F1 Sprint Race, i pro e i contro del nuovo format

Sprint Race del sabato, i pro e i contro del nuovo format della F1 visto per la prima volta a Silverstone

A Silverstone abbiamo visto per la prima volta un sabato inedito con la sprint race che ha assegnato la pole position della domenica e che sostanzialmente ha invertito l’esito della qualifica del venerdì, con Hamilton che ha perso la posizione rispetto a Verstappen e l’olandese che sabato pomeriggio prima ancora della gara aveva un punto in più in classifica rispetto al campione del mondo. E’ un format che rivedremo a Monza e forse anche in Brasile e prima di dare un giudizio definitivo è giusto rivederlo in altri weekend, ma alcune considerazioni si possono già fare.

Sprint Race – I pro

Come tutto ciò che è nuovo, in un mondo che difficilmente accetta e metabolizza cambi radicali come la struttura del fine settimana, presenta diverse opportunità per i piloti. Se diventasse una presenza costante, anche se la Fia per bocca di Stefano Domenicali ha già specificato che sarà comunque posizionata solo in alcuni eventi all’interno del calendario, l’assenza di pit stop e la possibilità di scegliere le gomme a piacimento potrebbero diventare armi tattiche per i team e per alcuni piloti che hanno bisogno di rimontare. Il sabato di Silverstone, probabilmente perché è stato il primo, ha mostrato piloti aggressivi dal primo giro e gente come Alonso, ma anche Verstappen, ha beneficiato del format per guadagnare numerose posizioni al via oppure per prendersi una posizione rispetto al rivale con cui lotta per il mondiale. In futuro potrebbe essere utilizzata anche come arma tattica per giochi di squadra, per esempio montare gomme rosse al secondo pilota della scuderia per mettere pressione all’avversario del compagno di squadra che combatte per il titolo e quindi in una posizione in cui ha più da perdere che da guadagnare in una battaglia serrata, il che ci rimanda al prossimo paragrafo. Sostanzialmente la sprint race può proporre un modo diverso di approcciare il fine settimana di gara e sviluppare la fantasia dei team che dal 1996 vivono un venerdì tendenzialmente inutile per cominciare a fare sul serio solo dal sabato. Dal punto di vista dello spettacolo è sicuramente un passo avanti con tre giorni in cui succede sempre qualcosa che potrebbe fare la differenza il giorno successivo.

Sprint Race – I contro

Il concetto chiave qui è che molti piloti, soprattutto quelli che nella sprint race partono davanti, potrebbero prendere appunto consapevolezza che al sabato hanno molto più da perdere che da guadagnare. Il caso emblematico è stato Perez, scivolato in fondo al gruppo per un errore di guida che ha poi portato la Red Bull a ritirare la sua macchina all’ultimo giro per poterci lavorare tra il sabato e la domenica. O quello di Sainz, che per un contatto al via con Russell ha dovuto rincorrere e rimontare fino all’undicesimo posto. Il rischio concreto è che la prima parte della griglia potrebbe assumere un atteggiamento conservativo fin dalla partenza, in fondo è meglio rimanere secondi o terzi o quarti che rischiare di scivolare dieci posizioni più indietro e compromettere la gara, e la seconda invece diventare più aggressiva e spericolata (lo stesso Alonso ha detto che la sua partenza del sabato non sarebbe stata così efficace se fosse stato in lotta per il mondiale). L’altro problema della F1 attuale, è da vedere se la rivoluzione del 2022 modificherà lo stato delle cose, è che alcuni team compresa la Ferrari hanno un potenziale superiore in qualifica o in una gara di 100 km rispetto alla gara di durata tradizionale e questo significa che i vantaggi di partire davanti alla prova dei fatti vengono ridimensionati di fronte alla prospettiva di pagare sul passo gara rispetto alle prestazioni del venerdì e del sabato. Al momento soltanto i primi tre della sprint race prendono punti e in condizioni normale sono posizioni che finiscono comunque in mano al ristretto numero di piloti che hanno una monoposto nettamente superiore alle altre. In sostanza significa che i valori di forza vengono comunque ripristinati la domenica, con la doppia mescola obbligatoria, e quindi il nuovo format perde valore se non ha un’incidenza significativa sullo sviluppo delle gare o se non viene inserito un elemento in grado di stimolare la competizione, come per esempio assegnare punti non solo ai primi tre ma almeno ai primi sei. Con uno o due team dominanti e gli altri significativamente distanziati, gli eventi che determinano uno stravolgimento del fine settimana rimarrebbero errori o incidenti dei piloti per non premiare il rendimento complessivo del fine settimana. Una novità da rivedere che presenta molte opportunità dal punto di vista dello spettacolo e del divertimento dei piloti ma anche diverse criticità che rischiano di limitarne lo sviluppo.