Messaggioda dap » 13/02/2019 - 19:33
Ho visto alcuni manifestanti con striscioni mi sembra davanti al Campidoglio, uno addirittura avrebbe cercato di imitare Ian Palach; il tutto sfocia nel ridicolo (l'imitatore non si sarebbe mai sbruciacchiato neppure un'unghia): un tutore dell'ordine gli si avvicina credendo che davvero pensasse a qualcosa di fatale ma quando prova a toccarlo alcuni scalmanati gli si avventano contro gridando come ossessi che il tutore voleva malmenare il "finto-palach". Roba da grand guignol, anzi, peggio.
Ma il bandiolo della matassa sta nel non voler capire, o peggio nel far finta di non capire, la cosa essenziale di tutto:
nel mondo, da sempre, le corse dei cavalli basano la loro esistenza sulle scommesse. Melbourne, Hong Kong, il Giappone, gli USA e UK e Irlanda e persino la Francia che pure non attraversa un periodo felice in questo settore mai si sognerebbero di chiedere sovvenzioni allo Stato e cercano ogni stagione di fare meglio una dell'altra per attirare piu' pubblico e piu' scommesse.
In Italia e' il contrario, si tende la mano o anche tutte e due per sopravvivere alla meno peggio esigendo che lo Stato mantenga un carrozzone putrefatto.
E gli scommettitori sono vessati nelle maniere piu' turpi col beneplacito di chi dirige l'ippica e l'ignoranza di chi dovrebbe controllare.
Due esempi di tanti: il prelievo da usura del tot, circa 35% di media roba da slots e, questo poi da galera, la regola che una quota fissa in caso di ritiro di un cavallo diventi magicamente quota tot. Non solo, e si tocca una vetta dell'assurdo, nei rarissimi casi in cui il tot paghi qualcosa in piu' si manterra' valida la stessa quota fissa dell'inizio.
Difficile tutto questo da credere se spiegato con calma a chiunque abbia un minimo di buon senso.
Pero' si prosegue imperterriti nel considerare dei perfetti cretini coloro che scommettono sull'ippica in Italia.
Cosi facendo si e' scoraggiato un gran numero di persone che avrebbero avuto ancora una certa passionaccia e con questa l'uzzolo per la scommessa.
E quel gruppo di cui all'inizio va a fare dimostrazioni non contro queste cose che lasciano l'ippica italiana in stato fallimentare bensi per chiedere denari che, tutto sommato, non gli spettano.
Capannelle e' ferma e oltretutto in stato di abbandono? Di chi e di cosa e' la colpa?
Siamo stati retrocessi a Stato ippicamente del terzo mondo, avendo perso per il galoppo tutti i gruppi 1 e non avendo pagato ancora i premi di 8/9 mesi fa (e chissa' se mai saranno pagati.....). Di chi e di cosa la colpa?