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Re: gioco battibile
Messaggioda ameba » 03/04/2015 - 04:04
Questa tecnica di puntare la chance opposta di chi vedi "sbandato" al tavolo l' ho messa in pratica più di una volta ai tempi delle frequentazioni assidue dei Casino' , specialmente al 30/40 , Una sera a Sanremo ricordo perfettamente di aver inquadrato una signora anziana che era in filotto negativo evidente ( puntava forte ed era normale notare che non gliene andava una dritta ) .......per sei colpi consecutivi incassai, attendendo la sua puntata e puntando la chance contraria , ma l' arzilla vecchietta si rese conto di questa mia tattica ( anche perchè puntava quasi sempre sul "rien ne va plus" ed io eran già due volte che mi beccavo i rimbrotti del croupier per l' ulteriore ritardo nella puntata successiva alla sua ) ed al settimo colpo , dopo la mia ennesima puntata contraria alla sua , scattò in piedi ed ordinò al croupier di spostare le sue placche dal Nero al Rosso ( inutile dire che sortì il Nero con un clamoroso 38 vs. 39 , ma avevo già capito come sarebbe andata a finire ). Diciamo che sono almeno quindici anni che non mi cimento più in sedute "serie" su questo tipo di giochi , anche perchè oramai è tutto finito, quando qualche volta mi capita di passare nei Casino' ho sempre trovato pochissimi frequentatori e sale desolatamente vuote , almeno ai tavoli dei giochi classici
il gioco on-line poco mi "attizza" , poi devi spiegarmi anche come farei on-line ad usufruire di questa tattica di gioco, non potendo conoscere in anticipo le puntate degli altri giocatori
Ti ringrazio comunque di questi contributi , per me, come già sottolineato, degni della massima attenzione
il gioco on-line poco mi "attizza" , poi devi spiegarmi anche come farei on-line ad usufruire di questa tattica di gioco, non potendo conoscere in anticipo le puntate degli altri giocatori
Ti ringrazio comunque di questi contributi , per me, come già sottolineato, degni della massima attenzione
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 04/04/2015 - 05:26
Salve Ameba si riconosco anch'io che è desolante la situazione in Italia o zone limitrofe,per quanto concerne le puntate degli altri giocatori la situazione è la seguente:siti che offrono il casinò ma sono prettamente nati come sportbook non offrono questi spunti,io mi riferivo ai vari colossi asiatici e ai tanti casinò di fama internazionale.
In Italia i pro sono mosche bianche che poi si sono trasferiti per ovvie ragioni.
Una decina di anni fa ho conosciuto un personaggio piuttosto singolare a Nizza( collaboratore di Henri Daniel) un distinto signore di circa 80 anni ma con una lucidità impressionante. Quando mi spiegò il suo attacco al punto-banco lo ritenni pazzo.... Semplicemente attaccava dopo una serie di quattro colpi a banco per l'agglomerazione fino alla rottura. Tutto qui. Adottava una montante a scaglione di sei frequentando il casinò per 5 pomeriggi alla settimana,anche questo attacco produce scarti limitati.
Comunque Il concetto che volevo accennare è semplicissimo ma estremamente significativo, perlomeno per chi riesce ad intravedere gli spiragli del caso.
"L'andamento di ogni sabot di baccarat tende a mantenere determinate caratteristiche per la prima parte del mazzo, poi queste caratteristiche tendono ad invertirsi con l'avvicinarsi del completamento delle carte
Questa frase è il frutto di una lunghissima sperimentazione al pc (alcune centinaia di milioni di sabot) e, detto per inciso, non è una mia scoperta, ma la conclusione di un lavoro americano.
Riassumendo e semplificando il tutto per ovvi motivi, gli autori suggeriscono di ricercare determinati trend nei primi 10-15 colpi del sabot (ovviamente a 8 mazzi, quindi bisogna fare le proporzioni con i sabot a 6 mazzi), per poi seguire gli andamenti più significativi (puntando a tappeto) e abbandonare l'attacco una volta conseguito un determinato utile (goal win) o una malaugurata eventuale perdita (stop loss).
