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Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Situazione attuale, prospettive, notizie.
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Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Messaggioda advocatus » 20/07/2018 - 10:30
Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
19 luglio 2018 - 11:12
Ipotesi spaccatura nella maggioranza per quanto concerne il divieto di pubblicità dei giochi previsto nel Decreto Dignità.
Sembra infatti che nella Lega prevalga l’intenzione di tirar fuori dal divieto assoluto le scommesse. Come spiega il tesoriere della Lega e deputato della Commissione Finanze, Giulio Centemero – si legge su La Stampa – la Lega preferirebbe vietare gli “spot sulle slot e tutto ciò che provoca ludopatia e lasciare la pubblicità per le scommesse sportive in generale”, non solo quelle sul calcio ma anche ippica ed altri sport.
E anche se Di Maio ha fatto capire che delle lamentele provenienti dal mondo dello sport e del calcio in particolare non ne vuole sapere nulla, il Carroccio spera di convincerlo per evitare una spaccatura nel Governo. La Lega avrebbe pronto un emendamento ma l’accordo con il M5S è di portare in Commissione Finanze, dove il Decreto Dignità arriverà oggi, solo modifiche condivise.
https://www.jamma.tv/politica/decreto-d ... ita-126402
19 luglio 2018 - 11:12
Ipotesi spaccatura nella maggioranza per quanto concerne il divieto di pubblicità dei giochi previsto nel Decreto Dignità.
Sembra infatti che nella Lega prevalga l’intenzione di tirar fuori dal divieto assoluto le scommesse. Come spiega il tesoriere della Lega e deputato della Commissione Finanze, Giulio Centemero – si legge su La Stampa – la Lega preferirebbe vietare gli “spot sulle slot e tutto ciò che provoca ludopatia e lasciare la pubblicità per le scommesse sportive in generale”, non solo quelle sul calcio ma anche ippica ed altri sport.
E anche se Di Maio ha fatto capire che delle lamentele provenienti dal mondo dello sport e del calcio in particolare non ne vuole sapere nulla, il Carroccio spera di convincerlo per evitare una spaccatura nel Governo. La Lega avrebbe pronto un emendamento ma l’accordo con il M5S è di portare in Commissione Finanze, dove il Decreto Dignità arriverà oggi, solo modifiche condivise.
https://www.jamma.tv/politica/decreto-d ... ita-126402
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Re: Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Messaggioda Il Web » 20/07/2018 - 11:45
Oh, finalmente una cosa sensata.
Speriamo bene.
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adess biciclett e vuvuzela ...
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Re: Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Messaggioda scommettitore siracusano » 21/07/2018 - 10:01
Mentre su altri punti del DECRETO DIGNITA', ad oggi, si sono trovate delle convergenze tra M5S e Lega, per modificarli; ancora nessuna notizia per quanto riguarda la Pubblicità sull'Azzardo.
Decreto dignità, congelata la riforma dei contratti a termine
Le nuove norme solo a ottobre. Pressing dei 5 Stelle su Boeri: "Dimettiti"
di CLAUDIA MARIN Pubblicato il 20 luglio 2018
Ultimo aggiornamento: 21 luglio 2018 ore 06:32
https://www.quotidiano.net/politica/dec ... -1.4048520
Roma, 20 luglio 2018 - La stretta sui contratti a termine scatterà a pieno regime dal primo ottobre: fino al 30 settembre, per i rapporti in atto al 14 luglio, continueranno a valere le vecchie regole sui rinnovi e le proroghe, con un periodo transitorio per evitare impatti traumatici principalmente d’estate. E’ una delle correzioni principali concordate tra Lega e 5 Stelle al decreto Dignità. Le altre riguardano l’annunciata reintroduzione dei voucher che, in agricoltura, come nel turismo, potranno essere utilizzati per 10 giorni e non per i 3 attuali; la proroga al 2019 e al 2020 degli incentivi per le assunzioni stabili degli under 35 previste per il 2018, con l’aggiunta di un mini-incentivo per le stabilizzazioni di quelli da 35 anni in avanti; la previsione della causale a carico delle imprese utilizzatrici e non delle agenzie di lavoro per la cosiddetta somministrazione, con l’eliminazione dello stop and go tra una missione e l’altra.
