
Eurobasket 2017, semifinali – Ci si gioca l’accesso alla finale tra le migliori quattro del torneo. Statistiche e quote comparate.
Pau e Marc Gasol hanno risolto la pratica con la Germania ai quarti di finale segnando 47 punti sugli 84 complessivi con 14 rimbalzi e 6 assist. Se i fratelli hanno questo impatto su due lati del campo è difficile immaginare che la Spagna possa essere fermata, soprattutto considerando il potenziale difensivo che solitamente non viene esplorato quando si osserva una squadra che segna 86.6 punti di media. Invece nel torneo gli iberici non hanno mai subito più di 73 punti (contro la Croazia) e tre volte tenuto gli avversari a 60 o meno. Nella fase a eliminazione diretta hanno incassato 64 punti di media e parliamo di una squadra che tira con il 48.7% dal campo e il 42.1% dall’arco, ovvero fa canestro quasi una volta su due tentativi. La squadra di Scariolo è anche quella che conquista più rimbalzi nel torneo, 43.6 di media di cui 12.1 offensivi e complessivamente non ha punti deboli. Ha anche il rapporto assist e palle perse più efficace, 24.7 (nessuno ne smista di più) e 11.6.
Ma se c’è una squadra che può almeno provare a giocarsela sul piano del talento e del ritmo è la Slovenia che ai quarti contro la Lettonia ha dato vita alla partita più bella del torneo. Non casualmente i suoi 89.7 punti a partita la rendono al momento la più prolifica tra le nazionali arrivate in semifinale anche se tirando con il 33% dall’arco. Gli sloveni sono anche la seconda squadra del torneo dietro la Spagna per rimbalzi a partita, 39.4, e vanno in lunetta 26.7 volte a partita, più degli iberici che si fermano a 24.4 e tirando con l’80.7%. Dragic e Doncic in questo momento sono quanto di più eccitante ci sia su un parquet. Il primo viaggia a 21.9 punti a partita con il 48% dal campo e ai quarti ha segnato 26 punti con 6 rimbalzi e 8 assist, il secondo è stato il migliore marcatore contro la Lettonia con 27 punti, 9/10 ai liberi, 9 rimbalzi e 29 di valutazione. La coppia ha segnato 53 punti martedì e nelle ultime quattro partite la Slovenia ha segnato 102 punti all’Islanda, 95 alla Francia e 103 alla Lettonia. Se riesce a tenere basso il numero delle palle perse senza abbassare i ritmi e se ha sostanza da Prepelic, Randolph e Vidmar può giocarsela.
Precedenti: l’ultimo precedente agli Europei risale al 2013 e vittoria della Slovenia 78-69. E’ stata l’unica vittoria nelle ultime nove sfide tra le due nazionali, con la Spagna che si è imposta 86-64 agli Europei 2011, 90-84 nell’edizione del 2009 e 97-80 ai mondiali del 2010.
Spagna | Slovenia |
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Le possibilità della Russia di continuare il proprio percorso verso la finale poggiano sulle spalle di Shved che si stanno confermando larghissime e capienti anche nelle giornate più difficili. Contro la Grecia ai quarti è stato lui il trascinatore nel finale in una partita tirata e risolta con 26 punti, 10/11 ai liberi, 5 assist e 3 recuperi anche se tirando male dall’arco (solo 2/11) e perdendo 7 palloni. E’ per certi versi la cosa più simile a Westbrook che si possa vedere a livello di nazionali dal punto di vista del singolo che trascina il collettivo, migliore realizzatore del torneo con 24 punti di media e uomo che va più spesso in lunetta, 8.1 di media con l’87.7%. Ma i russi non possono fare a meno del contributo di Mozgov, doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi ieri pomeriggio, e Vorontsevich in difesa. Non sono una squadra particolarmente prolifica, i 79 di media la rendono la squadra che segna meno tra le semifinaliste, e stanno avendo problemi dall’arco, solo il 23% contro la Grecia e il 32.6% complessivo. Sono anche una squadra da 13.9 perse a partita ma compensano con la difesa, solo una volta hanno concesso più di 80 punti contro la Lettonia e tre volte sono rimasti sotto i 70 contro Belgio, Gran Bretagna e Grecia.
La Serbia è tradizione ad alto livello, talento nonostante gli infortuni, stazza fisica e capacità di controllare i ritmi della partita. Lo si è visto chiaramente contro l’Italia, dominata a rimbalzo 44 a 19 in una serata da appena 3/17 dall’arco eppure sempre in totale controllo. Bogdanovic arriva alla sfida con Shved dopo un quarto di finale da 22 punti, 7/9 da due, 6 rimbalzi, 4 assist e la capacità di mettere in ritmo i compagni in ogni momento della partita. Cinque uomini di Djordjevic in doppia cifra in una partita dai ritmi bassissimi sono la dimostrazione della capacità di interpretare emotivamente e tatticamente nel modo migliore ogni partita. La Serbia viaggia a 81.3 punti a partita tirando il 32.5% dall’arco e la percentuale da tre sarà una delle chiavi primarie della partita. I 39.6 rimbalzi a partita sono un vantaggio che i serbi conserveranno per quaranta minuti ma il 77.6% dalla lunetta è un dato che deve migliorare in una eventuale partita decisa in volata. Potrebbe anche essere a basso punteggio visto che la Serbia ha concesso 68, 54, 78 e 67 punti nelle ultime quattro partite giocate e solo contro la Lettonia ne hanno concessi più di 80. Per esperienza e profondità sono favoriti per tornare in finale per la prima volta dal 2009.
Precedenti: la Serbia ha vinto sei degli ultimi otto precedenti contro la Russia, che però ha vinto le ultime due sfide giocate agli Europei, 77-67 nel settembre 2011 e 75-72 nella partita giocata il 2 settembre.
Russia | Serbia |
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