La manita di Hamilton, campione del mondo per la quinta volta

Lewis Hamilton è ancora campione del mondo, il secondo titolo consecutivo e il quinto in carriera, battendo Vettel e la Ferrari

E’ il terzo della storia, dopo Fangio e Michael Schumacher, là dove nessuno era mai arrivato prima, nemmeno Prost. Nel duello con Sebastian Vettel tra quattro volte campioni del mondo, è Lewis Hamilton a raggiungere per primo quota cinque titoli. Aggancia così la leggenda argentina degli anni Cinquanta e si mette a caccia di Schumacher, adesso distante due titoli mondiali e non più irraggiungibile come si credeva solo tre o quattro anni fa.

Il totale dice 228 gran premi disputati con 71 vittorie, secondo solo a Schumacher, 81 pole position, record assoluto, e il quinto titolo mondiale firmato in Messico esattamente a dieci anni di distanza dal primo, nel 2008, in quell’incredibile epilogo a Interlagos nel quale bruciò Massa e la Ferrari all’ultima curva dopo che l’anno prima proprio in Brasile aveva insieme ad Alonso dilapidato un mondiale per consegnarlo a Raikkonen.

Paradossalmente il quinto titolo arriva dopo un quarto posto in Messico nella peggiore gara stagionale della Mercedes, di nuovo in crisi con le gomme come ad Austin, destinata a riaprire le polemiche sui cerchi forati che hanno fatto volare la scuderia tedesca a Monza, Singapore e Sochi. Ma sono numeri di dominio assoluto di un pilota che attualmente è il migliore della F1 e che, al contrario di Fernando Alonso, ha sempre saputo cogliere il timing giusto per scegliere la propria scuderia. Il passaggio in Mercedes nel 2013, subito prima dell’inizio del dominio tedesco nell’era delle power unit, gli ha fruttato quattro mondiali, nel 2014, 2015, 2017 e 2018. E senza la rottura del motore in Malesia, nel 2016, probabilmente Nico Rosberg non sarebbe riuscito a soffiargli un mondiale che ad Hamilton brucia ancora per le modalità con cui lo ha disperso nel finale di stagione. Con quello sarebbe a quota sei, un passo da Schumacher, ma è una storia ipotetica.

La realtà è che in questa stagione, nella quale Mercedes e Ferrari si sono pareggiate nelle prestazioni assolute, Hamilton ha dimostrato di essere superiore a Vettel. Più veloce in qualifica, più efficace sotto la pioggia anche per merito della monoposto, sempre attento a tenersi fuori dai guai, mai un errore. L’unico, in qualifica ad Hockenheim, è stato preludio al suo trionfo proprio mentre il rivale andava incontro a una lunga serie di errori che gettano ombre sulla sua capacità di reggere il confronto e sul suo futuro in Ferrari con l’arrivo dell’arrembante Leclerc. Dal 2016 Hamilton è enormemente cresciuto dal punto di vista emotivo, si è concesso sempre meno pause di rendimento all’interno della stagione, si è evoluto come pilota e ovviamente da cinque anni ha a disposizione la migliore monoposto del circus. Il prossimo anno andrà a caccia del sesto titolo e per come si stanno mettendo le cose le probabilità che riesca a conquistarlo sono altissime.