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Messaggioda pisellone » 22/11/2002 - 01:57
ecco un po' di notizie fresche fresche:
[i]Nigeria, gli integralisti in guerra contro Miss Mondo
Esplode la protesta per le strade di Kaduna, nel nord del Paese. Gli integralisti islamici mettono a ferro e fuoco la città , devastandola, per dimostrare "contro l'immoralità del nudo": diversi morti e 278 feriti
ABUJA - Non finisce di turbare la Nigeria il concorso di Miss Mondo. Prima le polemiche e l’indignazione della comunità internazionale per la condanna alla lapidazione di Amina: molte miss avevano deciso di boicottare il concorso . Ora la rabbia degli integralisti islamici per la manifestazione che si terrà il 7 dicembre nella capitale Abuja. Una serie di pesanti incidenti sono esplosi oggi a Kaduna, città della Nigeria settentrionale, quando centinaia di integralisti sono scesi in piazza e hanno dato alle fiamme chiese cristiane, hanno distrutto negozi e automobili.
Secondo quanto riferito da un portavoce della Croce Rossa, Patrick Bawa, "numerose" persone sono morte e "almeno 278" sono rimaste ferite.
L’esercito è dovuto intervenire a fianco della polizia mentre la città veniva vandalizzata al grido di “Allah è grande”.
A scatenare le ire degli islamici integralisti un articolo pubblicato su un quotidiano nigeriano, in cui l'autore diceva che anche il profeta Maometto sarebbe stato tentato di fronte a tanta bellezza. Nonostante le scuse pubblicate dal giornale, gli islamici avevano già ieri dato fuoco alla sede. Ma la goccia che ha fatto traboccare è stato l’arrivo di oltre novanta candidate “reginette” in un lussuoso albergo di Abuja. Le donne, simbolo di bellezza, sono per gli integralisti anche simbolo di peccato per il nudo che sfoggiano in passerella. Le autorità di Kaduna hanno deciso di chiudere scuole, uffici e negozi.
Da ilnuovo.it di oggi (21/11/02)
[i]Nigeria, gli integralisti in guerra contro Miss Mondo
Esplode la protesta per le strade di Kaduna, nel nord del Paese. Gli integralisti islamici mettono a ferro e fuoco la città , devastandola, per dimostrare "contro l'immoralità del nudo": diversi morti e 278 feriti
ABUJA - Non finisce di turbare la Nigeria il concorso di Miss Mondo. Prima le polemiche e l’indignazione della comunità internazionale per la condanna alla lapidazione di Amina: molte miss avevano deciso di boicottare il concorso . Ora la rabbia degli integralisti islamici per la manifestazione che si terrà il 7 dicembre nella capitale Abuja. Una serie di pesanti incidenti sono esplosi oggi a Kaduna, città della Nigeria settentrionale, quando centinaia di integralisti sono scesi in piazza e hanno dato alle fiamme chiese cristiane, hanno distrutto negozi e automobili.
Secondo quanto riferito da un portavoce della Croce Rossa, Patrick Bawa, "numerose" persone sono morte e "almeno 278" sono rimaste ferite.
L’esercito è dovuto intervenire a fianco della polizia mentre la città veniva vandalizzata al grido di “Allah è grande”.
A scatenare le ire degli islamici integralisti un articolo pubblicato su un quotidiano nigeriano, in cui l'autore diceva che anche il profeta Maometto sarebbe stato tentato di fronte a tanta bellezza. Nonostante le scuse pubblicate dal giornale, gli islamici avevano già ieri dato fuoco alla sede. Ma la goccia che ha fatto traboccare è stato l’arrivo di oltre novanta candidate “reginette” in un lussuoso albergo di Abuja. Le donne, simbolo di bellezza, sono per gli integralisti anche simbolo di peccato per il nudo che sfoggiano in passerella. Le autorità di Kaduna hanno deciso di chiudere scuole, uffici e negozi.
Da ilnuovo.it di oggi (21/11/02)
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Messaggioda pisellone » 22/11/2002 - 12:27
Il 7 dicembre ad Abuja si terrà il celebre concorso di bellezza
Nigeria, oltre 100 morti per Miss Mondo
Scontri nello stato settentrionale di Kaduna tra integralisti islamici ed esercito. Dati alle fiamme giornali e chiese
LAGOS (NIGERIA) - Scontri tra polizia e integralisti islamici. E vittime, molte vittime. Alcune fonti parlano infatti di decine, se non centinaia di morti. Soltanto negli ultimi due giorni almeno 100 persone sarebbero state linciate o bruciate vive dagli integralisti islamici e altre 521 ferite. Oramai nello Stato nigeriano di Kaduna, nel nord del Paese, si è
Un agente della sicurezza protegge
le concorrenti (AP Photo/Boris Heger)
sull’orlo della guerra interreligiosa.
