Previsto un malus del 111% sul betting exchange, il segmento del settore scommesse dove è previsto che i giocatori possano scegliere se vestire i panni del tradizionale scommettitore oppure anche quello del banco
Dal bonus del 110% per l’edilizia al malus del 111% sul betting exchange. Un po’ come dire dal cappotto termico dei condomini al cappotto fiscale per il gioco, o quanto meno per un segmento del variegato mondo del gioco pubblico. A prevederlo in entrambe i casi è il decreto Rilancio che ha introdotto il prelievo addizionale dello 0,5% sulla raccolta delle scommesse. Nel decreto rilancio c'è anche questo, un bonus al contrario. Il betting exchange è un segmento del settore scommesse dove è previsto che i giocatori possano scegliere se vestire i panni del tradizionale scommettitore oppure anche quello del banco.
La stangata
Con la nuova tassa dello 0,5% sulla raccolta delle scommesse i cui proventi dovrebbe andare a finanziare il nuovo «Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale», noto alle cronache come il cosiddetto “salvacalcio”, la tassazione complessiva arriverebbe a superare i guadagni, attestandosi come detto al 111%, un unicum fiscale nell'intero ordinamento italiano. Attualmente, infatti la disposizione inserita nel decreto rilancio prevede l’applicazione di una tassa ossia di «una quota pari allo 0.5% del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo», senza prevedere alcuna eccezione.
Un cappotto fiscale del 111%
Ma come si arriva al 111% di tassazione forzosa? È presto detto. Su ogni 100 euro raccolti il betting exchange ha una marginalità media di 55 centesimi, ma tra prelievo ordinario e quello straordinario dello 0,5% per finanziare la Cig dei calciatori il Fisco stacca una cedola da 61 centesi di euro. Come detto un cappotto fiscale del 111 per cento.
articolo di Marco Mobii (Sole 24 Ore)
https://www.ilsole24ore.com/art/dl-rila ... no-AD2n1XS