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Boniciolli lascia la Fortitudo, al suo posto arriva Gianmarco Pozzecco

Dal pomeriggio di ieri Matteo Boniciolli non è più l’allenatore della Fortitudo Bologna, dopo tre anni e mezzo. Dopo il nuovo malore accusato domenica negli spogliatoi del PalaFiera di Forlì, il tecnico triestino ha deciso di fermarsi di comune accordo con la società bolognese. “Non voglio essere ricordato come un peso ma come una risorsa, sono stato io il primo a suggerire di chiuderla qui – sono state le prime parole del coach dimissionario -. C’è stato un grande abbraccio con il presidente e da oggi io non sono più allenatore della Fortitudo”.

Il suo successore sulla panchina della F è Gianmarco Pozzecco, che esordirà sabato sera contro Montegranaro al Paladozza. L’ex playmaker triestino è legato al mondo della F da un affetto speciale. Il suo arrivo sulla panchina della F è certamente pirotecnico, in vista del finale di stagione e poi dei playoff.

Nato a Gorizia, 45 anni, Pozzecco ha già giocato nella Fortitudo tre stagioni dal 2002 al 2005, allenato proprio prima dallo stesso Boniciolli e poi da Repesa. Come tecnico, ha avuto esperienze a Capo d’Orlando e Varese e, come assistente dell’ex compagno Mrsic, al Cedevita Zagabria. In questo periodo vive a Formentera ed è prossimo alle nozze.

La squadra è al secondo posto in classifica nel Girone Est della A2 ma è reduce da tre sconfitte consecutive, l’ultima delle quali particolarmente fragorosa nel derby di Forlì.

I ragazzi li saluterò domani al primo allenamento – ha continuato Boniciolli – mi spiace essere costretto a lasciare, pensando a dove eravamo quando sono arrivato e dove siamo adesso. In 3 anni abbiamo raggiunto 5.000 abbonati, e grottesca formula del campionato a parte, in Serie A ci siamo da tempo: bell’impianto di allenamento, settore giovanile in crescita, la foresteria, strutturalmente la Fortitudo è il club che è più cresciuto in Italia e questo è un patrimonio che mi porterò dietro. Ringrazio anche la Fossa con la quale, dopo un inizio tiepido, ci siamo chiariti come si fa tra persone mature. Non voglio che le sorti della squadra dipendano dalle mie condizioni fisiche, ieri i giocatori mi hanno visto cadaverico sotto un telo, non hanno giocato tranquilli e non è giusto. Ora mi fermo, spero di poter tornare ad allenare”.

Poi lo scatto d’ira, comprensibile, l’ultimo da coach della F, col messaggio a chi ha suggerito sui Social che l’ultimo malore sia arrivato dopo un litigio con la squadra negli spogliatoi: “Questo pezzo di merda ha una malattia più grave della mia, venga da me di persona a dire queste cose. Sapendo che io sono una persona molto violenta”.

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