Residenti di Kaduna hanno riferito che stamani si sentono ancora spari mentre soldati e agenti danno la caccia ai facinorosi che ieri hanno dato fuoco a chiese e giornali. Il coprifuoco decretato ieri è stato esteso per altre 24 ore e le strade delle città appaiono completamente deserte. Il portavoce della Croce rossa nigeriana Patrick Bawa ha detto che la sua organizzazione non ha ancora stilato un bilancio dei disordini, ma che ci sono molte vittime e che la cifra fornita dal Congresso per i diritti civili «appare possibile visto il livello di distruzione che è stato riferito».
L'ARTICOLO - Un articolo pubblicato da un giornale locale, che accosta il profeta Maometto al concorso di Miss Mondo (che si terrà il prossimo 7 dicembre ad Abuja), ha scatenato la rabbia di migliaia di fondamentalisti islamici. Questi hanno messo a ferro e a fuoco la città di Kaduna (dell’omonimo Stato nigeriano), distruggendo auto e negozi e devastando un paio di chiese cattoliche. Secondo l’associazione che difende i diritti umani Alsa Care, ci sarebbero stati anche decine di morti.
Miss Mondo 2002 clicca su una foto per andare alla galleria
GIORNALE DATO ALLE FIAMME - Ieri centinaia di militanti islamici aveva addirittura dato alle fiamme la sede regionale di uno dei principali quotidiani indipendenti del Paese, This Day, sulle cui pagine è stato pubbilcato l’articolo incriminato. «I musulmani pensano che sia immorale portare 92 donne in Nigeria e chiedere loro di rivelare la propria vanità . Che cosa ne avrebbe pensato Maometto? In tutta onestà , egli avrebbe probabilmente scelto una moglie tra di loro», ha scritto Isioma Daniel. Secondo quanto ha reso noto l’agenzia dei missionari comboniani Misna, il giornale si è poi affrettato a pubblicare una rettifica, rivelatasi inutile, scusandosi per le affermazioni contenute nel pezzo. L’incendio ha distrutto completamente l’edificio, ma nessuno degli impiegati e dei redattori è rimasto ferito. L’attacco ha comunque provocato un aumento della tensione in tutta l’area, e al momento la situazione viene definita "caotica" dalle autorità .
POSSIBILI NUOVE AGGRESSIONI - Stando a indiscrezioni raccolte, i militanti islamici potrebbero decidere di riproporre il trattamento riservato alla redazione di This Day di Kaduna anche agli altri uffici di corrispondenza del giornale in altri Stati del nord. L’episodio si inserisce nel delicato clima in cui versa da anni lo Stato di Kaduna, dove vivono fianco a fianco una grande comunità cristiana e un altrettanto vasta comunità musulmana. In tre gravi crisi (1987, 1992 e 2000) si sono verificati violentissimi scontri a sfondo religioso che hanno sconvolto la regione settentrionale della Nigeria, provocando oltre duemila vittime tra la popolazione. Gli episodi più gravi di questo conflitto interreligioso si sono verificati nel febbraio e nel maggio del 2000, in seguito alla proposta di adozione della sharia (legge islamica), poi effettivamente introdotta nel Kaduna a partire dal 2001. Ma intorno al concorso di Miss Mondo le polemiche non si fermano qui. Cinque nazioni hanno deciso di non far partecipare le proprie concorrenti, in protesta con la condanna nigeriana di diverse donne alla lapidazione perché giudicate adultere. Si tratta di Costa Rica, Danimarca, Svizzera, Sudafrica e Panama.
22 novembre 2002 DA CORRIERE.IT
E' chiaro che dopo questo casino non possiamo non puntare gli occhi su miss nigeria:io ci avevo già pensato, poi l'avevo scartata perchè aveva già vinto miss nigeria l'anno scorso.Sono però ancora indeciso e vorrei sapere cosa ne pensate:una soluzione buona per la giuria potrebbe essere quella di consegnare lo scettro ad una miss di un paese islamico per non creare ancora problemi al paese.Cosa dite?
L'Associazione dei popoli minacciati
Il sito dell'Europarlamento
Nigeria, oltre 100 morti per Miss Mondo
Scontri nello stato settentrionale di Kaduna tra integralisti islamici ed esercito. Dati alle fiamme giornali e chiese
LAGOS (NIGERIA) - Scontri tra polizia e integralisti islamici. E vittime, molte vittime. Alcune fonti parlano infatti di decine, se non centinaia di morti. Soltanto negli ultimi due giorni almeno 100 persone sarebbero state linciate o bruciate vive dagli integralisti islamici e altre 521 ferite. Oramai nello Stato nigeriano di Kaduna, nel nord del Paese, si è
Un agente della sicurezza protegge
le concorrenti (AP Photo/Boris Heger)
sull’orlo della guerra interreligiosa.
