Pagina 1 di 1

FRENI (MEF): 'LEGGE DELEGA GIOCO: AL CENTRO RIORDINO, TUTELA E SICUREZZA'

Inviato: 07/03/2022 - 11:56
da scommettitore siracusano
FRENI (MEF): 'LEGGE DELEGA GIOCO: AL CENTRO RIORDINO, TUTELA E SICUREZZA'
Marzo 7, 2022 Scritto da Anna Maria Rengo

https://www.gioconews.it/politica-gener ... -sicurezza

Federico Freni (Mef) illustra i pilastri della riforma del gioco, che partirà con un disegno di legge delega, seguito - dopo l'approvazione in Parlamento - dai decreti attuativi.
L'anno della riforma del gioco, finalmente. Riprendendo in parte i contenuti dell'Intesa che era stata raggiunta nel 2017 in sede di Conferenza unificata, ma ampliandoli, e utilizzando come strumento normativo quello della legge delega, attraverso la quale procedere alla stesura, da parte del Governo, dei decreti delegati. Il settore del gioco si aspetta davvero molto da questo 2022: ovviamente il ritorno alla normalità post pandemia, ma anche, appunto, una decisa azione sul fronte di regole certe, a tutela di tutti i soggetti interessati, compresi ovviamente gli operatori.

A fare il punto con Gioco News è il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Federico Freni, in un'intervista esclusiva pubblicata sul numero della rivista cartacea di marzo (consultabile integralmente online a questo link).


Obiettivo del Governo Draghi e anche suo personale è quello di procedere al riordino dell'offerta di gioco attraverso una legge delega. Quali sono i tempi di essa e gli obiettivi che si prefigge?


"I tempi di approvazione della legge delega si stanno accorciando, conto che a breve possa essere iscritta all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Nel frattempo si sta già pensando ai decreti delegati e, quindi, alla composizione di un gruppo di lavoro che, una volta superato il vaglio del Governo, diventerà immediatamente operativo e comincerà a lavorare sui decreti in modo da essere già pronti quando la legge delega verrà approvata dal Parlamento.
Quando si è pensato a questa legge delega si è voluto porre al centro del disegno il riordino, la tutela e la sicurezza: tre principi cardine che hanno rappresentato lo spirito guida della delega e che altrettanto saranno sempre presenti nella stesura dei decreti delegati.
Il 'riordino' avverrà mediante l’introduzione, su tutto il territorio nazionale, di regole trasparenti ed uniformi per l’esercizio del gioco, con la partecipazione dei Comuni al procedimento di pianificazione della dislocazione locale della rete di raccolta che dovrà fondarsi sull’equilibrio del complessivo dimensionamento dell’offerta e la distribuzione sul territorio dei punti di gioco che risulti sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale e dei controlli che possono essere in concreto assicurati dalle autorità a ciò preposte.
La 'tutela' troverà misure destinate a rafforzare quelle già in vigore per la salvaguardia dei soggetti maggiormente vulnerabili, dei minori e di coloro che sono affetti da disturbo da gioco d’azzardo.
Inoltre, la 'sicurezza' che verrà maggiormente garantita mediante il rafforzamento della disciplina di contrasto ad ogni forma di gioco illegale, la razionalizzazione, la semplificazione del sistema sanzionatorio e la predisposizione di un sistema strutturato di vigilanza e di controllo dei giochi".

L'intesa che era stata raggiunta in Conferenza unificata nel 2017 può essere, in tutto o in parte, un punto di partenza?

"Sicuramente l’Intesa del 2017 ha rappresentato un ottimo punto di partenza ai fini della legge delega ma rispetto a quella, concentrata maggiormente sulla riduzione e rivisitazione del comparto apparecchi Awp e Vlt, si è ampliato il raggio di azione e si sono affrontati ulteriori aspetti ritenuti altrettanto importanti per il conseguimento degli obiettivi detti".

Quali sono i pilastri principali della legge delega?

"Come già detto, possiamo considerare i 'pilastri' di questa delega: il 'riordino' inteso come pianificazione e migliore distribuzione territoriale dei punti di gioco, la 'tutela' dei soggetti maggiormente vulnerabili dalla maggiore propensione al gioco compulsivo, dalla dipendenza del gioco patologico e dall’approccio al gioco per quanto riguarda i minori; e la 'sicurezza' sia del comparto, che va tutelato da condizionamenti ed infiltrazioni mafiose, sia del giocatore che va difeso anche da situazioni di pericolosità sociale derivante dal diffondersi della illegalità e dal disagio connesso al gioco".

Nel corso dell'iter della legge delega, quale sarà il contributo che l'industria del gioco e le associazioni potranno dare?

