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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 16/04/2023 - 20:16
Se il vento solleva la sabbia 2006 Marion Hänsel (Si le vent soulève les sables)
Un film duro da digerire, come dura è la vita dei popoli africani minacciati dal colonialismo.
Un film non credo non molto conosciuto al grande pubblico perchè non deve esserlo.
La storia di una famiglia che impersonifica un popolo e che si svolge attraverso le difficoltà quotidiane, ovvero la sopravvivenza.
All'inizio il padre è consigliato da un amico di soffocare la bambina appena nata, in quanto in famiglia erano già in 4, ma la madre la salva fuggendo momentaneamente da casa.
Al suo ritorno il padre capisce ed accetta la nuova nata.
La scena si sposta di qualche anno quando la siccità impone una scelta molto pericolosa e cioè partire alla ricerca di zone dove ci sia dell'acqua.
Ma sarà un cammino molto difficile e pericoloso, come sempre succede dove c'è miseria, c'è sempre chi approfitta della debolezza altrui.
Un film duro da digerire, come dura è la vita dei popoli africani minacciati dal colonialismo.
Un film non credo non molto conosciuto al grande pubblico perchè non deve esserlo.
La storia di una famiglia che impersonifica un popolo e che si svolge attraverso le difficoltà quotidiane, ovvero la sopravvivenza.
All'inizio il padre è consigliato da un amico di soffocare la bambina appena nata, in quanto in famiglia erano già in 4, ma la madre la salva fuggendo momentaneamente da casa.
Al suo ritorno il padre capisce ed accetta la nuova nata.
La scena si sposta di qualche anno quando la siccità impone una scelta molto pericolosa e cioè partire alla ricerca di zone dove ci sia dell'acqua.
Ma sarà un cammino molto difficile e pericoloso, come sempre succede dove c'è miseria, c'è sempre chi approfitta della debolezza altrui.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 01/05/2023 - 21:57
Contestazione generale 1970 Luigi Zampa.
Film ad episodi trattato ingiustamente dalla critica.
In rete abbondano le recensioni che lo accusano di essere un film con poco mordente e se non si tratta di professionisti, posso anche capire che non tutti possano interpretare correttamente il messaggio di fondo del regista.
Lo stesso discorso non lo si può fare se la recensione proviene da un professionista, o deve cambiare mestiere in quanto conosce molto bene il linguaggio delle immagini, oppure dovrebbe spiegare nel dettaglio quali sono le mancanze del film, mancanza di mordente è solo un'etichetta senza entrare nel merito, esattamente come voler smontare un ragionamento definendolo "complottista", il metodo è esattamente lo stesso.
Mi stupiscono due cose; l'unanimità dei giudizi ma soprattutto la censura che lo ha colpito ed è anche qui un espediente ampiamente collaudato nella "Commedia all'italiana" censurata pesantemente non solo a livello di "semplici" tagli, ma, come in questo caso facendo sparire un intero episodio e non è detto che non abbiano anche provveduto ad un lavoro di taglia e cuci.
Se è una semplice commedia è innocua e quindi non c'è bisogno di ricorrere alla censura (che non ha un solo motivo valido di esistere se non in chiave di repressione), se invece è altro, allora il discorso cambia.
Ne "I nuovi mostri" del 1977 mi pare sia successo proprio questo, 4 epiisodi mancanti e stagliuzzamenti dove occorreva.(episodio Pornodiva).
Contestazione generale prende di mira i cardini sociali ed i suoi sgherri, nel primo episodio si tratta del mondo della comunicazione, Gassman vuole mettere in scena uno spettacolo "troppo provocatorio", non andrà in onda sia nell'episodio e sia nel film reale.
Il secondo episodio è una perfetta descrizione della meschinità umana del capitalismo (per fortuna che il film è di 50 anni fa) con protagonista Manfredi in qualità di direttore estero di una grande azienda.
Il terzo episodio molto corto (Tagliato?) verte sulle proteste studentesche che qui non vanno bene, ma se sono sovvenzionate e organizzate in altri stati allora diventano sinonimo di popoli che vogliono la libertà.