Residenti di Kaduna hanno riferito che stamani si sentono ancora spari mentre soldati e agenti danno la caccia ai facinorosi che ieri hanno dato fuoco a chiese e giornali. Il coprifuoco decretato ieri è stato esteso per altre 24 ore e le strade delle città appaiono completamente deserte. Il portavoce della Croce rossa nigeriana Patrick Bawa ha detto che la sua organizzazione non ha ancora stilato un bilancio dei disordini, ma che ci sono molte vittime e che la cifra fornita dal Congresso per i diritti civili «appare possibile visto il livello di distruzione che è stato riferito».
L'ARTICOLO - Un articolo pubblicato da un giornale locale, che accosta il profeta Maometto al concorso di Miss Mondo (che si terrà il prossimo 7 dicembre ad Abuja), ha scatenato la rabbia di migliaia di fondamentalisti islamici. Questi hanno messo a ferro e a fuoco la città di Kaduna (dell’omonimo Stato nigeriano), distruggendo auto e negozi e devastando un paio di chiese cattoliche. Secondo l’associazione che difende i diritti umani Alsa Care, ci sarebbero stati anche decine di morti.
Miss Mondo 2002 clicca su una foto per andare alla galleria
GIORNALE DATO ALLE FIAMME - Ieri centinaia di militanti islamici aveva addirittura dato alle fiamme la sede regionale di uno dei principali quotidiani indipendenti del Paese, This Day, sulle cui pagine è stato pubbilcato l’articolo incriminato. «I musulmani pensano che sia immorale portare 92 donne in Nigeria e chiedere loro di rivelare la propria vanità . Che cosa ne avrebbe pensato Maometto? In tutta onestà , egli avrebbe probabilmente scelto una moglie tra di loro», ha scritto Isioma Daniel. Secondo quanto ha reso noto l’agenzia dei missionari comboniani Misna, il giornale si è poi affrettato a pubblicare una rettifica, rivelatasi inutile, scusandosi per le affermazioni contenute nel pezzo. L’incendio ha distrutto completamente l’edificio, ma nessuno degli impiegati e dei redattori è rimasto ferito. L’attacco ha comunque provocato un aumento della tensione in tutta l’area, e al momento la situazione viene definita "caotica" dalle autorità .
POSSIBILI NUOVE AGGRESSIONI - Stando a indiscrezioni raccolte, i militanti islamici potrebbero decidere di riproporre il trattamento riservato alla redazione di This Day di Kaduna anche agli altri uffici di corrispondenza del giornale in altri Stati del nord. L’episodio si inserisce nel delicato clima in cui versa da anni lo Stato di Kaduna, dove vivono fianco a fianco una grande comunità cristiana e un altrettanto vasta comunità musulmana. In tre gravi crisi (1987, 1992 e 2000) si sono verificati violentissimi scontri a sfondo religioso che hanno sconvolto la regione settentrionale della Nigeria, provocando oltre duemila vittime tra la popolazione. Gli episodi più gravi di questo conflitto interreligioso si sono verificati nel febbraio e nel maggio del 2000, in seguito alla proposta di adozione della sharia (legge islamica), poi effettivamente introdotta nel Kaduna a partire dal 2001. Ma intorno al concorso di Miss Mondo le polemiche non si fermano qui. Cinque nazioni hanno deciso di non far partecipare le proprie concorrenti, in protesta con la condanna nigeriana di diverse donne alla lapidazione perché giudicate adultere. Si tratta di Costa Rica, Danimarca, Svizzera, Sudafrica e Panama.
22 novembre 2002 DA CORRIERE.IT
E' chiaro che dopo questo casino non possiamo non puntare gli occhi su miss nigeria:io ci avevo già pensato, poi l'avevo scartata perchè aveva già vinto miss nigeria l'anno scorso.Sono però ancora indeciso e vorrei sapere cosa ne pensate:una soluzione buona per la giuria potrebbe essere quella di consegnare lo scettro ad una miss di un paese islamico per non creare ancora problemi al paese.Cosa dite?
