Diego Armando Maradona è stato nominato in queste ore come nuovo allenatore del Dorados de Sinaloa, club messicano di seconda divisione, come confermato dalla stessa società in un comunicato stampa. «Benvenuto nel grande pesce Diego!», ha scritto il club su Twitter senza però aggiungere alcun dettaglio sull’accordo o sulle tempistiche attraverso le quali il Pibe De Oro assumerà l’incarico.
Dorados è un club fondato nel 2003, ha sede nella città nord-occidentale di Culiacan, capitale dello stato di Sinaloa. Il club, terz’ultimo nella seconda divisione, ha appena esonerato Paco Ramirez ed è quello nel quale ha chiuso la sua carriera da calciatore Pep Guardiola.
Maradona, che da calciatore ha trascinato l’Argentina alla vittoria nella Coppa del mondo del 1986 in Messico, ha lasciato l’incarico di allenatore del Al Fujairah, Emirati Arabi Uniti, a inizio 2018. A luglio ha assunto brevemente la presidenza di un club bielorusso, la Dinamo Brest, che però evidentemente ha già deciso di mollare. Plateale e controversa poi la sua partecipazione al Mondiale di Russia, con le eccessive scenate in tribuna, il gestaccio rivolto al tifoso della Nigeria e il sigaro fumato tranquillamente all’interno dello stadio in favore di telecamera. Roba da Maradona, insomma.
Come allenatore fino a questo momento la carriera dell’ex fuoriclasse del Napoli non ha certamente ottenuto grandi risultati, tanto per voler essere benevoli con un genio del calcio. Sotto la sua guida, l’Argentina è uscita dalla Coppa del Mondo del 2010 dopo essere stata sconfitta dalla Germania nei quarti di finale.
Ora la nuova avventura a Sinaloa, nota al mondo anche per il suo Cartello. Il cartello di Sinaloa o cartello del Pacifico è infatti un cartello di trafficanti di droga messicani che opera nello Stato di Sinaloa, Sonora e Chihuahua. Gestisce un traffico di droga che negli ultimi anni ha iniziato ad estendersi anche in Europa (Francia, Regno Unito e Paesi Bassi).
Evitare battute, grazie. Buon lavoro, Diego!