Le rivoluzioni colorate...(altra parola magica, la traduzione corretta è tentativi di colpi di stato)
Il quarto episodio è un attacco frontale alle gerarchie vaticane con un bravissimo Sordi nei panni di un sacerdote che se la passa alquanto male.
Siamo sulla lunghezza d'onda di un Bunuel, con uno stile diverso, senza il sarcasmo del regista spagnolo, ma la strada è quella.
Perciò il film può piacere o meno, lo si può condividere o no, ma definirlo banale proprio no.
Film ad episodi trattato ingiustamente dalla critica.
In rete abbondano le recensioni che lo accusano di essere un film con poco mordente e se non si tratta di professionisti, posso anche capire che non tutti possano interpretare correttamente il messaggio di fondo del regista.
Lo stesso discorso non lo si può fare se la recensione proviene da un professionista, o deve cambiare mestiere in quanto conosce molto bene il linguaggio delle immagini, oppure dovrebbe spiegare nel dettaglio quali sono le mancanze del film, mancanza di mordente è solo un'etichetta senza entrare nel merito, esattamente come voler smontare un ragionamento definendolo "complottista", il metodo è esattamente lo stesso.
Mi stupiscono due cose; l'unanimità dei giudizi ma soprattutto la censura che lo ha colpito ed è anche qui un espediente ampiamente collaudato nella "Commedia all'italiana" censurata pesantemente non solo a livello di "semplici" tagli, ma, come in questo caso facendo sparire un intero episodio e non è detto che non abbiano anche provveduto ad un lavoro di taglia e cuci.
Se è una semplice commedia è innocua e quindi non c'è bisogno di ricorrere alla censura (che non ha un solo motivo valido di esistere se non in chiave di repressione), se invece è altro, allora il discorso cambia.
Ne "I nuovi mostri" del 1977 mi pare sia successo proprio questo, 4 epiisodi mancanti e stagliuzzamenti dove occorreva.(episodio Pornodiva).
Contestazione generale prende di mira i cardini sociali ed i suoi sgherri, nel primo episodio si tratta del mondo della comunicazione, Gassman vuole mettere in scena uno spettacolo "troppo provocatorio", non andrà in onda sia nell'episodio e sia nel film reale.
Il secondo episodio è una perfetta descrizione della meschinità umana del capitalismo (per fortuna che il film è di 50 anni fa) con protagonista Manfredi in qualità di direttore estero di una grande azienda.
Il terzo episodio molto corto (Tagliato?) verte sulle proteste studentesche che qui non vanno bene, ma se sono sovvenzionate e organizzate in altri stati allora diventano sinonimo di popoli che vogliono la libertà.
Le rivoluzioni colorate...(altra parola magica, la traduzione corretta è tentativi di colpi di stato)
Il quarto episodio è un attacco frontale alle gerarchie vaticane con un bravissimo Sordi nei panni di un sacerdote che se la passa alquanto male.
Siamo sulla lunghezza d'onda di un Bunuel, con uno stile diverso, senza il sarcasmo del regista spagnolo, ma la strada è quella.
Perciò il film può piacere o meno, lo si può condividere o no, ma definirlo banale proprio no.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 20/12/2023 - 15:49
Ha ballato una sola estate 1951 Arne Mattsson ( Hon dansade en sommar )
La scena iniziale coincide con quella finale in questo capolavoro di Arne Mattsson che mette in scena la storia d'amore di due giovani ragazzi mentre sullo sfondo c'è (secondo me) il vero tema centrale del film, lo scontro tra due mondi, quello del Pastore preoccupato di perdere il controllo delle anime in questo piccolo villaggio di campagna in Svezia e quello dello zio del protagonista, per niente preoccupato del suo giudizio e mal disposto verso il potere del Pastore.
Sua figlia invece non ha la forza di opporsi al Pastore, coraggio che ha invece il protagonista, grazie all'amore che prova per Kerstin:(la protagonista) l'amore come contrapposizione del potere.