L'Associazione dei popoli minacciati
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Messaggioda pisellone » 23/11/2002 - 13:30
Dietro le violenze religiose si nascondono le rivalità economiche
Dopo la rivolta via Miss Mondo dalla Nigeria
La finale del concorso spostata a Lonadra dopo gli scontri con gli integralisti islamici che hanno provocato oltre cento morti
L'esercito controlla la zona dove sono scoppiati ieri gli scontri (Ap)
«The show must go on», lo spettacolo deve andare avanti, aveva dichiarato solo ieri pomeriggio una portavoce di Miss Mondo 2002. Ieri notte, però, è giunta la notizia clamorosa che gli organizzatori del concorso hanno deciso di spostare la finale del 7 dicembre da Abuja, in Nigeria, dove era prevista, a Londra. Impossibile restare, dopo gli oltre cento morti e più di cinquecento feriti causati dalla rivolta integralista contro il concorso di bellezza. Per due giorni e due notti Kaduna, città musulmana nel Nord del Paese, è stata teatro di violenze inaudite: chiese e moschee assaltate, decine di negozi saccheggiati, centinaia di automobili incendiate.
Tutto è cominciato la settimana scorsa quando This Day, quotidiano indipendente di Lagos, ha pubblicato un articolo in cui rendeva omaggio alla bellezza delle 92 concorrenti al titolo di Miss Mondo, che quest’anno si svolge in Nigeria perché l’edizione del 2001 è stata vinta da una nigeriana. «Anche il Profeta Maometto avrebbe potuto scegliere come moglie una di queste creature», ha scritto il giornale. Forse l’autore del pezzo pensava di sdrammatizzare le tensioni delle settimane precedenti, quando alcune concorrenti si erano ritirate dal concorso per solidarietà con Amina, la giovane nigeriana condannata alla lapidazione per «adulterio» da un tribunale islamico.
Vittime degli incidenti (Ansa)
Ma l’effetto è stato esattamente l’opposto. L’articolo ha scatenato la rabbia di migliaia di estremisti islamici di Kaduna che prima hanno preso d’assalto la redazione locale del giornale, poi se la sono presa con i loro rivali di sempre, l’importante minoranza cristiana di questa città , che a sua volta ha risposto assaltando alcune moschee. Ieri mattina, dopo due giorni di guerriglia urbana, una «calma» spettrale e precaria regnava a Kaduna. Centinaia di poliziotti e militari pattugliavano le vie deserte della città smontando le barricate fatte con i copertoni delle auto (alcuni dei quali sarebbero stati usati come «collare incendiario» per dar fuoco alle vittime) e raccogliendo i cadaveri abbandonati sulle strade o gettati nei pozzi. Ma alcuni testimoni raccontavano di nuovi scontri e nuove vittime. Tutto «per colpa» delle Miss? No, le Miss non c’entrano niente con quanto è accaduto a Kaduna. Già due anni fa, quando fu instaurata la sharia (la legge coranica), i cristiani scesero in piazza a protestare: alla fine si contarono duemila morti. Dietro le violenze religiose, si nascondono le rivalità economiche. Kaduna è una città molto povera: da anni ormai è ostaggio di bande di giovani musulmani che si dedicano al saccheggio dei negozi, molti dei quali sono gestiti da cristiani.
Il caso di Kaduna è il simbolo di una nazione divisa da un odio religioso ed etnico (il Nord musulmano degli Hausa, il Sud degli Ibo e degli Yoruba, in maggioranza cristiani), fomentato dalla miseria. Perché, anche se la Nigeria è il sesto esportatore mondiale di petrolio, il Paese resta uno dei più poveri al mondo (con un reddito pro capite annuo di 260 euro). Colpa di 17 anni di dittatura militare che hanno ridotto la Nigeria allo stremo. Da tre anni il Paese ha ritrovato un governo democratico, presieduto dal cristiano Olusegun Obasanjo, il quale ha licenziato molti dei vecchi generali corrotti, ma ha perso il controllo delle province del Nord convertitesi all’Islam radicale. Anche in quest’ultima circostanza, Obasanjo ha cercato di mediare. Giovedì ha diffuso un comunicato in cui ha annunciato di voler far causa al giornale di Lagos, riconoscendo «la provocazione e l’offesa fatta alla sensibilità dei fedeli». Ma ormai era tardi. Un tam tam di sms era già partito chiamando all’azione le frange più estremiste di Kaduna.
Una delle vittime degli scontri (Ansa)
Il timore, ora, è che la violenza possa dilagare anche in altre province (forse anche per questo, in serata i servizi nigeriani hanno annunciato l’arresto dell’autore dell’articolo e del direttore di This Day). Ieri, dopo la preghiera del venerdì nella Moschea nazionale di Abuja (che si trova a meno di un chilometro dal grande albergo delle miss asserragliate nelle loro stanze), centinaia di giovani musulmani si sono riversati nelle strade della capitale armati di bastoni e coltelli e hanno incendiato alcune auto (non si conosce il numero dei feriti). E così, dopo alcune iniziali resistenze, il comitato del concorso ha deciso di fare le valigie. Tutto per colpa di un articolo che forse non diceva neanche la verità . Il profeta Maometto, infatti, scelse come prima moglie Cadigia, non una giovane bellezza ma una donna di forte carattere che aveva 15 anni più di lui. E non sposò altre donne fino al giorno in cui Cadigia morì.