Il concetto è che ogni singolo sabot presenta determinate caratteristiche, a dire degli autori, individuabili, sfruttabili al "punto giusto".
Dirò poi delle differenze con il mio metodo, intanto vediamo i 3 punti salienti di questo approccio:
1- individuazione di un pattern;
2- puntate effettive a tappeto;
3- abbandono dell'attacco, perchè ritenuto anti-economico.
1- Individuazione di un pattern
Questa operazione va effettuata, empiricamente, nei primi 10-15 colpi usciti e le modalità sono molteplici: classificazione del "calore" di una chance sull'opposta; preponderanza vincente di un attacco su un altro (tipo ultima chance uscita, oppure il classico ed europeissimo "derniere-avantderniere", "calore di certe figure (intermittenze, gruppi di 2, etc). In caso di mancata indviduazione di queste oscillazioni in un senso o nell'altro, ci si astiene dal puntare e si attende il sabot successivo.
2- Puntate effettive a tappeto
Se si ritiene, empiricamente, che un ballottaggio è favorito sull'altro, si inizia a puntare seguendo il pattern e cercando un utile che varia in base all'aspettativa e al capitale del giocatore (solitamente +3).
3- Abbandono dell'attacco
Un attacco va abbandonato se ha prodotto la perdita di un tot di pezzi e gli autori suggeriscono di arrestare il gioco quando la cassa, per ogni sabot, raggiunge il valore di -4. Se si decide di prolungare l'attacco oltre la soglia del +3 di utile, si continua fino al primo colpo di perdita. Questo accorgimento servirebbe ad avvantaggiarsi dei periodi positivi, arrestando quelli negativi.
Secondo gli autori e le loro sperimentazioni, la prima metà (2/3) del mazzo tende ad alimentare e mantenere certi pattern, mentre la seconda metà (o il restante 1/3 sabot) è incline a riportare una sorta di bilanciamento. E questo si verifica per la maggior parte dei sabot, perciò adottando un modello di gioco a queste caratteristiche, secondo loro, si ottiene un vantaggio a lungo termine.
Gli autori non se la sentono di propugnare di giocare per una "compensazione" finale dei fenomeni di un sabot, semplicemente adducendo come motivo che "in ogni caso non si va contro un pattern" perché potrebbe ripresentarsi dopo un periodo di stallo intermedio. Penso che questa motivazione sia attribuibile a tematiche prettamente di marketing, in quanto il mercato degli eventuali acquisitori di sistemi di baccarat è quasi esclusivamente asiatico (gli asiatici in genere odiano giocare "contro" i fenomeni preponderanti, cioè contro un trend).
Le mie osservazioni
Pur dando per scontato che la "Legge" riscontrata sia vera (e probabilmente lo è), nutro forti dubbi che un tot di colpi iniziali sia sufficiente a garantire una certa affidabilità predittiva futura; ci potrebbe piacere l'idea di proseguire l'attacco se le cose vanno bene e anche quella di arrestare le puntate in caso di una serie di riscontri negativi; non capisco invece perché (escludendo eventuali ragioni di marketing) non si voglia giocare sul riscontro teoricamente più "sicuro": un bilanciamento del sabot finale, seppur parziale, di quanto avvenuto in precedenza. Se all'apparire di un trend iniziale-intermedio di x, y e z, poi ogni sabot tende a produrre una piccola compensazione finale di "anti-x", "anti-y" e "anti-z", perchè non concentrarsi su queste supposte apparizioni (comunque testate dopo moltissimi colpi al pc)?
In effetti, il metodo, magari pur plasmato su basi statistiche incontrovertibili, mi pare troppo "empirico": un tot di colpi di osservazione, un tot di puntate, un tot di utile, etc.
Nonostante questo e l'applicazione pratica suggerita, le conclusioni sperimentali cui sono giunti questi studiosi sembrano interessanti.