Possibile anche, dopo la protesta di Assindatcolf e gli emendamenti presentati dalle opposizioni (dal Pd a Forza Italia), che si intervenga per esentare dall’aggravio sui rinnovi dei contratti a termine quelli per colf e badanti, che sarebbero costati alle famiglie fino a 160 euro in più. Sminata, ma sempre fino a un certo punto, la partita controversa del decreto Dignità, anche se sui voucher la leader della Cgil, Susanna Camusso, minaccia un nuovo referendum, sul tavolo del governo rimane tutto da sciogliere il nodo del presidente dell’Inps, Tito Boeri. Dopo il fuoco di fila delle accuse e delle contraccuse di due giorni fa tra il professore bocconiano e i vice-premier Luigi di Maio e Matteo Salvini, con il premier irritato con il numero uno dell’Inps, ieri è stata un’altra giornata di polemiche. A scendere in campo contro Boeri, messo nel mirino dal Carroccio da settimane, più di un esponente di primo piano del Movimento. Carla Ruocco parla di «un comizio vergognoso», il capogruppo M5S alla Camera, Francesco D’Uva, insiste: «Per quanto ci riguarda dovrebbe dimettersi. Pensiamo che Boeri voglia candidarsi con il Pd. Lo dica e lasci l’Inps». Ma il super-ministro del Lavoro, Di Maio, spiega di nuovo che «io non ho il potere di rimuovere questa persona, o scade oppure resta dove sta fino alla scadenza. Noi più che dire come normali cittadini che si dovrebbe dimettere, non possiamo fare altro».
Asserragliato nel palazzo di via Ciro il Grande, però, Boeri non sembra avere fretta di andarsene. «Non posso neanche prendere in considerazione le richieste di dimissioni on line», ha spiegato due giorni fa. E ieri, a chi gli ha parlato, ha aggiunto che per dimettersi chiede di essere convocato ufficialmente da Di Maio e Conte, con la richiesta a viso aperto delle dimissioni. Un atto che per ora non viene compiuto perché di fatto Lega e 5 Stelle sono incartati sul nome del successore. Per il Carroccio c’è un solo nome: Alberto Brambilla. Ma il capo grillino non è convinto e potrebbe mettere in campo il suo consigliere Pasquale Tridico. Insomma, un altro braccio di ferro per una nomina. Mentre su Boeri e la sua sorte finiscono per litigare dentro il Pd. Se Gozi e Gori lo vogliono nel partito, da più aree interne l’ipotesi viene accolta con un gelo assoluto.
Decreto dignità, congelata la riforma dei contratti a termine
Le nuove norme solo a ottobre. Pressing dei 5 Stelle su Boeri: "Dimettiti"
di CLAUDIA MARIN Pubblicato il 20 luglio 2018
Ultimo aggiornamento: 21 luglio 2018 ore 06:32
https://www.quotidiano.net/politica/dec ... -1.4048520
Roma, 20 luglio 2018 - La stretta sui contratti a termine scatterà a pieno regime dal primo ottobre: fino al 30 settembre, per i rapporti in atto al 14 luglio, continueranno a valere le vecchie regole sui rinnovi e le proroghe, con un periodo transitorio per evitare impatti traumatici principalmente d’estate. E’ una delle correzioni principali concordate tra Lega e 5 Stelle al decreto Dignità. Le altre riguardano l’annunciata reintroduzione dei voucher che, in agricoltura, come nel turismo, potranno essere utilizzati per 10 giorni e non per i 3 attuali; la proroga al 2019 e al 2020 degli incentivi per le assunzioni stabili degli under 35 previste per il 2018, con l’aggiunta di un mini-incentivo per le stabilizzazioni di quelli da 35 anni in avanti; la previsione della causale a carico delle imprese utilizzatrici e non delle agenzie di lavoro per la cosiddetta somministrazione, con l’eliminazione dello stop and go tra una missione e l’altra.