Sullo sfondo c'è anche la lettura sociale, il giovane è benestante mentre lo zio è un contadino, siamo negli anni 50 e questo amore sconvolge i piani della famiglia del giovane, disposto però a lottare perchè a questo amore lui non rinuncerà mai.
Ma il destino è in agguato...
Su Web archive si trova il film, e su opensubtitles si trova la traduzione il sei lingue diverse ma non in italiano.
Speriamo prossimamente in qualche benefattore.
La scena iniziale coincide con quella finale in questo capolavoro di Arne Mattsson che mette in scena la storia d'amore di due giovani ragazzi mentre sullo sfondo c'è (secondo me) il vero tema centrale del film, lo scontro tra due mondi, quello del Pastore preoccupato di perdere il controllo delle anime in questo piccolo villaggio di campagna in Svezia e quello dello zio del protagonista, per niente preoccupato del suo giudizio e mal disposto verso il potere del Pastore.
Sua figlia invece non ha la forza di opporsi al Pastore, coraggio che ha invece il protagonista, grazie all'amore che prova per Kerstin:(la protagonista) l'amore come contrapposizione del potere.
Sullo sfondo c'è anche la lettura sociale, il giovane è benestante mentre lo zio è un contadino, siamo negli anni 50 e questo amore sconvolge i piani della famiglia del giovane, disposto però a lottare perchè a questo amore lui non rinuncerà mai.
Ma il destino è in agguato...
Su Web archive si trova il film, e su opensubtitles si trova la traduzione il sei lingue diverse ma non in italiano.
Speriamo prossimamente in qualche benefattore.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 25/03/2024 - 15:50
N.P il segreto 1971 Silvano Agosti
Prima di "2022 i sopravvissuti" c'è questo capolavoro di Agosti, assai più incisivo e crudo dell'osannato film di Fleischer.
Viene spontaneo chiedersi: "Come mai un film girato in precedenza è quasi sconosciuto mentre l'altro, spacciato per fantascienza e con una morale di fondo che porta a farti credere che il potere anche quando è criminale, in fondo sono solo errori. ( il personaggio del poliziotto Heston).
La risposta è molto semplice, Agosti mostra implacabilmente che il modo di agire del potere attraverso i suoi scagnozzi è il dominio dei pochi sulle masse rese schiave dalla dipendenza dal salario, Fleischer mostra l'eroe alla Rambo che impavidamente cerca la giustizia.
La manipolazione attraverso il significato delle immagini più o meno occulte, si sedimenta nel pensiero e si riversa nei comportamenti, nel rapporto col prossimo e sulla visione del mondo.
Ne abbiamo una riprova negli ultimi quattro anni, dove c'è stata un'accelerazione impressionante, tutta la comunicazione è basata solamente sulla paura, il dolore, una vita alienante.
Tutto questo porta le masse a cercare sollievo nel rimedio semplice, una pastiglia e ogni altro rimedio offertoci gentilmente da coloro che il problema l'hanno creato.
N,P sono le iniziali del presidente di una fabbrica che ha inventato un modo per produrre cibo da ogni tipo di rifiuto, liberando di conseguenza l'essere umano dalla dipendenza salariale.
Gli appararati repressivi lo rapiscono e gli fanno perdere la memoria, poi si impossessano della sua invenzione per poter eliminare gli schiavi diventati solo un peso, inutili.
La mia impressione è che il film presenta numerosi tagli, questi film, così come la musica e certe letture sono come una siringa, può contenere veleno oppure un vero vaccino che ti immunizzi contro le manipolazioni, in fondo ti mostrano la vita (anche ben peggiore) che vivono le persone.
Altrimenti come sarebbe possibile rinchiudere un essere umano dentro uno Smartphone?
Prima di "2022 i sopravvissuti" c'è questo capolavoro di Agosti, assai più incisivo e crudo dell'osannato film di Fleischer.
Viene spontaneo chiedersi: "Come mai un film girato in precedenza è quasi sconosciuto mentre l'altro, spacciato per fantascienza e con una morale di fondo che porta a farti credere che il potere anche quando è criminale, in fondo sono solo errori. ( il personaggio del poliziotto Heston).