Orsola Riva
23 novembre 2002
Dopo la rivolta via Miss Mondo dalla Nigeria
La finale del concorso spostata a Lonadra dopo gli scontri con gli integralisti islamici che hanno provocato oltre cento morti
L'esercito controlla la zona dove sono scoppiati ieri gli scontri (Ap)
«The show must go on», lo spettacolo deve andare avanti, aveva dichiarato solo ieri pomeriggio una portavoce di Miss Mondo 2002. Ieri notte, però, è giunta la notizia clamorosa che gli organizzatori del concorso hanno deciso di spostare la finale del 7 dicembre da Abuja, in Nigeria, dove era prevista, a Londra. Impossibile restare, dopo gli oltre cento morti e più di cinquecento feriti causati dalla rivolta integralista contro il concorso di bellezza. Per due giorni e due notti Kaduna, città musulmana nel Nord del Paese, è stata teatro di violenze inaudite: chiese e moschee assaltate, decine di negozi saccheggiati, centinaia di automobili incendiate.
Tutto è cominciato la settimana scorsa quando This Day, quotidiano indipendente di Lagos, ha pubblicato un articolo in cui rendeva omaggio alla bellezza delle 92 concorrenti al titolo di Miss Mondo, che quest’anno si svolge in Nigeria perché l’edizione del 2001 è stata vinta da una nigeriana. «Anche il Profeta Maometto avrebbe potuto scegliere come moglie una di queste creature», ha scritto il giornale. Forse l’autore del pezzo pensava di sdrammatizzare le tensioni delle settimane precedenti, quando alcune concorrenti si erano ritirate dal concorso per solidarietà con Amina, la giovane nigeriana condannata alla lapidazione per «adulterio» da un tribunale islamico.
Vittime degli incidenti (Ansa)
Ma l’effetto è stato esattamente l’opposto. L’articolo ha scatenato la rabbia di migliaia di estremisti islamici di Kaduna che prima hanno preso d’assalto la redazione locale del giornale, poi se la sono presa con i loro rivali di sempre, l’importante minoranza cristiana di questa città , che a sua volta ha risposto assaltando alcune moschee. Ieri mattina, dopo due giorni di guerriglia urbana, una «calma» spettrale e precaria regnava a Kaduna. Centinaia di poliziotti e militari pattugliavano le vie deserte della città smontando le barricate fatte con i copertoni delle auto (alcuni dei quali sarebbero stati usati come «collare incendiario» per dar fuoco alle vittime) e raccogliendo i cadaveri abbandonati sulle strade o gettati nei pozzi. Ma alcuni testimoni raccontavano di nuovi scontri e nuove vittime. Tutto «per colpa» delle Miss? No, le Miss non c’entrano niente con quanto è accaduto a Kaduna. Già due anni fa, quando fu instaurata la sharia (la legge coranica), i cristiani scesero in piazza a protestare: alla fine si contarono duemila morti. Dietro le violenze religiose, si nascondono le rivalità economiche. Kaduna è una città molto povera: da anni ormai è ostaggio di bande di giovani musulmani che si dedicano al saccheggio dei negozi, molti dei quali sono gestiti da cristiani.
Il caso di Kaduna è il simbolo di una nazione divisa da un odio religioso ed etnico (il Nord musulmano degli Hausa, il Sud degli Ibo e degli Yoruba, in maggioranza cristiani), fomentato dalla miseria. Perché, anche se la Nigeria è il sesto esportatore mondiale di petrolio, il Paese resta uno dei più poveri al mondo (con un reddito pro capite annuo di 260 euro). Colpa di 17 anni di dittatura militare che hanno ridotto la Nigeria allo stremo. Da tre anni il Paese ha ritrovato un governo democratico, presieduto dal cristiano Olusegun Obasanjo, il quale ha licenziato molti dei vecchi generali corrotti, ma ha perso il controllo delle province del Nord convertitesi all’Islam radicale. Anche in quest’ultima circostanza, Obasanjo ha cercato di mediare. Giovedì ha diffuso un comunicato in cui ha annunciato di voler far causa al giornale di Lagos, riconoscendo «la provocazione e l’offesa fatta alla sensibilità dei fedeli». Ma ormai era tardi. Un tam tam di sms era già partito chiamando all’azione le frange più estremiste di Kaduna.
