New Connection, Cassazione conferma il carcere preventivo per l’uomo di cosa nostra che gestiva le scommesse
Inviato: 15/05/2020 - 11:27
New Connection, Cassazione conferma il carcere preventivo per l’uomo di cosa nostra che gestiva le scommesse
15/05/2020 11:22
https://www.agimeg.it/scommessesportive ... osa-nostra
La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato la custodia cautelare in carcere per una delle figure di spicco del mandamento mafioso di Passo di Rigano, la Suprema Corte ricorda in particolare che l’uomo era “coinvolgimento nella gestione delle agenzie di scommesse dislocate sul territorio di pertinenza della famiglia”. L’uomo era tra i principali indagati dell’operazione New Connection del luglio 2019 che ha consentito di ricostruire le relazioni tra il mandamento palermitano e gli appartenenti alla criminalità organizzata statunitense, in particolare la potente Gambino Crime Family di New York. A Palermo il clan gestiva diversi racket, e operava anche nel settore dei giochi. Nell’ordinanza, la Cassazione spiega che il Tribunale di Palermo, nel disporre la custodia cautelare, “ha correttamente valorizzato la precedente condanna” dell’indagato “e le informazioni dei collaboratori che lo indicano come uomo d’onore”. Nell’ordinanza, infatti, viene descritto con un esponente “particolarmente attivo all’interno della consorteria mafiosa, in quanto manteneva frequenti contatti con altri affiliati e intratteneva conversazioni sulla gestione malavitosa del territorio”. lp/AGIMEG
15/05/2020 11:22
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La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato la custodia cautelare in carcere per una delle figure di spicco del mandamento mafioso di Passo di Rigano, la Suprema Corte ricorda in particolare che l’uomo era “coinvolgimento nella gestione delle agenzie di scommesse dislocate sul territorio di pertinenza della famiglia”. L’uomo era tra i principali indagati dell’operazione New Connection del luglio 2019 che ha consentito di ricostruire le relazioni tra il mandamento palermitano e gli appartenenti alla criminalità organizzata statunitense, in particolare la potente Gambino Crime Family di New York. A Palermo il clan gestiva diversi racket, e operava anche nel settore dei giochi. Nell’ordinanza, la Cassazione spiega che il Tribunale di Palermo, nel disporre la custodia cautelare, “ha correttamente valorizzato la precedente condanna” dell’indagato “e le informazioni dei collaboratori che lo indicano come uomo d’onore”. Nell’ordinanza, infatti, viene descritto con un esponente “particolarmente attivo all’interno della consorteria mafiosa, in quanto manteneva frequenti contatti con altri affiliati e intratteneva conversazioni sulla gestione malavitosa del territorio”. lp/AGIMEG