Anche al Benfica non si mette bene per Gabigol

La vicenda del giovane attaccante brasiliano che sembra approdato a Milano quasi per caso, e che invece era seguito anche da altri grandi club

Vi segnalo questo interessante articolo di Cosme Rimoli, brasiliano, sei volte vincitore del premio Aceesp come miglior giornalista sportivo dello stato di San Paolo.  C’è spazio per considerazioni di vario genere sull’economia portoghese ed europea, ma la vera storia è quella di Gabriel Barbosa, detto Gabigol.

In genere entro a San Siro dal cancello sette, o da uno adiacente. Qualsiasi sia il tragitto percorso per arrivarci c’è modo di camminare in mezzo a tanti tifosi, e di ascoltarne le voci. “Gabigol deve essere titolare” o anche “Deve mettere a Gabigol“, in puro giargianese, e riferita al mio povero Frank o ai suoi successori.

Non ho nulla contro il ragazzo, e non mi interessa criticarlo per lo stipendio che gli pagano. Se c’è qualcuno che deve recitare il mea (maxima) culpa per questo non è certo lui.

Però una gioia, caro Gabriel, me l’hai tolta: il potermi godere pienamente il ruggito del popolo rossonero quando in campo entrava Gianluca Lapadula. Certe cose non hanno prezzo. Ma con le tue rabone che mandavano in estasi gli habitué della Scala del calcio, qualcosa mi son perso. E’ anche per questo che spero in un tuo riscatto: oltre a garantirmi un piacere postumo legato ai ruggiti di cui sopra, riabiliteresti un numero di interisti non indifferente. In fondo hai solo ventun anni.

Cosme Rimoli sostiene che tutto sia iniziato a causa dei cattivi insegnamenti brasiliani.

Só que Gabigol logo demonstrou que havia recebido no Santos o pior tipo de tratamento possível. Ele ficou por anos mimado taticamente. Se acostumou a, canhoto, atuar estático como ponta direita, para cortar para o meio e chutar para o gol. Sem participar da marcação, na recomposição. O atacante de uma só jogada.

No fraco nível atual do futebol brasileiro, ele é rei. Só que na Europa, a situação é muito diferente. A sua inadequação foi explícita e logo acabou na reserva dos reservas.

Molto semplice, e soprattutto credo molto vero. Non è chiaro come sia stato possibile, per dei professionisti di alto livello, non capire subito che Gabriel non era assolutamente pronto per il calcio europeo.

Tra le varie voci che sono girate sull’argomento, voglio citarne una. Non ho naturalmente avuto modo di verificare ma, al postutto, vale la pena di ricordarla. Giri milanesi, vicini a Stefano Pioli, avrebbero riportato una frase dell’allora tecnico nerazzurro riferita al giovane brasiliano da poco alle sue dipendenze. “E’ incredibile che sia qui”, e non certo perché aveva visto in lui il nuovo Ronaldo ‘O Fenômeno. Non potrei giurare sull’esattezza del frase, tantomeno se sia effettivamente stata pronunciata. Forse è una leggenda, però …

Al Benfica le cose vanno male, in tutti i sensi. La squadra stenta, lui non segna e litiga con i compagni. Che i portoghesi paghino il riscatto (25 milioni) vale quanto un maremoto all’idroscalo. Ci sarebbe questa possibilità del ritorno in patria ma il Santos non può permettersi di pagare il suo stipendio, anche ribassato del 30-40% sarebbe troppo alto, e trovare uno sponsor disposto a investire non sarà facile.

Quel brasiliana resta comunque l’unica soluzione possibile, in un futuro incerto.