"Il Governo ha sempre ascoltato il settore, e continuerà a farlo. Sono dell’idea che lavorare con l’industria del gioco e non contro di essa sia l’unico modo di garantire protezione effettiva a tutte quelle situazioni di disagio patologico che purtroppo rappresentano una grave macchia per il settore. Ma apprezzo l’impegno dei concessionari per rafforzare le tutele verso i più fragili e per contrastare il gioco illegale: sono, come detto, due pilastri irrinunciabili".

Quale sarà invece il contributo che potrà dare la commissione di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni sul gioco legale, istituita in Senato?

"Sicuramente si condividono con la Commissione citata i principi e gli obiettivi che ci siamo prefissati con la legge delega. Il lavoro della Commissione sarà basilare per la predisposizione della disciplina relativa alla tutela dei soggetti più deboli, al contrasto della diffusione del disturbo da gioco d’azzardo (Dga), alle misure di prevenzione, cura e sostegno per i soggetti affetti da Dga, anche con particolare riferimento alle attività svolte dagli enti territoriali e dai servizi sanitari.
Fondamentale sarà, altresì, il contributo che la Commissione potrà dare nell’azione di contrasto al gioco illegale e all’efficacia del sistema di regolazione e di controllo, con particolare riferimento al contrasto del gioco illecito e illegale e alle connessioni con altre attività illegali come il riciclaggio di denaro e l’usura e la verifica della presenza di imprese controllate direttamente o indirettamente da soggetti criminali e di fenomeni di illegalità e di elusione fiscale".

Attraverso quali strumenti si può e deve combattere il gioco illegale e quello patologico?

"Diverse sono le misure già in uso che si potrebbero implementare altre, invece si potrebbero introdurre ex novo come per esempio l’inserimento negli apparecchi di nuova generazione di sistemi tecnologici a salvaguardia del giocatore e di prevenzione e contrasto agli effetti del gioco d’azzardo patologico quali strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa, abbassamento degli importi minimi delle giocate, rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, certificazione delle sale con responsabilità del titolare dell’esercizio ecc.. Per quanto riguarda il contrasto al gioco illegale si può pensare, ad esempio, all’introduzione di un sistema di controllo dei giochi che colleghi il rispetto delle normative antimafia e antiriciclaggio con le verifiche tributarie e il monitoraggio continuo e capillare delle tecnologie elettroniche ed informatiche, ecc.."

Quali misure si stanno studiando relativamente al gioco online, con particolare riferimento al bando di gara per le nuove concessioni e ai “vecchi” paletti che la legge di Stabilità prevedeva, ma anche della difficoltà del suo controllo?

"Per quanto riguarda la gara dei giochi online occorrerà effettuare, con l’ausilio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, un’attenta analisi della situazione attuale, anche alla luce della pandemia, che come sappiamo ha incentivato molto il ricorso a tale tipologia di giochi, nonché un serio confronto con il settore per poter dar corso ad una procedura competitiva e nello stesso tempo sostenibile economicamente e finanziariamente anche per l’Erario.
Al fine di contrastare i crescenti fenomeni di illegalità, quali ad esempio le truffe, connessi alla distribuzione online dei giochi con vincite in denaro, tanto è già stato fatto grazie ad una puntuale regolamentazione del settore, che ha consentito di favorire sia l'offerta di nuove tipologie di intrattenimento telematico legali sia un’efficace contrasto al gioco illegale. Sicuramente si può immaginare di implementare ulteriormente l’individuazione e l’inibizione di quei siti web privi delle autorizzazioni previste ed il loro inserimento nella cosiddetta lista nera dei siti web '.com'.
In ogni caso, non si può prescindere dall’introduzione e dal riconoscimento normativo di un’offerta di gioco attrattiva e in linea con quanto disponibile all’estero e da un adeguamento della tassazione ai principali mercati europei regolati, con l’obiettivo di rendere il circuito legale italiano più concorrenziale rispetto agli operatori non soggetti a imposizione fiscale".

Quando pensa al futuro del gioco con vincita in denaro in Italia, come lo descriverebbe e auspicherebbe?

"Pensando al futuro vedo il gioco non più come un mostro da sconfiggere o da cui difendersi ma come un alleato da proteggere e da difendere in quanto sicuro, ordinato e pulito. Penso a un gioco responsabile, che combatta con noi il disturbo da gioco d’azzardo e che con noi contribuisca a rafforzare la rete di supporto per i più fragili. Penso ad un gioco moderno e al passo con i tempi, penso a un settore che sappia coniugare il rispetto dei valori con l’innovazione tecnologica".