Le Nba Finals finora stanno rispondendo ai trend statistici delle due squadre. I Celtics ai playoff non hanno mai perso due gare di seguito e si erano presi gara 3, i Warriors nelle ultime ventisette serie giocate avevano sempre vinto una gara in trasferta e lo hanno fatto in gara 4, riportando la sfida al Chase Center in perfetta parità con una serata meravigliosa di Curry e un azzardo tattico estremo di Kerr che nel momento di massima difficoltà nel terzo periodo con un quintetto bassissimo e senza Green ha reagito al tentativo di fuga di Boston e permesso agli uomini della baia di riprendersi il fattore campo.
Le quote
| Golden State | Boston |
| 1.62 | 2.50 |
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Pronostici
Si celebra legittimamente l’impresa di Curry, 43 punti con 14/26 dal campo e lo spirito agonistico dei Warriors che ha preso possesso del TD Garden, ma i dati statistici ancora più rilevanti sul tabellino di gara 4 sono i suoi 10 rimbalzi e i 4 assist. Come abbiamo visto nelle prime tre gare questa serie ha bisogno di un grimaldello che apra la partita e Golden State il suo ce l’ha sempre, ma poi sono gli altri a fare saltare la serratura. In gara 4 per gli ospiti è stato soprattutto Wiggins che era rimasto in silenzio in gara 3 alimentando i dubbi sulla sua consistenza in trasferta, che ha portato 17 punti e soprattutto 16 rimbalzi in una partita in cui la squadra di Kerr è tornata a ruggire a rimbalzo dopo l’insolito silenzio di due giorni prima e il 55 a 42 sotto i tabelloni ha poi portato a rivedere i Warriors che alzano il ritmo e si prendono più tiri dal campo, 91 a 85, con il 44% e facendo crescere il numero delle triple perché se vanno in ritmo conta più la qualità che la percentuale di conversione. Un concetto sintetizzato perfettamente da Green, l’uomo trasparente di gara 3, che ha chiuso con 1/7 dal campo di cui non si è accorto nessuno perché è stato la centrale elettrica intorno alla quale si è alimentata Golden State con 9 rimbalzi, 8 assist e 4 recuperi. Kerr ha avuto anche 18 punti da Thompson che continua a faticare a segnare con continuità ma la sua mano c’è sempre nei momenti decisivi, ha accorciato la rotazione a sette uomini ricavando 14 punti da Poole e 11 rimbalzi di Looney, ha sfidato Udoka con un quintetto estremo nel terzo periodo vincendo la sfida tattica e trovando bilanciamento nella produzione offensiva fra terzo e quarto periodo. I Warriors hanno di nuovo segnato 30 punti nel terzo ma si sono tenuti in linea con i 28 del quarto e stavolta l’attacco di Boston non ha trovato risposte.
Ai Celtics nel finale è mancato Tatum, 23 punti con 23 tiri e le 6 perse hanno offuscato i 6 assist e le 3 stoppate, ma se dal quintetto arrivano solo 15 punti complessivi di Horford e Williams con appena nove tiri torniamo a quel discorso che a Boston non basta avere un paio di uomini produttivi per vincere la partita. Hanno avuto 18 punti da Smart e 21 da Brown con 10 rimbalzi e 12 assist insieme, trovato un White da 16 punti e tre triple da una panchina ridotta a due uomini e mezzo con Pritchard che ha fatto tappezzeria, hanno provato un allungo nel secondo tempo e dimostrato di avere enorme energia ma hanno pagato il 40% sui propri canestri e le 15 palle perse, dimostrando nel primo snodo della serie che anche per loro esiste uno scotto da pagare sul palcoscenico più prestigioso. Il discorso però si può anche ribaltare, al di fuori dello scarto finale che a dispetto dell’equilibrio della partita è stato di nuovo in doppia cifra, i Celtics si sono arresi solo a una prova difficilmente replicabile alla stella dei Warriors e un dato statistico significativo è che sono stati di nuovo superiori a Golden State negli assist, 22 a 20, segnale di equilibrio nelle scelte indipendentemente dalla conversione.
Gara 5 è probabilmente quella di questa serie da cui bisognerebbe stare lontani perché si torna più o meno dove eravamo prima di gara 3. I Celtics non hanno mai perso due partite consecutive in questi playoff, i Warriors sanno che per vincere il titolo servono due vittorie casalinghe, la certezza è che difficilmente si vedrà una fuga dei padroni di casa come nel secondo tempo di gara 2. Golden State ha dovuto produrre uno sforzo su due lati del campo che potrebbe non replicare in gara 5 ma stare apertamente con i Celtics nonostante le quote accattivanti ci sembra un rischio eccessivo e il successo dei padroni di casa richiede un handicap che ha già dimostrato di essere un tiro di dadi. Scegliamo una gara in cui non si superano i 213.5 punti complessivi perché nel secondo tempo il pallone inizierà a pesare da tutte e due le parti e chi vince ha due possibilità di prendersi il titolo, opzione che ha già ripagato in gara 4.
