L’importanza dello sport e del gioco all’aria aperta nell’età evolutiva

Attività all'aperto e a contatto con la natura permettono ai bambini di crescere più sani, equilibrati e felici. Vi spieghiamo perché

Questo articolo è stato scritto da Claudia Zolli, Tecnico e Giudice della Federazione Ginnastica d’Italia, Formatore per il Centro Sportivo Italiano, Laurea in scienze dell’educazione, Master in psicologia della creatività.

Quattro anni fa fui contattata da un tecnico di un paese della Valle di Comino tramite la Federazione Ginnastica d’ Italia. Ero abituata alle scuole di provincia dei grossi centri urbani e dopo qualche tempo ho avuto conferma di ciò che nel corso degli anni avevo iniziato a pensare con sempre maggiore convinzione. La ginnastica artistica è uno sport basato su abilità motorie e su una coordinazione estrema, per cui un ambiente più libero e più a contatto con la natura produce una percentuale maggiore di bambini adatti psicologicamente e fisicamente a questa disciplina. Lavorando all’interno della palestra ho notato in generale meno problemi legati al peso, alla postura, presenza di giovanissimi naturalmente agili e con una muscolatura ben definita anche nei corsi per principianti. Nelle atlete agoniste ho osservato una spiccata propensione per il volteggio e l’acrobatica, specialità che richiedono come caratteristiche di base tecnica della corsa, grande intelligenza negli elementi controintuitivi e una buona dose di temerarietà.

La parte ludica in quei luoghi viene svolta essenzialmente all’aria aperta. I ginnasti con i quali sono stata a contatto hanno comunque la possibilità di utilizzare tutti i mezzi tecnologici di cui hanno ampia disponibilità, ma non costituiscono un’attrattiva naturale e automatica per loro. Dopo la scuola si predilige il gioco all’aria aperta, le arrampicate, la bicicletta, i bagni nel fiume Melfa, gli allenamenti. Il tempo da dedicare ai social è invece molto limitato. Un bambino di città, inserito fra questi atleti, viene subito attratto dai giochi dei compagni e abbandona velocemente lo smartphone e le attività social. Non sono cambiati i bambini, i bambini cambiano in base all’ambiente in cui vivono. Ricordo nitidamente una bambina di Gallinaro che invece di giocare con il tablet, preferiva farmi vedere il ‘giro addominale’, elemento base per le parallele asimmetriche, su un ramo di un albero. Ciò che mi ha stupito è stata la reazione della madre che si è messa a ridere per le lievi escoriazioni che si era procurata scendendo dall’albero.

Ho trovato maggiori opportunità di selezionare atleti agonisti in questi piccoli paesi al di sotto dei duemila abitanti che in una provincia grande come Frosinone che ha una popolazione di 46000 persone e altri grandi centri. La mia non è una certezza scientifica, anche se per esempio i grandi atleti della corsa provengono da paesi come il Kenya, nei quali sviluppano naturalmente doti fisiche diverse in parte provocate dall’ambiente. Il fattore geografico conta e i paesi di montagna permettono a questi atleti di rafforzare la circolazione, di ampliare la capacità polmonare e portare più ossigeno ai muscoli, non solo in allenamento ma anche nel gioco. Il mio è anche un grido di allarme rivolto a quei bambini che per una deriva sociale e tecnologica sempre più dilagante sono i primi a farne le spese. Per essere protetti dai pericoli della grande città che ha tolto loro la libertà del gioco, non devono per forza essere attratti dal mondo della tecnologia e quello pericoloso, se non si sa usare correttamente, dei social. Nella mia associazione di Frosinone molti genitori pensano che le attività sportive tolgano tempo allo studio. E’ un modo di credere senza fondamento, in quanto i bambini imparano a gestire il loro tempo in modo qualitativo. Gli atleti agonisti si allenano sei giorni su sette e hanno un ottimo rendimento scolastico. Al contrario dei bambini che passano la maggiore parte del loro tempo in casa, quelli che non si sbucciano le ginocchia, che non sanno correre ma che conoscono bene una tastiera o uno smartphone, che trascorrono il loro tempo libero al chiuso anziché uscire all’aperto. E’ uno dei problemi più grandi di questo particolare momento storico: la crescita distorta di questa tipologia di bambini, che saranno poi adulti con problemi legati alla salute e forse anche di relazione.

Una delle possibilità la apre proprio il mondo dello sport. I bambini seguono la loro passione e vanno incentivati a costruire un percorso fondamentale per una sana crescita che non deve essere per forza di tipo agonistico. Spirito di sacrificio e fortificazione del carattere sono i passi di partenza per dare la possibilità ai bambini di crescere più sani e felici.