden State 114-116 OT

Allo Staples Center si ritira la maglia di Kobe Bryant, il derby californiano è pieno di emozioni e alla fine se lo prendono i Warriors dopo un supplementare. La partita è sempre in equilibrio, i Lakers rispondono puntualmente agli assalti dei campioni e recuperano cinque punti nell’ultimo minuto, prima con una tripla di Caldwell-Pope e poi con un’invenzione in area di Ingram che pareggia sul 102-102 a 27 secondi dalla fine. Durant e Caldwell-Pope hanno tempo di sbagliare entrambi la tripla della vittoria e nella continuazione è la stella dei Warriors a suonare l’ultimo assolo. A 7 secondi dalla fine si è ancora sul 114-114 e Durant segna il jumper della vittoria, sigillata dalla stoppata di West su Lonzo Ball che prova disperatamente a generare il secondo supplementare. Golden State si prende la nona vittoria consecutiva e continua a vincere senza Curry e Green, con un Durant maestoso da 36 punti, 11 rimbalzi e 8 assist e un Thompson da 17 punti ma 6/24 dal campo. Casspi è prezioso dalla panchina con 14 punti e 10 rimbalzi ed è proprio la rotazione di Kerr a fare la differenza alla distanza. I Lakers hanno un Kuzma che dalla panchina produce 25 punti e 6 rimbalzi, ma sono gli uomini del quintetto a sfiorare l’impresa. Ball gioca una partita solida e chiude con 16 punti, 6 rimbalzi e 6 assist, Ingram ne segna 19 con 5 assist ma di Durant ce n’è uno solo e per la squadra di Walton è la terza sconfitta consecutiva.

San Antonio-LA Clippers 109-91

Debutto casalingo per Kawhi Leonard e gli Spurs lo festeggiano con una netta vittoria ispirata dalla difesa e da un primo periodo chiuso 31-17. Popovich regala alla sua stella 16 minuti e progressivamente sta recuperando i suoi infortunati, i Clippers contano le assenze di Gallinari, Beverley, Johnson e Lou Williams e si fermano al 31% dal campo. La partita non si accende mai, Jordan produce 13 punti con 14 rimbalzi ma l’intero quintetto ospite è disastroso ad eccezione di Teodosic e San Antonio costruisce la vittoria con 57 punti della sua panchina, il solito Ginobili sapiente da 13 punti e 5 assist. Parker dà segni di progresso con 16 punti, 7 assist e 7/9 dal campo e gli Spurs sono alla settima vittoria nelle ultime dieci partite giocate.

Houston-Utah 120-99

La corsa dei Rockets non si ferma e arriva la quattordicesima vittoria consecutiva contro i Jazz. La partita in realtà è in equilibrio fino all’ultimo periodo quando Gordon si accende e segna 17 punti per generare un enorme parziale di 41-15 che risolve la serata. Gli ospiti si ritrovano da meno uno a meno quindici in meno di cinque minuti e non hanno armi per replicare, tirano con il 29.6% dall’arco e l’unico davvero prolifico è Hood con 26 punti e 4 assist dalla panchina. La squadra di D’Antoni, ridotta a tre uomini della panchina tra i quali proprio Gordon che segna il suo massimo stagionale con 33 punti e 7/12 dall’arco, manda a bersaglio 17 triple e tira con il 51.9% dal campo vincendo a rimbalzo 52 a 27. Chris Paul sfiora la tripla doppia con 18 punti, 9 rimbalzi e 10 assist e Harden ne aggiunge 26 con 6 assist e 2 recuperi. In mezzo ci sono i 24 punti e 20 rimbalzi di Capela che domina in area.

Indiana-Boston 111-112

Profumo di playoff alla Bankers Life Fieldhouse e l’epilogo è degno di una trama di primavera. I Celtics mandano un messaggio chiaro partendo 38-21 nel primo periodo, ma i Pacers non si arrendono e pazientemente recuperano 15 punti di divario nel secondo periodo e l’ultimo minuto è per cuori forti. A 53 secondi dalla sirena Oladipo inventa una tripla centrale e segna cinque punti consecutivi per il 107-102, Irving risponde dall’arco e sul 111-110 per i padroni di casa, che hanno palla in mano, l’intento di Stevens è fermare velocemente il cronometro per mandare Indiana in lunetta. Invece Rozier trova un blitz sulla rimessa che vale recupero, contropiede e schiacciata del sorpasso a 1.6 dalla fine. L’ultimo pallone finisce in mano a Collison che sbaglia la tripla della vittoria e Boston si prende la tredicesima vittoria della stagione in trasferta. Irving si conferma giocatore da possessi decisivi e segna due triple e 8 punti negli ultimi due minuti, chiude con 30 punti e 4 assist e i Celtics tirano con il 61.5% da tre, record di stagione eguagliato. Cinque uomini in doppia cifra tra cui Horford da 14 punti, 10 rimbalzi e 9 assist e i Pacers hanno poco da rimproverarsi a parte uno scarno 7/21 dall’arco. Oladipo continua a dimostrarsi uomo che sposta gli equilibri nella Eastern Conference, 38 punti con 5 rimbalzi e 3 recuperi, Sabonis e Stephenson dalla panchina contribuiscono alla rimonta con 31 punti e 12 rimbalzi in coppia. Ma in questo momento Boston è la squadra più efficace nella Nba nei finali in volata.

