STATISTICA e CORONAVIRUS"La realtà biologica è molto più complessa di quanto possa apparire"Come da qualche tempo accade, si legge, nei social, l’intervento di vari “tuttologi di giornata” che pretendono si sapere tutto; e anche l’argomento CORONAVIRUS non fa eccezione, specialmente per coloro che affermano di conoscere la “statistica”.A tal proposito, forse è preferibile dare qualche chiarimento.
La “statistica” si può definire una branca della matematica, che non dimentichiamoci mai che è una scienza astratta, e deve essere poi applicata a dei contesti reali, ognuno con delle proprie variabilità. Ovvero più il campione di base è variabile e meno significativi sono i dati che si possono dedurre se il campione è relativamente limitato.
Facciamo un esempio che spesso usano gli ingegneri meccanici che progettano le auto di Formula UNO. Nonostante l’avvento di computer sempre più veloci non basta progettare a tavolino un’auto di formula UNO. Dopo si devono sempre fare lunghi test e sperimentazioni. Questo perché i componenti strutturali sono di materiali sempre in continua evoluzione, che devono essere testati nella loro resistenza e della loro resilienza (alla pressione, trazione, torsione, vibrazioni, temperatura, etc.); ma essendo dei materiali bisogna poi tener conto della loro affidabilità statistica per vari difetti di fabbricazione (a solo titolo esemplificativo di intrusioni varie di altri elementi o gas, o di microfratturazioni).
Estrapoliamo ora questa realtà della formula UNO al mondo biologico in continua evoluzione, che ha la sua “carta vincente” nella BIODIVERSITA’, e lo applichiamo al CORONAVIRUS, ancora pochissimo conosciuto del suo comportamento riguardo le condizioni ambientali variabili da nazione a nazione, e da regione e regione, riguardo le risposte immunitarie delle popolazioni, del sesso, dei vaccini già fatti, dei comportamenti umani imposti da dittature o dalle mentalità asiatiche come Cina e Corea del Sud, rispetto a quelle democratiche occidentali, di una sua eventuale mutazione genetica in atto, e così via.
Il contesto del mondo biologico in evoluzione è almeno decine di volte più variabile dei componenti di un’auto di formula UNO.
Non solo. Da meno di quarant’anni è nata una nuova branca della FISICA TEORICA, ancora poco conosciuta dalla gran parte dei cittadini che si chiama “EMERGENZA DALLA COMPLESSITA’”, che studia appunto i fenomeni complessi che prima non sembravano avere una spiegazione solo scientifica, come ad esempio la stessa vita biologica (con alla base i batteri, organismi monocellulari dotati di COGNIZIONE, ovvero che sanno come e quando nutrirsi, spostarsi, espellere i residui biologici, e riprodursi) o le facoltà mentali umane, ma anche lo stesso attrito e colore (gli atomi, presi singolarmente, non hanno né attrito e né colore, ma li acquistano interagendo tra di loro). Nella realtà, post “meccanica quantistica” e post “teoria quantistica dei campi”, con l’avvento della COMPLESSITA’ si è constatato che non tutto è calcolabile a priori (zippabile in formule o funzioni matematiche), molto spesso imprevedibile in dettaglio, e che necessita di approcci sempre diversi, specialmente in sistemi molto complessi e in forte interazione con l’ambiente esterno, come gli stessi mercati finanziari.
Risultato? In linea con gli attuali misteri del Coronavirus:**
Il Coronavirus Sars-CoV-2 si sta diffondendo in tutto il mondo, ma con un andamento che appare a tratti inspiegabile, quasi a macchia, senza una logica comprensibile. Non solo: l’Africa non è travolta dal contagio e anche in Lombardia non vi sono extracomunitari ricoverati, come afferma il Dr. Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive del Sacco di Milano: “C’è una diversa disponibilità e caratteristiche dei recettori del virus per alcune popolazioni africane. Ma è un’ipotesi da studiare anche se effettivamente non abbiamo persone di origine africana nei nostri reparti. Questo suggerisce che la ‘porta d’ingresso’ del virus è diversa a seconda delle varie etnie. Ad esempio per gli asiatici e gli europei c’è una porta aperta per il virus, gli africani hanno queste ‘porte’ chiuse o semichiuse”.
Ma le anomalie nella mappa del contagio sono molte. Esempi, la penisola iberica: come mai la Spagna è allo stremo con una situazione molto simile a quella dell’Italia, 40mila contagiati e 2700 morti, mentre il confinante Portogallo ha numeri accettabili, con poco più di 2300 positivi e 30 vittime?
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