Possibile anche, dopo la protesta di Assindatcolf e gli emendamenti presentati dalle opposizioni (dal Pd a Forza Italia), che si intervenga per esentare dall’aggravio sui rinnovi dei contratti a termine quelli per colf e badanti, che sarebbero costati alle famiglie fino a 160 euro in più. Sminata, ma sempre fino a un certo punto, la partita controversa del decreto Dignità, anche se sui voucher la leader della Cgil, Susanna Camusso, minaccia un nuovo referendum, sul tavolo del governo rimane tutto da sciogliere il nodo del presidente dell’Inps, Tito Boeri. Dopo il fuoco di fila delle accuse e delle contraccuse di due giorni fa tra il professore bocconiano e i vice-premier Luigi di Maio e Matteo Salvini, con il premier irritato con il numero uno dell’Inps, ieri è stata un’altra giornata di polemiche. A scendere in campo contro Boeri, messo nel mirino dal Carroccio da settimane, più di un esponente di primo piano del Movimento. Carla Ruocco parla di «un comizio vergognoso», il capogruppo M5S alla Camera, Francesco D’Uva, insiste: «Per quanto ci riguarda dovrebbe dimettersi. Pensiamo che Boeri voglia candidarsi con il Pd. Lo dica e lasci l’Inps». Ma il super-ministro del Lavoro, Di Maio, spiega di nuovo che «io non ho il potere di rimuovere questa persona, o scade oppure resta dove sta fino alla scadenza. Noi più che dire come normali cittadini che si dovrebbe dimettere, non possiamo fare altro».
Asserragliato nel palazzo di via Ciro il Grande, però, Boeri non sembra avere fretta di andarsene. «Non posso neanche prendere in considerazione le richieste di dimissioni on line», ha spiegato due giorni fa. E ieri, a chi gli ha parlato, ha aggiunto che per dimettersi chiede di essere convocato ufficialmente da Di Maio e Conte, con la richiesta a viso aperto delle dimissioni. Un atto che per ora non viene compiuto perché di fatto Lega e 5 Stelle sono incartati sul nome del successore. Per il Carroccio c’è un solo nome: Alberto Brambilla. Ma il capo grillino non è convinto e potrebbe mettere in campo il suo consigliere Pasquale Tridico. Insomma, un altro braccio di ferro per una nomina. Mentre su Boeri e la sua sorte finiscono per litigare dentro il Pd. Se Gozi e Gori lo vogliono nel partito, da più aree interne l’ipotesi viene accolta con un gelo assoluto.
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Re: Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Messaggioda scommettitore siracusano » 21/07/2018 - 19:12
Decreto Dignità, emendamenti Lega-M5S: il gioco si chiamerà “gioco d’azzardo regolamentato”. Negli spot obbligo dicitura “azzardo” e programma non adatto ai minori
21/07/2018 11:35
https://www.agimeg.it/politica/decreto- ... -ai-minori
Tra le modifiche concordate tra Lega e Movimento 5 Stelle nel Decreto Dignità ci sarebbe anche il gioco. Una volta approvati gli emendamenti, dovrebbe cambiare la denominazione “giochi e scommesse con vincite in denaro” in “gioco d’azzardo regolamentato”, mentre invece di “ludopatia”, o “azzardopatia” termine utilizzato molto dai pentastellati, si dovrà parlare di “disturbo da gioco d’azzardo”. Per quanto riguarda gli spot che saranno ancora trasmessi – riporta oggi Quotidiano.net – dovranno riportare i rischi con dicitura “azzardo” o “gioco d’azzardo” e avvertire che i programmi, nel caso di spot radio o tv, non sono adatti ai minori. lp/AGIMEG
21/07/2018 11:35
https://www.agimeg.it/politica/decreto- ... -ai-minori
Tra le modifiche concordate tra Lega e Movimento 5 Stelle nel Decreto Dignità ci sarebbe anche il gioco. Una volta approvati gli emendamenti, dovrebbe cambiare la denominazione “giochi e scommesse con vincite in denaro” in “gioco d’azzardo regolamentato”, mentre invece di “ludopatia”, o “azzardopatia” termine utilizzato molto dai pentastellati, si dovrà parlare di “disturbo da gioco d’azzardo”. Per quanto riguarda gli spot che saranno ancora trasmessi – riporta oggi Quotidiano.net – dovranno riportare i rischi con dicitura “azzardo” o “gioco d’azzardo” e avvertire che i programmi, nel caso di spot radio o tv, non sono adatti ai minori. lp/AGIMEG
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Re: Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Messaggioda scommettitore siracusano » 23/07/2018 - 10:17
Sempre più assurdo!