La risposta è molto semplice, Agosti mostra implacabilmente che il modo di agire del potere attraverso i suoi scagnozzi è il dominio dei pochi sulle masse rese schiave dalla dipendenza dal salario, Fleischer mostra l'eroe alla Rambo che impavidamente cerca la giustizia.
La manipolazione attraverso il significato delle immagini più o meno occulte, si sedimenta nel pensiero e si riversa nei comportamenti, nel rapporto col prossimo e sulla visione del mondo.
Ne abbiamo una riprova negli ultimi quattro anni, dove c'è stata un'accelerazione impressionante, tutta la comunicazione è basata solamente sulla paura, il dolore, una vita alienante.
Tutto questo porta le masse a cercare sollievo nel rimedio semplice, una pastiglia e ogni altro rimedio offertoci gentilmente da coloro che il problema l'hanno creato.
N,P sono le iniziali del presidente di una fabbrica che ha inventato un modo per produrre cibo da ogni tipo di rifiuto, liberando di conseguenza l'essere umano dalla dipendenza salariale.
Gli appararati repressivi lo rapiscono e gli fanno perdere la memoria, poi si impossessano della sua invenzione per poter eliminare gli schiavi diventati solo un peso, inutili.
La mia impressione è che il film presenta numerosi tagli, questi film, così come la musica e certe letture sono come una siringa, può contenere veleno oppure un vero vaccino che ti immunizzi contro le manipolazioni, in fondo ti mostrano la vita (anche ben peggiore) che vivono le persone.
Altrimenti come sarebbe possibile rinchiudere un essere umano dentro uno Smartphone?
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda Franz » 25/03/2024 - 19:13
Silvano Agosti...
in questo video di 4 minuti che andrebbe visto ogni santa mattina ... prima di uscire di casa:
https://www.youtube.com/watch?v=KysoOofHmi8
in questo video di 4 minuti che andrebbe visto ogni santa mattina ... prima di uscire di casa:
https://www.youtube.com/watch?v=KysoOofHmi8
Due grandi:
Mujica (tralaltro con origini liguri)
https://www.youtube.com/watch?v=fbiO81VEwrQ
Video piu' esteso:
https://www.youtube.com/watch?v=87r8kQnFE88
E Agosti:
https://www.youtube.com/watch?v=Zi3q1Iu9sAk
Mujica (tralaltro con origini liguri)
https://www.youtube.com/watch?v=fbiO81VEwrQ
Video piu' esteso:
https://www.youtube.com/watch?v=87r8kQnFE88
E Agosti:
https://www.youtube.com/watch?v=Zi3q1Iu9sAk
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 25/05/2024 - 14:29
Segnalo per chi fosse interessato l'uscita su opensubtitles della traduzione in italiano di "Thomas l'impostore" di Geoges Franju.
Per gli amanti del cinema muto, sono presenti anche i sottotitoli italiani de " I miserabili " un film a episodi del 1925 di Fescourt.
Tutti a casa 1960 Luigi Comencini
Un capolavoro questo film con un insieme di attori importanti, con l'immenso Sordi come figura centrale.
Il film è ambientato nel momento storico in cui Badoglio firma l'armistizio e la guerra sembra finita.
I tedeschi non la prendono "molto bene" e questo rappresenta un ulteriore problema.
L'esercito diventa un insieme di singoli individui senza una guida, la fame, la distruzione.
Una pattuglia capitanata da Sordi ma ignara degli avvenimenti viene attaccata dai tedeschi e Sordi che è la trasposizione cinematografica del "Credere, obbedire, combattere" pensa a un tradimento degli alleati.
Notare la sottigliezza di Comencini su questo punto.
Una volta appurata la verità, incomincia il ritorno a casa, complicato dalla presenza dei tedeschi e dei fascisti in aggiunta ai collegamenti che sono anch'essi molto problematici.
Dopo le varie vicende personali, Sordi arriva a casa.