OKC-Denver 95-94

Denver è avanti nell’ultimo periodo, ma stavolta Russell Westbrook indossa i panni dell’uomo decisivo, vive la notte più prolifica della stagione e con 2.3 secondi sul cronometro segna i liberi decisivi dentro un quarto periodo da 16 punti segnati. I Thunder partono 32-18 e la partita sembra in discesa, ma subiscono un parziale identico nel quarto periodo e i Nuggets accarezzano l’idea di vincere la sesta partita in trasferta in regular season con 17 punti e 6 assist di Harris e un Jokic che esce dalla panchina ma produce 13 punti, 9 rimbalzi e 2 assist. Gli ospiti però si fermano al 32.4% dal campo e tirano solo 12 liberi, mentre dall’altra parte Westbrook la vince praticamente da solo. L’Mvp segna 38 punti con 16/28 dal campo e condisce la notte con 9 rimbalzi e 6 assist. Intorno ha il deserto, Anthony fermo a 4 punti in 31 minuti, George ne segna 8 con 3/13 al tiro e Adams è fermo per la seconda partita consecutiva. OKC si prende la vittoria tirando con il 29.2% dal campo e sembra un lampo isolato dentro una varietà di problemi strutturali che difficilmente potranno essere risolti.

Minnesota-Portland 108-107

Butler segna i due liberi della vittoria a 2.5 secondi dalla sirena e i Wolves vincono una sorta di scontro diretto per il quarto posto nella Western Conference. I padroni di casa imparano che nel finale bisogna andare dall’ultimo arrivato che li ripaga con 37 punti, 6 rimbalzi e 4 assist. Coach Thibodeau ha esattamente 23 punti dalla panchina, tutti segnati da un Crawford chirurgico e la sua vittoria arriva sul piano emotivo e con la difesa che costringe i Blazers a perdere 17 palloni nonostante conceda il 54.8% dal campo. Lillard segna 17 punti con 13 rimbalzi, McCollum sale a 20 punti e 4 assist e Nurkic è una presenza costante in area, ma Portland stavolta esce sconfitta da un finale in volata che di solito la vede dalla parte giusta del risultato.

Charlotte-New York 109-91

I Knicks si confermano poco efficaci lontani dal Garden, finiscono sotto 60-42 a fine primo tempo e il resto della serata allo Spectrum Center è a senso unico. New York tira con il 16.7% dall’arco e risente dell’assenza di Porzingis, l’unico efficace in quintetto è Beasley con 23 punti e 9 rimbalzi. Gli Hornets hanno 24 punti con 10/13 al tiro e 5 rimbalzi da un Kaminsky dominante dalla panchina e non risentono della serata opaca di Walker e Howard. I Knicks ora sono 2-9 in trasferta.

Chicago-Philadelphia 117-115

Non si ferma nemmeno Chicago che vince la sesta partita consecutiva trascinati ancora una volta da Mirotic. La gara dello United Center è vibrante e si entra negli ultimi tre minuti con le squadre appaiate sul 107-107. Dunn è l’altro protagonista della serata e spinge i Bulls a più cinque con un jumper a un minuto dalla fine, Mirotic chiude la notte con la tripla del 117-112 e i Sixers non hanno più tempo per provare a riaprirla. I padroni di casa ritrovano Markkanen in quintetto dopo l’infortunio che lo aveva tenuto fuori due partite e mandano sette uomini in doppia cifra. La panchina produce 49 punti ed è guidata da 22 con 13 rimbalzi di Mirotic, Dunn ne segna 22 con 6 assist e 2 recuperi e Holiday è una bussola da seguire con 20 punti, 5/7 dall’arco e 2 stoppate. Philadelphia perde la settima delle ultime dieci partite giocate e pagando l’assenza di Embiid e le 20 palle buttate. Non bastano sette uomini in doppia cifra, la quasi tripla doppia di Simmons da 19, 11 rimbalzi e 9 assist e i 27 con 8 rimbalzi di Saric in un finale che premia la maggiore convinzione dei Bulls.

Atlanta-Miami 110-104

Gli Hawks tentano in tutti i modi di rovinare una partita nella quale sono avanti di dieci a sei minuti dalla fine ma un jumper di Bazemore a 50 secondi dalla sirena li riporta sul 104-101 e gli Heat senza Dragic, Whiteside e James Johnson si arrendono. Miami è guidata da Waiters e Richardson, 23 punti e 5 assist il primo e 26 e 3 recuperi il secondo, ma tira con il 28% dall’arco e perde 19 palloni. Atlanta non ha quasi niente dalla panchina, Belinelli fermo a 3 punti in 7 minuti, ma molto dal quintetto con 23 punti e 6 assist di Schroder e 24 e 7 rimbalzi di Prince che nel finale è una presenza dominante. Gli Heat sono 0-12 in stagione quando entrano nell’ultimo periodo sotto nel punteggio.

Dallas-Phoenix 91-97

I Suns hanno un Len da 14 punti e 14 rimbalzi e grazie a lui nel quarto periodo sorpassano i Mavs che erano stati avanti di undici nel terzo periodo. Dallas ha 26 punti da Barnes ma tira con il 36.4% dal campo in una partita povera di spunti e Phoenix se la prende anche perdendo 18 palloni e sfruttando una panchina da 55 punti guidata da un Canaan da 17 punti, 6 assist e 3 recuperi. Per la squadra di Carlisle è la terza sconfitta consecutiva.