Un sabot di baccarat non è un modello "tutto può succedere", tipico di altri giochi. E la somma di questi fenomeni segue determinate caratteristiche, confermando i miei studi che comportano risvolti pratici di tutt'altro genere.
Più che assecondare la formazione di eventuali trend iniziali in un periodo limitato e invertirli alla fine, i sabot si dispongono in distribuzioni "geometriche" composte da tasselli ed è vero che la maggior parte di questi sabot differiscono al termine rispetto all'inizio o al medio mazzo.
Non tutti i sabot, si badi bene, ma la maggior parte dei sabot.
Perchè non sempre si può individuare una figura geometrica: basta riuscirci la maggior parte delle volte.
Decidere di dedicarsi professionalmente al baccarat significa ragionare a lunghissimo termine. Questo significa che le singole sedute, per quanto dolorose o fantastiche siano, non hanno che una minuscola valenza in un insieme ben conosciuto e tutt'altro che governato dal solo caso. Quindi per forza di cose bisognerà selezionare al meglio gli attacchi, diluendoli il più possibile per evitare il peso della varianza e, soprattutto, per approssimare al meglio l'accuratezza della selezione.
Mi spiego con un esempio che a molti apparirà banale, ma che secondo me rappresenta il fulcro del problema.
Sappiamo che il banco è matematicamente favorito sul punto, quindi a lungo termine e giocando con una progressione più o meno sofisticata (che ovviamente tende ad annullare la tassa), puntando costantemente sul banco siamo sicuri di avere la meglio. Giusto? Sbagliato.
O meglio, giusto in teoria, sbagliato nella pratica.
Una differenza matematica accertata pro banco di 136 colpi in 10.000 ballottaggi puri (privati delle parità) non è in alcun modo sufficiente a soverchiare la varianza negativa dei periodi di predominanza a punto, nonostante l'applicazione di una progressione architettata splendidamente.
Ma se della stessa permanenza di 10.000 colpi noi andiamo ad analizzare quanti e come sono usciti certi colpi, ecco che le cose cambiano in maniera drastica con importanti riflessi pratici. Vedremo che quello che vale matematicamente può viene disatteso dalle considerazioni statistiche registrate, seppur quest'ultime sempre dipendenti dalla asimmetria di base.
E dal momento che pur essendo avvantaggiato matematicamente il banco può soffrire (anzi soffre per certo) il peso della sua chance opposta, perchè fermarsi a considerare costantemente il gioco come un modello polarizzato in una sola direzione?
La traduzione pratica di quanto detto è la seguente: analizzando statisticamente un grande numero di permanenze, si noterà che esistono degli spot distributivi "complessi" dove perfino il punto assume un vantaggio sul banco, cosa che è un controsenso inaccettabile matematicamente. E questi spot sono rilevabili perfino quando le uscite del banco predominano sul punto, un fenomeno sorprendente e perciò, secondo me, risolutivo. Questo non vuol dire che gli attacchi redditizi sono operati prevalentemente sul punto, anzi, ma potrebbero dare un'idea di quello che accade su una lunghissima serie di sabot.
molto importante
Mi permetto di dare dei piccoli consigli applicabili al baccarat, frutto di interminabili ore di studio e prove:
- Quando sperimentate, non fermatevi mai ai primi risultati negativi ottenuti in una decina o poche decine di taglie. Questa è una varianza classica da tenere in considerazione con i dovuti accorgimenti (vedi punto successivo).
- Durante le sperimentazioni, osservate sempre se il vostro attacco produce più di 5-6 perdite consecutive: se questo è il caso, abbandonate immediatamente l'attacco. Conosco decine di metodi che prevedono carichi di perdite lievemente superiori e pur essendo discretamente vincenti a lungo termine, portano a periodi di attesa e scoperti transitori insostenibili (per il morale e per fini pratici).
