Il Web ha scritto:In realtà l'art. 41 era stato introdotto per difendere le agenzie (che bancavano a riferimento) dai tentativi di aggiotaggio
Che la motivazione ufficiale sia questa non ci sono dubbi, ma io sto parlando della sua applicazione pratica, ovvero una applicazione arbitraria delle quote immancabilmente a svantaggio del giocatore, con conseguente moltiplicazione dei profitti.
Per poco però, anche se erano tempi dove il movimento non era lontanamente paragonabile all'odierno, hanno dovuto desistere in quanto il conseguente calo di gioco non rendeva il tutto conveniente.
Un graffietto ogni tanto bisognerebbe avere la signorilità di accettarlo, c'erano già i massimali come ulteriore protezione, inoltre non sono da dimenticare gli aggiottaggi fatti dalle agenzie con ritiri miracolosi e piazzati azzerati, quando c'erano multipli in scadenza su un cavallo scaricato.
Sì, ricordo bene il periodo visto che era già da un bel pezzo che avevo preso la " Febbre da cavallo ", ma oggi come si inquadra una corsa come la terza di Cosma - Damiano del 9 luglio dove con 11 partenti che col favorito nella terna avrebbero pagato chiunque fosse arrivato con il rimborso della giocata?
Sto parlando di un cavallo al 60% e di una corsa quasi di minima.
Oggi l'articolo 41 è ancora in vigore, si chiama prelievo e serve per azzerare il totalizzatore ed instauraure il monopolio dei grossi colossi che a quel punto faranno ciò che gli conviene di più, il bello è che sono in molti a pensare che sia una prassi perfettamente normale e lecita.
Io penso invece che sia un modo di pensare e di concepire la realtà ed i rapporti sociali che ci ha portato sull'orlo di un baratro.
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