Qualche giorno fa la serie scudetto tra Milano e Reggio Emilia sembrava praticamente decisa a favore dell’EA7 e invece ora la finale è sul 2-2. Le magliette rosse che fanno da coreografia alle due sfide del Palabigi recitano “Not in my house” e sul parquet la squadra di Max Menetti tiene fede allo slogan dei propri tifosi. In gara 4 la Grissin Bon vince ancora (81-76) e ritrova un Pietro Aradori in versione extralusso,15 punti preziosissimi per prendere la testa nonostante le condizioni fisiche tutt’altro che perfette. Con lui, 15 per Lavrinovic e 13 per Della Valle.
La Grissin Bon prova a scappare in più occasioni ma a differenza di gara3 l’Olimpia sembra pronta mentalmente a sfidare il fortino del Palabigi: Della Valle trova i soliti canestri impossibili, Aradori mette piede in campo e inventa subito un gioco da 4 punti (10 nel primo quarto) ma l’EA7 rimane lì e nel secondo quarto mette il naso avanti con la tripla di Kalnietis e il talento di McLean (17 punti alla fine). All’intervallo lungo si va sul 41-39 per i padroni di casa e la sensazione che quell’equilibrio durerà ancora a lungo.
Si gioca sui dettagli, sulla tenuta nervosa, sul possesso che può spostare l’inerzia della partita e della finale: Reggio tocca il +7 ma deve fronteggiare un Sanders lontano parente di quello abulico di gara3 (21 punti). La partita sembra della Grissin Bon a poco più di 2 minuti dall’ultima sirena, quando Milano spreca in attacco e Ale Gentile rimedia un fallo tecnico.
Il Palabigi esplode per il +11 interno ma nel momento più difficile l’EA7 trova tre triple consecutive e si riporta a -1 con 24 secondi da giocare. Kaukenas e Della Valle dalla lunetta non tradiscono Menetti, che in difesa sceglie il fallo sistematico per evitare di prendere la tripla del pareggio. Ha ragione lui e ha ragione Reggio Emilia, che conserva l’imbattibilità casalinga in questi playoff e sabato torna al Forum sul 2-2 con rinnovate certezze e un Aradori ritrovato.