- Non esiste allestire un attacco su tutti i colpi di un sabot; non esiste allestire un attacco sulla metà dei colpi di un sabot; non esiste allestire un attacco sul 25% dei colpi usciti in un sabot. Sapete già quanto è il range medio di puntata del mio metodo, che certamente non rappresenta la scoperta universale da presentare al MIT di Boston, ma questo dato si accosta ai range di puntata di altri professionisti americani (anzi il mio metodo è perfino più elastico).
- Non esiste attaccare ogni sabot perchè un attacco non può risultare valido per ogni sabot. Questo significa che un certo numero di sabot non presenta condizioni efficaci per puntare. Per il nostro metodo principale in versione A, giusto per dare una indicazione, la percentuale di sabot non puntabili è dell'ordine dell' 8-10%.
- Perlomeno all'inizio, fregatevene altamente di obiettivare l'utile sui colpi giocati, osservati, rendimenti, capitale occorrente, etc. Il vostro attacco deve vincere a massa pari e a lunghissimo termine. Punto. Di poco, di pochissimo, in quantità omeopatiche, ma sempre a massa pari. Se riuscite ad individuare gli spot giusti, poi sarà un gioco da ragazzi aumentare gli utili con una progressione.
In Italia i pro sono mosche bianche che poi si sono trasferiti per ovvie ragioni.
Una decina di anni fa ho conosciuto un personaggio piuttosto singolare a Nizza( collaboratore di Henri Daniel) un distinto signore di circa 80 anni ma con una lucidità impressionante. Quando mi spiegò il suo attacco al punto-banco lo ritenni pazzo.... Semplicemente attaccava dopo una serie di quattro colpi a banco per l'agglomerazione fino alla rottura. Tutto qui. Adottava una montante a scaglione di sei frequentando il casinò per 5 pomeriggi alla settimana,anche questo attacco produce scarti limitati.
Comunque Il concetto che volevo accennare è semplicissimo ma estremamente significativo, perlomeno per chi riesce ad intravedere gli spiragli del caso.
"L'andamento di ogni sabot di baccarat tende a mantenere determinate caratteristiche per la prima parte del mazzo, poi queste caratteristiche tendono ad invertirsi con l'avvicinarsi del completamento delle carte
Questa frase è il frutto di una lunghissima sperimentazione al pc (alcune centinaia di milioni di sabot) e, detto per inciso, non è una mia scoperta, ma la conclusione di un lavoro americano.
Riassumendo e semplificando il tutto per ovvi motivi, gli autori suggeriscono di ricercare determinati trend nei primi 10-15 colpi del sabot (ovviamente a 8 mazzi, quindi bisogna fare le proporzioni con i sabot a 6 mazzi), per poi seguire gli andamenti più significativi (puntando a tappeto) e abbandonare l'attacco una volta conseguito un determinato utile (goal win) o una malaugurata eventuale perdita (stop loss).
Il concetto è che ogni singolo sabot presenta determinate caratteristiche, a dire degli autori, individuabili, sfruttabili al "punto giusto".
Dirò poi delle differenze con il mio metodo, intanto vediamo i 3 punti salienti di questo approccio:
1- individuazione di un pattern;
2- puntate effettive a tappeto;
3- abbandono dell'attacco, perchè ritenuto anti-economico.
1- Individuazione di un pattern
Questa operazione va effettuata, empiricamente, nei primi 10-15 colpi usciti e le modalità sono molteplici: classificazione del "calore" di una chance sull'opposta; preponderanza vincente di un attacco su un altro (tipo ultima chance uscita, oppure il classico ed europeissimo "derniere-avantderniere", "calore di certe figure (intermittenze, gruppi di 2, etc). In caso di mancata indviduazione di queste oscillazioni in un senso o nell'altro, ci si astiene dal puntare e si attende il sabot successivo.
2- Puntate effettive a tappeto
Se si ritiene, empiricamente, che un ballottaggio è favorito sull'altro, si inizia a puntare seguendo il pattern e cercando un utile che varia in base all'aspettativa e al capitale del giocatore (solitamente +3).