Una delle vittime degli scontri (Ansa)
Il timore, ora, è che la violenza possa dilagare anche in altre province (forse anche per questo, in serata i servizi nigeriani hanno annunciato l’arresto dell’autore dell’articolo e del direttore di This Day). Ieri, dopo la preghiera del venerdì nella Moschea nazionale di Abuja (che si trova a meno di un chilometro dal grande albergo delle miss asserragliate nelle loro stanze), centinaia di giovani musulmani si sono riversati nelle strade della capitale armati di bastoni e coltelli e hanno incendiato alcune auto (non si conosce il numero dei feriti). E così, dopo alcune iniziali resistenze, il comitato del concorso ha deciso di fare le valigie. Tutto per colpa di un articolo che forse non diceva neanche la verità . Il profeta Maometto, infatti, scelse come prima moglie Cadigia, non una giovane bellezza ma una donna di forte carattere che aveva 15 anni più di lui. E non sposò altre donne fino al giorno in cui Cadigia morì.
Orsola Riva
23 novembre 2002
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Messaggioda pisellone » 23/11/2002 - 13:33
Afef: «Inopportuno quel concorso
in pieno Ramadan»
La prima reazione è un brivido di orrore. Per i morti della Nigeria, per un clima di intolleranza planetaria che sta rompendo tutti gli argini e che giovedì è esploso in uno dei Paesi più poveri dell'Africa. «Io sono contro ogni forma di violenza - dice Afef Tronchetti Provera -. Contro il terrorismo, contro chi si toglie la vita trascinando con sé decine di innocenti, contro il fanatismo; ma sono anche contro l'ingiustizia e il cinismo economico. La religione è una filosofia di vita, e dovrebbe sostenere valori assoluti: pace, solidarietà . La religione non può essere pretesto di violenza. Chi la utilizza così, la tradisce». Afef è una donna musulmana, giovane, bella e moderna, che rivendica orgogliosamente la propria appartenenza. E' tunisina ma conosce bene tutto il mondo arabo. E' cresciuta infatti in Paesi problematici, seguendo il padre ambasciatore in Libano, Siria, Libia, Egitto. Era a Beirut durante la guerra civile. Del mondo musulmano conosce le pulsioni e comprende la psicologia. Difende con calore la libertà della donna: che sia velata o no.
Pensa che sia stato un errore organizzare il concorso di miss Mondo in Nigeria?
«Parlerei di scelta inopportuna. Siamo in pieno Ramadan, il mondo è assediato dall'intolleranza, l'Islam è sotto tiro. Io difendo la bellezza e rifiuto la violenza, ma credo che un senso di irritazione nei confronti della mercificazione del corpo della donna sia comprensibile».
Sufficiente a giustificare una carneficina?
«No, assolutamente. Penso che il punto da cui tutto ha origine sia la frustrazione, l'umiliazione. Tuttavia c'è chi sostiene che vi sarebbero anche lotte politiche, magari in vista delle future elezioni nigeriane. Vede, i terroristi sono pochi ma gridano come se fossero tantissimi. Come reagisce il mondo? Con una condanna di massa, che spinge i moderati musulmani verso l'estremismo. Gli arabi, per esempio, si sentono perseguitati».
Ma a volte sono complici della «persecuzione».
«Esatto. Prenda l'Algeria. Ci sono state decine di migliaia di morti. Massacri compiuti da algerini contro altri algerini: musulmani contro musulmani. E' vero, gli arabi non si amano. I siriani non amano gli iracheni, e neppure i libanesi; i contrasti fra tunisini e algerini sono noti, per non parlare dei rapporti fra libici e tunisini, o fra egiziani e libici. Mi chiede perché? Ma perché siamo esseri umani, e nel mondo arabo è ancor più stridente la sproporzione fra Paesi straricchi e Paesi poveri. I primi pensano agli affari, non al bene del popolo. Pensa che l'iracheno medio, seguito dall'ombra dell'intelligence, non sappia che Saddam ha fatto affari con l'Occidente?».
Ora però gli Usa si preparano alla guerra.
«Quanta ipocrisia! Prenda Russia, Francia e Germania. Molti hanno detto: ma che bravi! Sono contro la guerra. Risibile, perché Mosca, Parigi e Berlino non pensano che a sedersi al tavolo per spartirsi la torta. Quale messaggio arriva al popolo arabo? Che alla fine vincono i più furbi».
Quindi lei non ritiene che vi sia la volontà di rendere più democratici i Paesi arabi della regione.
«La democrazia non c'entra. C'entrano l'economia, gli affari, il petrolio. Penso che gli arabi siano capaci di costruire la loro democrazia. Ci vorrà tempo, il prezzo sarà alto, ma la democrazia non si impone: si conquista. Poi ci vengono a dire che il velo è umiliante. Perché? Il velo è scelta, simbolo di una cultura, è appartenenza. Che cosa dovrebbe fare una donna per sentirsi moderna? Essere oggetto del desiderio? Spogliarsi in pubblico? E' liberazione, questa? Gli eccessi sono sempre sbagliati».