Problemi finiti?
Niente affatto, il padre vorrebbe che si arruolasse nell'esercito della Repubblica Sociale, ma il finale del film e del personaggio di Sordi prende una piega assai diversa.
Il personaggio di Sordi ricalca molto la conversione dell'ispettore Javert nel romanzo di Hugo " I miserabili".
Per gli amanti del cinema muto, sono presenti anche i sottotitoli italiani de " I miserabili " un film a episodi del 1925 di Fescourt.
Tutti a casa 1960 Luigi Comencini
Un capolavoro questo film con un insieme di attori importanti, con l'immenso Sordi come figura centrale.
Il film è ambientato nel momento storico in cui Badoglio firma l'armistizio e la guerra sembra finita.
I tedeschi non la prendono "molto bene" e questo rappresenta un ulteriore problema.
L'esercito diventa un insieme di singoli individui senza una guida, la fame, la distruzione.
Una pattuglia capitanata da Sordi ma ignara degli avvenimenti viene attaccata dai tedeschi e Sordi che è la trasposizione cinematografica del "Credere, obbedire, combattere" pensa a un tradimento degli alleati.
Notare la sottigliezza di Comencini su questo punto.
Una volta appurata la verità, incomincia il ritorno a casa, complicato dalla presenza dei tedeschi e dei fascisti in aggiunta ai collegamenti che sono anch'essi molto problematici.
Dopo le varie vicende personali, Sordi arriva a casa.
Problemi finiti?
Niente affatto, il padre vorrebbe che si arruolasse nell'esercito della Repubblica Sociale, ma il finale del film e del personaggio di Sordi prende una piega assai diversa.
Il personaggio di Sordi ricalca molto la conversione dell'ispettore Javert nel romanzo di Hugo " I miserabili".
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 10/08/2024 - 17:48
Le amiche 1955 Antonioni
Un capolavoro assoluto questo film interpretato da un insieme di attori di primissimo livello.
Il tema centrale è l'inquetudine di vivere di una società che sceglie il benessere invece dell'amore rimanendo però profondamente infelice.
I due personaggi centrali e speculari sono Clelia che dirige una casa di moda e che sceglie la carriera al posto di un amore corrisposto e Rosetta che non potendo avere l'amore dell'uomo che ama, sceglie il suicidio.
Nel film ci sono diverse scene che chiariscono senza possibilità di equivoci la situazione, la scena finale e una scena verso il finale dove in un litigio tra due delle protagoniste, una rinfaccia all'altra il vuoto interiore che c'è nelle loro vite. (Ma anche nella sua)
Il film è ambientato a Torino, dove Clelia si è trasferita da Roma per aprire una succursale di una casa di moda e qui conosce l'ambiente dei benestanti della città, ma tutti con problemi di relazioni sociali, vivendo in una assoluta ipocrisia.
In film tratta delle varie relazioni che si formano tra queste coppie, almeno fino a quando le contraddizioni esplodono.
Clelia sceglie la carriera al posto dell'amore di Carlo, Momina torna col marito ma solo per denaro nonostante non ne avesse bisogno, Cesare è un "battitore libero" e in questo ambiente ci sguazza, mentre Nene (insieme a Rosetta) rappresenta la speranza, in quanto rinuncia al successo pur di rimanere con l'uomo che ama (Lorenzo) e al quale perdona praticamente tutto, la relazione con Rosetta e anche il fatto che aveva accettato di non ostacolare il loro rapporto
Mariella invece è il contraltare femminile di Cesare, una don Giovanni in gonnella.
Ne nasce un intreccio avvincente che porterà allo splendido finale.
Un capolavoro assoluto questo film interpretato da un insieme di attori di primissimo livello.
Il tema centrale è l'inquetudine di vivere di una società che sceglie il benessere invece dell'amore rimanendo però profondamente infelice.
I due personaggi centrali e speculari sono Clelia che dirige una casa di moda e che sceglie la carriera al posto di un amore corrisposto e Rosetta che non potendo avere l'amore dell'uomo che ama, sceglie il suicidio.