3- Abbandono dell'attacco
Un attacco va abbandonato se ha prodotto la perdita di un tot di pezzi e gli autori suggeriscono di arrestare il gioco quando la cassa, per ogni sabot, raggiunge il valore di -4. Se si decide di prolungare l'attacco oltre la soglia del +3 di utile, si continua fino al primo colpo di perdita. Questo accorgimento servirebbe ad avvantaggiarsi dei periodi positivi, arrestando quelli negativi.
Secondo gli autori e le loro sperimentazioni, la prima metà (2/3) del mazzo tende ad alimentare e mantenere certi pattern, mentre la seconda metà (o il restante 1/3 sabot) è incline a riportare una sorta di bilanciamento. E questo si verifica per la maggior parte dei sabot, perciò adottando un modello di gioco a queste caratteristiche, secondo loro, si ottiene un vantaggio a lungo termine.
Gli autori non se la sentono di propugnare di giocare per una "compensazione" finale dei fenomeni di un sabot, semplicemente adducendo come motivo che "in ogni caso non si va contro un pattern" perché potrebbe ripresentarsi dopo un periodo di stallo intermedio. Penso che questa motivazione sia attribuibile a tematiche prettamente di marketing, in quanto il mercato degli eventuali acquisitori di sistemi di baccarat è quasi esclusivamente asiatico (gli asiatici in genere odiano giocare "contro" i fenomeni preponderanti, cioè contro un trend).
Le mie osservazioni
Pur dando per scontato che la "Legge" riscontrata sia vera (e probabilmente lo è), nutro forti dubbi che un tot di colpi iniziali sia sufficiente a garantire una certa affidabilità predittiva futura; ci potrebbe piacere l'idea di proseguire l'attacco se le cose vanno bene e anche quella di arrestare le puntate in caso di una serie di riscontri negativi; non capisco invece perché (escludendo eventuali ragioni di marketing) non si voglia giocare sul riscontro teoricamente più "sicuro": un bilanciamento del sabot finale, seppur parziale, di quanto avvenuto in precedenza. Se all'apparire di un trend iniziale-intermedio di x, y e z, poi ogni sabot tende a produrre una piccola compensazione finale di "anti-x", "anti-y" e "anti-z", perchè non concentrarsi su queste supposte apparizioni (comunque testate dopo moltissimi colpi al pc)?
In effetti, il metodo, magari pur plasmato su basi statistiche incontrovertibili, mi pare troppo "empirico": un tot di colpi di osservazione, un tot di puntate, un tot di utile, etc.
Nonostante questo e l'applicazione pratica suggerita, le conclusioni sperimentali cui sono giunti questi studiosi sembrano interessanti.
Un sabot di baccarat non è un modello "tutto può succedere", tipico di altri giochi. E la somma di questi fenomeni segue determinate caratteristiche, confermando i miei studi che comportano risvolti pratici di tutt'altro genere.
Più che assecondare la formazione di eventuali trend iniziali in un periodo limitato e invertirli alla fine, i sabot si dispongono in distribuzioni "geometriche" composte da tasselli ed è vero che la maggior parte di questi sabot differiscono al termine rispetto all'inizio o al medio mazzo.
Non tutti i sabot, si badi bene, ma la maggior parte dei sabot.
Perchè non sempre si può individuare una figura geometrica: basta riuscirci la maggior parte delle volte.
Decidere di dedicarsi professionalmente al baccarat significa ragionare a lunghissimo termine. Questo significa che le singole sedute, per quanto dolorose o fantastiche siano, non hanno che una minuscola valenza in un insieme ben conosciuto e tutt'altro che governato dal solo caso. Quindi per forza di cose bisognerà selezionare al meglio gli attacchi, diluendoli il più possibile per evitare il peso della varianza e, soprattutto, per approssimare al meglio l'accuratezza della selezione.
Mi spiego con un esempio che a molti apparirà banale, ma che secondo me rappresenta il fulcro del problema.
