
Milan bocciato dalla Uefa? Domani a Nyon la sentenza
Diciamo che il Milan ha conosciuto giorni migliori di questi, mettiamola così. Dopo il pessimo avvio di stagione, l’esonero di Montella e il gol di Brignoli segnato nel recupero della partita di Benevento prima di fare il giro del mondo, ci sta pensando la UEFA a peggiorare e non di poco la situazione.
Manca ancora l’ufficialità ma è molto probabile che il Financial Body dell’Uefa non accetterà la richiesta del Milan di aderire al piano di “voluntary agreement“ relativo al fair play finanziario.
La mancanza di notizie rassicuranti sul fronte del rifinanziamento del debito con l’hedge fund americano Elliott certamente non ha aiutato. Si continua a lavorare per ridurre i tempi, l’obiettivo è ottenere dal nuovo creditore un nuovo finanziamento da 400 milioni da saldare entro 5 anni, che andrebbe a coprire il debito sottoscritto dal club (123 milioni) e quello in campo alla “Rossoneri Sport” di Li Yonghong (180 milioni).
E in questo senso non ha aiutato il Milan neanche la recente inchiesta del New York Times sulla reale consistenza patrimoniale di Yonghong Li.
Solo in primavera, sempre che i rossoneri si qualifichino per una competizione europea, la UEFA comunicherà le sanzioni per il club. L’esclusione è un’ipotesi limite e probabilmente esagerata, più probabile l’adesione al “settlement agreement”, con un patteggiamento che Milan e Uefa dovranno trovare con l’obiettivo del pareggio di bilancio.
Tra le condizioni normalmente imposte ai club in passato, ci sono i limiti alla rosa utilizzabile nelle competizioni europee, l’obbligo di rispettare equilibri precisi nel corso del calciomercato tra spese e ricavi, diverse limitazioni sull’utilizzo di formule di pagamento pluriennali e il tetto al monte stipendi della squadra.
In mattinata un Marco Fassone particolarmente amareggiato è tornato ad analizzare la vicenda: “C’è amarezza a vedere un funerale anticipato. Sembra sia già stata presa la decisione, ho troppo rispetto per le istituzioni Uefa e quindi spero non sia così. Spero siano decisioni neutre. La Commissione però ha fatto richieste oggettivamente impossibili non solo per il Milan. Abbiamo integrato i documenti e auspico che si riesca ad arrivare al voluntary, poi rispetteremo le decisioni. Questo sarebbe un accordo per non avere sanzioni nel breve. Non c’è ottimismo ma attesa per il pronunciamento. Sul rifinanziamento la scadenza è il 2018, sono confidente di poterlo fare a primavera con sei mesi di anticipo. Ora affronteremo questa annata di transizione per ripartire gradualmente con tempi non lunghissimi. Ripensando all’estate, rifarei gli stessi acquisti pur ammettendo di aver commesso uno-due errori“.