Nel film ci sono diverse scene che chiariscono senza possibilità di equivoci la situazione, la scena finale e una scena verso il finale dove in un litigio tra due delle protagoniste, una rinfaccia all'altra il vuoto interiore che c'è nelle loro vite. (Ma anche nella sua)
Il film è ambientato a Torino, dove Clelia si è trasferita da Roma per aprire una succursale di una casa di moda e qui conosce l'ambiente dei benestanti della città, ma tutti con problemi di relazioni sociali, vivendo in una assoluta ipocrisia.
In film tratta delle varie relazioni che si formano tra queste coppie, almeno fino a quando le contraddizioni esplodono.
Clelia sceglie la carriera al posto dell'amore di Carlo, Momina torna col marito ma solo per denaro nonostante non ne avesse bisogno, Cesare è un "battitore libero" e in questo ambiente ci sguazza, mentre Nene (insieme a Rosetta) rappresenta la speranza, in quanto rinuncia al successo pur di rimanere con l'uomo che ama (Lorenzo) e al quale perdona praticamente tutto, la relazione con Rosetta e anche il fatto che aveva accettato di non ostacolare il loro rapporto
Mariella invece è il contraltare femminile di Cesare, una don Giovanni in gonnella.
Ne nasce un intreccio avvincente che porterà allo splendido finale.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 27/10/2024 - 14:56
L'orgoglio degli Amberson 1942
Quando hai a disposizione un grande romanzo, un insieme di attori stratosferico, un'insieme di collaboratori certamente altrettanto validi e un regista tra i migliori mai esistiti, il risultato non può essere che un capolavoro.
Purtroppo il finale è palesemente accorciato e non ha nulla a che vedere con la prima parte del film.
I tagli apportati a questo capolavoro (pare ed è logico conoscendo Welles) credo siano dovuti all'imminente entrata in guerra americana, nel 1943 "La signora Miniver" fece incetta di premi Oscar, un polpettone di vomitevole propaganda, ma assai adatto agli avvenimenti che sarebbero avvenuti a breve.
Il film non è solo la descrizione di quello che viene definito progresso, un processo inarrestabile e che
ci viene riproposto ancora oggi in forme assai più aggressive, ma anche una riflessione sulla concezione di vita e di come quello che pare oggi un miglioramento, in realtà nasconde insidie, ovvero un prezzo da pagare, questa realtà che chiamiamo vita è duale in ogni sua espressione e basta davvero poco per cambiare le prospettive dalla quale osservarla.
A questo proposito, è illuminante la conversazione tra Morgan (Cotten) e il figlio di una sua fiamma di gioventù (Holt), hanno entrambi una parte di ragione come scoprirà il più giovane.
Il film è la parabola della ricchissima famiglia degli Amberson, nella quale si inserisce la favola (Cotten) di come anche partendo da zero si può costruire un impero.
Pur decurtato di un finale che l'avrebbe posto tra ile massime espressioni della cinematografia, rimane un film di altissimo pregio per me assai superiore al tanto celebrato "Quarto potere".
Da sottolineare che Welles all'epoca aveva 27 anni.
Quando hai a disposizione un grande romanzo, un insieme di attori stratosferico, un'insieme di collaboratori certamente altrettanto validi e un regista tra i migliori mai esistiti, il risultato non può essere che un capolavoro.
Purtroppo il finale è palesemente accorciato e non ha nulla a che vedere con la prima parte del film.
I tagli apportati a questo capolavoro (pare ed è logico conoscendo Welles) credo siano dovuti all'imminente entrata in guerra americana, nel 1943 "La signora Miniver" fece incetta di premi Oscar, un polpettone di vomitevole propaganda, ma assai adatto agli avvenimenti che sarebbero avvenuti a breve.
Il film non è solo la descrizione di quello che viene definito progresso, un processo inarrestabile e che
ci viene riproposto ancora oggi in forme assai più aggressive, ma anche una riflessione sulla concezione di vita e di come quello che pare oggi un miglioramento, in realtà nasconde insidie, ovvero un prezzo da pagare, questa realtà che chiamiamo vita è duale in ogni sua espressione e basta davvero poco per cambiare le prospettive dalla quale osservarla.