Sappiamo che il banco è matematicamente favorito sul punto, quindi a lungo termine e giocando con una progressione più o meno sofisticata (che ovviamente tende ad annullare la tassa), puntando costantemente sul banco siamo sicuri di avere la meglio. Giusto? Sbagliato.
O meglio, giusto in teoria, sbagliato nella pratica.
Una differenza matematica accertata pro banco di 136 colpi in 10.000 ballottaggi puri (privati delle parità) non è in alcun modo sufficiente a soverchiare la varianza negativa dei periodi di predominanza a punto, nonostante l'applicazione di una progressione architettata splendidamente.
Ma se della stessa permanenza di 10.000 colpi noi andiamo ad analizzare quanti e come sono usciti certi colpi, ecco che le cose cambiano in maniera drastica con importanti riflessi pratici. Vedremo che quello che vale matematicamente può viene disatteso dalle considerazioni statistiche registrate, seppur quest'ultime sempre dipendenti dalla asimmetria di base.
E dal momento che pur essendo avvantaggiato matematicamente il banco può soffrire (anzi soffre per certo) il peso della sua chance opposta, perchè fermarsi a considerare costantemente il gioco come un modello polarizzato in una sola direzione?
La traduzione pratica di quanto detto è la seguente: analizzando statisticamente un grande numero di permanenze, si noterà che esistono degli spot distributivi "complessi" dove perfino il punto assume un vantaggio sul banco, cosa che è un controsenso inaccettabile matematicamente. E questi spot sono rilevabili perfino quando le uscite del banco predominano sul punto, un fenomeno sorprendente e perciò, secondo me, risolutivo. Questo non vuol dire che gli attacchi redditizi sono operati prevalentemente sul punto, anzi, ma potrebbero dare un'idea di quello che accade su una lunghissima serie di sabot.
molto importante
Mi permetto di dare dei piccoli consigli applicabili al baccarat, frutto di interminabili ore di studio e prove:
- Quando sperimentate, non fermatevi mai ai primi risultati negativi ottenuti in una decina o poche decine di taglie. Questa è una varianza classica da tenere in considerazione con i dovuti accorgimenti (vedi punto successivo).
- Durante le sperimentazioni, osservate sempre se il vostro attacco produce più di 5-6 perdite consecutive: se questo è il caso, abbandonate immediatamente l'attacco. Conosco decine di metodi che prevedono carichi di perdite lievemente superiori e pur essendo discretamente vincenti a lungo termine, portano a periodi di attesa e scoperti transitori insostenibili (per il morale e per fini pratici).
- Non esiste allestire un attacco su tutti i colpi di un sabot; non esiste allestire un attacco sulla metà dei colpi di un sabot; non esiste allestire un attacco sul 25% dei colpi usciti in un sabot. Sapete già quanto è il range medio di puntata del mio metodo, che certamente non rappresenta la scoperta universale da presentare al MIT di Boston, ma questo dato si accosta ai range di puntata di altri professionisti americani (anzi il mio metodo è perfino più elastico).
- Non esiste attaccare ogni sabot perchè un attacco non può risultare valido per ogni sabot. Questo significa che un certo numero di sabot non presenta condizioni efficaci per puntare. Per il nostro metodo principale in versione A, giusto per dare una indicazione, la percentuale di sabot non puntabili è dell'ordine dell' 8-10%.
- Perlomeno all'inizio, fregatevene altamente di obiettivare l'utile sui colpi giocati, osservati, rendimenti, capitale occorrente, etc. Il vostro attacco deve vincere a massa pari e a lunghissimo termine. Punto. Di poco, di pochissimo, in quantità omeopatiche, ma sempre a massa pari. Se riuscite ad individuare gli spot giusti, poi sarà un gioco da ragazzi aumentare gli utili con una progressione.
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- Iscritto il: 28/01/2021 - 12:04
Re: gioco battibile
Messaggioda MarvinHarrington » 28/01/2021 - 12:11
Ciao
Hai avuto problemi con il prelievo di denaro o solo io li ho affrontati?
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