Anche partecipare al concorso di miss Mondo?
«Ogni donna è libera di fare ciò che vuole. Quel che mi chiedo è se fosse opportuno organizzare la manifestazione in un Paese che ha già tanti problemi. Forse non era il momento di correre questo rischio. Penso che oggi tutti dovrebbero affidarsi a un codice di reciproca tolleranza, abbassando i toni. Ciascuno dovrebbe fare un passo indietro, cercando di capire, senza arroganza, le ragioni dell'altro. Io avrei un suggerimento...».
La ascolto.
«Che i grandi Paesi occidentali, gli Usa, l'Ue utilizzino, per i loro rapporti con il mondo arabo, consiglieri con origini arabe. Sarebbe più facile comprendere la psicologia di chi si ha di fronte, e si eviterebbero molti errori. A volte certe rigidità si trasformano in sospetti, e i sospetti nel timore di sentirsi raggirati».
Ora, dopo la strage nigeriana, si tornerà a parlare di conflitto fra civiltà .
«Ma che conflitto fra civiltà ! Bisogna tornare ai valori dell'essere umano. Le mie due più care amiche sono un'americana e un'ebrea. Gioisco e soffro con loro».
Pensa dunque che qualcuno abbia interesse a creare un conflitto fra civiltà che non esiste?
«Proprio così».
Antonio Ferrari
in pieno Ramadan»
La prima reazione è un brivido di orrore. Per i morti della Nigeria, per un clima di intolleranza planetaria che sta rompendo tutti gli argini e che giovedì è esploso in uno dei Paesi più poveri dell'Africa. «Io sono contro ogni forma di violenza - dice Afef Tronchetti Provera -. Contro il terrorismo, contro chi si toglie la vita trascinando con sé decine di innocenti, contro il fanatismo; ma sono anche contro l'ingiustizia e il cinismo economico. La religione è una filosofia di vita, e dovrebbe sostenere valori assoluti: pace, solidarietà . La religione non può essere pretesto di violenza. Chi la utilizza così, la tradisce». Afef è una donna musulmana, giovane, bella e moderna, che rivendica orgogliosamente la propria appartenenza. E' tunisina ma conosce bene tutto il mondo arabo. E' cresciuta infatti in Paesi problematici, seguendo il padre ambasciatore in Libano, Siria, Libia, Egitto. Era a Beirut durante la guerra civile. Del mondo musulmano conosce le pulsioni e comprende la psicologia. Difende con calore la libertà della donna: che sia velata o no.
Pensa che sia stato un errore organizzare il concorso di miss Mondo in Nigeria?
«Parlerei di scelta inopportuna. Siamo in pieno Ramadan, il mondo è assediato dall'intolleranza, l'Islam è sotto tiro. Io difendo la bellezza e rifiuto la violenza, ma credo che un senso di irritazione nei confronti della mercificazione del corpo della donna sia comprensibile».
Sufficiente a giustificare una carneficina?
«No, assolutamente. Penso che il punto da cui tutto ha origine sia la frustrazione, l'umiliazione. Tuttavia c'è chi sostiene che vi sarebbero anche lotte politiche, magari in vista delle future elezioni nigeriane. Vede, i terroristi sono pochi ma gridano come se fossero tantissimi. Come reagisce il mondo? Con una condanna di massa, che spinge i moderati musulmani verso l'estremismo. Gli arabi, per esempio, si sentono perseguitati».
Ma a volte sono complici della «persecuzione».
«Esatto. Prenda l'Algeria. Ci sono state decine di migliaia di morti. Massacri compiuti da algerini contro altri algerini: musulmani contro musulmani. E' vero, gli arabi non si amano. I siriani non amano gli iracheni, e neppure i libanesi; i contrasti fra tunisini e algerini sono noti, per non parlare dei rapporti fra libici e tunisini, o fra egiziani e libici. Mi chiede perché? Ma perché siamo esseri umani, e nel mondo arabo è ancor più stridente la sproporzione fra Paesi straricchi e Paesi poveri. I primi pensano agli affari, non al bene del popolo. Pensa che l'iracheno medio, seguito dall'ombra dell'intelligence, non sappia che Saddam ha fatto affari con l'Occidente?».
Ora però gli Usa si preparano alla guerra.
«Quanta ipocrisia! Prenda Russia, Francia e Germania. Molti hanno detto: ma che bravi! Sono contro la guerra. Risibile, perché Mosca, Parigi e Berlino non pensano che a sedersi al tavolo per spartirsi la torta. Quale messaggio arriva al popolo arabo? Che alla fine vincono i più furbi».