A questo proposito, è illuminante la conversazione tra Morgan (Cotten) e il figlio di una sua fiamma di gioventù (Holt), hanno entrambi una parte di ragione come scoprirà il più giovane.
Il film è la parabola della ricchissima famiglia degli Amberson, nella quale si inserisce la favola (Cotten) di come anche partendo da zero si può costruire un impero.
Pur decurtato di un finale che l'avrebbe posto tra ile massime espressioni della cinematografia, rimane un film di altissimo pregio per me assai superiore al tanto celebrato "Quarto potere".
Da sottolineare che Welles all'epoca aveva 27 anni.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 14/12/2024 - 14:59
Darling 1965 John Schlesinger
Ascoltare gli insegnamenti e le esperienze di chi ci ha preceduto ci consente di scegliere chi vogliamo essere ed è per questo che
sono molto attento ai contenuti piuttosto che agli "addobbi" che ci nascondono il significato profondo delle immagini.
Questo capolavoro è la storia della vita di una donna bellissima ma che realizza troppo tardi quello che desiderava veramente dalla vita.
La bravissima e bellissima Julie Christie è una donna alle prese con un matrimonio infelice che si ritrova ad intraprendere la carriera da modella che apre la strada alla sua scalata sociale sfruttando e facendosi sfruttare.
Dapprima uno scrittore che è colui col quale va a convivere lasciando il marito, ma poi ad ogni porta che le si apre ancora non si rende pienamente conto della profonda infelicità del mondo che la circonda o meglio si rifiuta di vederlo e accettarlo.
Ma le contraddizioni prima o poi emergono e nel suo caso emergono quando lei sembra aver raggiunto il massimo della felicità sposando un principe che però la usa come un bell'oggetto da esibire.
Riverita, servita in una splendida dimora antica, in queste grandi stanze che simboleggiano la solitudine interiore che la circonda in aggiunta ad una cena che compie completamente sola, realizza che l'unico uomo che ha amato veramente era lo scrittore per il quale aveva lasciato il marito
Ma il treno quasi sempre non passa 2 volte.
Ascoltare gli insegnamenti e le esperienze di chi ci ha preceduto ci consente di scegliere chi vogliamo essere ed è per questo che
sono molto attento ai contenuti piuttosto che agli "addobbi" che ci nascondono il significato profondo delle immagini.
Questo capolavoro è la storia della vita di una donna bellissima ma che realizza troppo tardi quello che desiderava veramente dalla vita.
La bravissima e bellissima Julie Christie è una donna alle prese con un matrimonio infelice che si ritrova ad intraprendere la carriera da modella che apre la strada alla sua scalata sociale sfruttando e facendosi sfruttare.
Dapprima uno scrittore che è colui col quale va a convivere lasciando il marito, ma poi ad ogni porta che le si apre ancora non si rende pienamente conto della profonda infelicità del mondo che la circonda o meglio si rifiuta di vederlo e accettarlo.
Ma le contraddizioni prima o poi emergono e nel suo caso emergono quando lei sembra aver raggiunto il massimo della felicità sposando un principe che però la usa come un bell'oggetto da esibire.
Riverita, servita in una splendida dimora antica, in queste grandi stanze che simboleggiano la solitudine interiore che la circonda in aggiunta ad una cena che compie completamente sola, realizza che l'unico uomo che ha amato veramente era lo scrittore per il quale aveva lasciato il marito
Ma il treno quasi sempre non passa 2 volte.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 22/12/2024 - 17:16
Larisa 1980 Elem Klimov
Ho voluto scrivere qualche parola su questo breve documentario sulla morte di questa regista prematuramente scomparsa, Larisa Shepitko.
Questi 20 minuti non sono altro che un disperato e straziante urlo di dolore e di amore del marito. (Klimov)
Conobbi questa regista molto tempo fa, grazie a Enrico Ghezzi e il suo indimenticabile Fuori Orario, un capolavoro di umanità varia.
Vidi "La calura" del 1963 e non conoscendo molto della Russia, mi sono affidato più che alla traduzione, al significato delle immagini, che mi hanno lasciato dentro un seme.
Larisa all'epoca aveva 25 anni ed è stata in grado di girare un film pieno di amore e umanità, le immagini parlano di compassione, fratellanza, collaborazione e non di competizione, avidità e sopraffazione.
Ne ho visti altri dei suoi pochi lavori, ma il suo marchio di fabbrica l'ho sempre trovato presente.
Si trovano i sottotitoli in italiano.
Ho voluto scrivere qualche parola su questo breve documentario sulla morte di questa regista prematuramente scomparsa, Larisa Shepitko.
Questi 20 minuti non sono altro che un disperato e straziante urlo di dolore e di amore del marito. (Klimov)
Conobbi questa regista molto tempo fa, grazie a Enrico Ghezzi e il suo indimenticabile Fuori Orario, un capolavoro di umanità varia.
Vidi "La calura" del 1963 e non conoscendo molto della Russia, mi sono affidato più che alla traduzione, al significato delle immagini, che mi hanno lasciato dentro un seme.
Larisa all'epoca aveva 25 anni ed è stata in grado di girare un film pieno di amore e umanità, le immagini parlano di compassione, fratellanza, collaborazione e non di competizione, avidità e sopraffazione.
Ne ho visti altri dei suoi pochi lavori, ma il suo marchio di fabbrica l'ho sempre trovato presente.
Si trovano i sottotitoli in italiano.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 12/01/2025 - 15:16
Dialoghi con Solženicyn 1998 Aleksandr Sokurov
Da anni sono più interessato ad interviste, documentari e testimoniaze varie.
Il problema è riuscire a trovare sottotitoli in italiano come in questo caso, non parlo russo e nemmeno
inglese, nonostante spingano a gran forza in ragione di una presunta e assoluta necessità-
Ma il discorso è più lungo e assaicomplesso e gli scopi di questo agire sono non dichiarati ma assolutamente certi.
Sul tubo c'è anche la versione completa e su opensubtitles con la traduzione in arabo, portoghese, francese, inglese e spagnolo.
Ricordo ancora una volta l'immenso Enrico Ghezzi che trasmise a Fuori orario l'intera intervista: Grazie mille.
Un'intervista assolutamente imperdibile che illustra la grandezza del pensiero di Solženicyn, pensiero che oltrepassa la triste vicenda personale, ma che illumina fortemente l'animo umano, pregi, difetti e rimedi.
Se si riflette sulle sue parole, non è improbabile riconoscersi in qualche sue riflessione e come l'intero sistema comunicativo è
strutturato per educarci a percepire questa " non vita" come la cosa più giusta e normale.
Il film va ascoltato col cuore.
Da anni sono più interessato ad interviste, documentari e testimoniaze varie.
Il problema è riuscire a trovare sottotitoli in italiano come in questo caso, non parlo russo e nemmeno
inglese, nonostante spingano a gran forza in ragione di una presunta e assoluta necessità-
Ma il discorso è più lungo e assaicomplesso e gli scopi di questo agire sono non dichiarati ma assolutamente certi.
Sul tubo c'è anche la versione completa e su opensubtitles con la traduzione in arabo, portoghese, francese, inglese e spagnolo.
Ricordo ancora una volta l'immenso Enrico Ghezzi che trasmise a Fuori orario l'intera intervista: Grazie mille.
Un'intervista assolutamente imperdibile che illustra la grandezza del pensiero di Solženicyn, pensiero che oltrepassa la triste vicenda personale, ma che illumina fortemente l'animo umano, pregi, difetti e rimedi.
Se si riflette sulle sue parole, non è improbabile riconoscersi in qualche sue riflessione e come l'intero sistema comunicativo è
strutturato per educarci a percepire questa " non vita" come la cosa più giusta e normale.
Il film va ascoltato col cuore.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono. Honoré de Balzac
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