Quindi lei non ritiene che vi sia la volontà di rendere più democratici i Paesi arabi della regione.
«La democrazia non c'entra. C'entrano l'economia, gli affari, il petrolio. Penso che gli arabi siano capaci di costruire la loro democrazia. Ci vorrà tempo, il prezzo sarà alto, ma la democrazia non si impone: si conquista. Poi ci vengono a dire che il velo è umiliante. Perché? Il velo è scelta, simbolo di una cultura, è appartenenza. Che cosa dovrebbe fare una donna per sentirsi moderna? Essere oggetto del desiderio? Spogliarsi in pubblico? E' liberazione, questa? Gli eccessi sono sempre sbagliati».
Anche partecipare al concorso di miss Mondo?
«Ogni donna è libera di fare ciò che vuole. Quel che mi chiedo è se fosse opportuno organizzare la manifestazione in un Paese che ha già tanti problemi. Forse non era il momento di correre questo rischio. Penso che oggi tutti dovrebbero affidarsi a un codice di reciproca tolleranza, abbassando i toni. Ciascuno dovrebbe fare un passo indietro, cercando di capire, senza arroganza, le ragioni dell'altro. Io avrei un suggerimento...».
La ascolto.
«Che i grandi Paesi occidentali, gli Usa, l'Ue utilizzino, per i loro rapporti con il mondo arabo, consiglieri con origini arabe. Sarebbe più facile comprendere la psicologia di chi si ha di fronte, e si eviterebbero molti errori. A volte certe rigidità si trasformano in sospetti, e i sospetti nel timore di sentirsi raggirati».
Ora, dopo la strage nigeriana, si tornerà a parlare di conflitto fra civiltà .
«Ma che conflitto fra civiltà ! Bisogna tornare ai valori dell'essere umano. Le mie due più care amiche sono un'americana e un'ebrea. Gioisco e soffro con loro».
Pensa dunque che qualcuno abbia interesse a creare un conflitto fra civiltà che non esiste?
«Proprio così».
Antonio Ferrari
Messaggioda jonch » 23/11/2002 - 14:36
il concorso è stato spostato al 7 dic. a londra
chiedo pertanto l'annullamento delle votazioni,salvo rivolgermi alle autorità competenti in caso di mancato accoglimento della richiesta
mica male la ns. rappresentante
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mica male la ns. rappresentante
Se ti ammanti della veste ingannevole della menzogna, scendi qui tra noi per perpetrare una vulgata fraudolenta, tetragono ai richiami dell'altrui favella vai spargendo per le nebbiose vie i tuoi mortiferi veleni..no,non hai diritto di parlare
pesaola,03
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Messaggioda Il Web » 23/11/2002 - 14:53
beh ..il concorso si farà no ?
O intendi dire che i voti sarebbero stati diversi tenendo conto della sede ?
saluti
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adess biciclett e vuvuzela ...
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Messaggioda jonch » 23/11/2002 - 14:56
broccolavo web
in attesa dell evento serale
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Messaggioda Il Web » 23/11/2002 - 15:16
che bella vita ...
sono anch'io in attesa ...
a domani per i commenti
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Messaggioda Vesuvio » 03/12/2002 - 04:08
Ragazzi, Miss Cina è scesa da 34 a 17 a Sporting Odds, e da 17 a 8 a Paddy Power.
Come è possibile un calo così netto?
Nel frattempo io ho giocato qualche spicciolo su Miss Holland @67 e su Miss Mexico @ 140.
L'olandesina mi piace, la messicana l'ho presa perchè su Betfair era la quota più difforme rispetto agli altri bookies.
Come è possibile un calo così netto?
Nel frattempo io ho giocato qualche spicciolo su Miss Holland @67 e su Miss Mexico @ 140.
L'olandesina mi piace, la messicana l'ho presa perchè su Betfair era la quota più difforme rispetto agli altri bookies.
Messaggioda $teve777 » 07/12/2002 - 21:42
MA VIEEEEEEEEEEENIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!
58316575 18 Nov 17:17 Special Bets / Miss World 2002 : Competition Winner Turkey 30.00 30.00 Odds Back :smoke: :smoke:
modestamente di fi.... me ne intendo.... :smoke:
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modestamente di fi.... me ne intendo.... :smoke:
Non voglio Ragionare: il mio lavoro è Comparare & Creare
adattato da William Blake - "Il Vecchio dei Giorni"
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mezzaluna in auge
Messaggioda jonch » 07/12/2002 - 23:36
azra akin e belozoglu emre turchia al potere,+ alta la prima
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