Decreto Dignità, nel divieto di pubblicità entrano anche le affissioni
23/07/2018 09:31
https://www.agimeg.it/politica/decreto- ... affissioni
Anche le pubbliche affissioni dei punti e sale gioco dovrebbero rientrare nel divieto di pubblicità del Decreto Dignità. Dal 14 luglio quindi è vietata qualsiasi forma di affissione pubblicitaria, ma per quelle già in essere come ci deve comportare visto che il decreto prevede per i contratti di pubblicità in corso rimane in vigore la normativa vigente? La questione non appare infatti facile, visto che per le insegne di esercizio non esiste alcun contratto, trattandosi di entrata di natura tributaria, anche se – come riporta oggi Il Sole24 Ore, l’imposta è dovuta solo per le insegne che superano i cinque metri. Applicando letteralmente il decreto, si dovrebbero rimuovere tutte le insegne, comprese le vetrofanie che normalmente sono sulle vetrine d’ingresso, vista anche l’assenza di qualsiasi periodo transitorio. Tra l’altro sembra eccessiva e complicata da contestare anche la sanzione per chi non le rimuove. E’ prevista infatti una multa di 50mila euro per qualsiasi tipo di violazione, compresa un’affissione abusiva di un manifesto. E comunque, sembra difficile immaginare che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, soggetto competente alla contestazione ed irrogazione delle sanzioni, possa sanzionare, ad esempio, le affissioni ed insegne. lp/AGIMEG
Decreto Dignità, nel divieto di pubblicità entrano anche le affissioni
23/07/2018 09:31
https://www.agimeg.it/politica/decreto- ... affissioni
Anche le pubbliche affissioni dei punti e sale gioco dovrebbero rientrare nel divieto di pubblicità del Decreto Dignità. Dal 14 luglio quindi è vietata qualsiasi forma di affissione pubblicitaria, ma per quelle già in essere come ci deve comportare visto che il decreto prevede per i contratti di pubblicità in corso rimane in vigore la normativa vigente? La questione non appare infatti facile, visto che per le insegne di esercizio non esiste alcun contratto, trattandosi di entrata di natura tributaria, anche se – come riporta oggi Il Sole24 Ore, l’imposta è dovuta solo per le insegne che superano i cinque metri. Applicando letteralmente il decreto, si dovrebbero rimuovere tutte le insegne, comprese le vetrofanie che normalmente sono sulle vetrine d’ingresso, vista anche l’assenza di qualsiasi periodo transitorio. Tra l’altro sembra eccessiva e complicata da contestare anche la sanzione per chi non le rimuove. E’ prevista infatti una multa di 50mila euro per qualsiasi tipo di violazione, compresa un’affissione abusiva di un manifesto. E comunque, sembra difficile immaginare che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, soggetto competente alla contestazione ed irrogazione delle sanzioni, possa sanzionare, ad esempio, le affissioni ed insegne. lp/AGIMEG
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Re: Decreto dignità, Lega punta a salvare scommesse sportive da divieto pubblicità
Messaggioda scommettitore siracusano » 23/07/2018 - 14:07
Decreto Dignità: per Lega sì a divieto di pubblicità ma non nei punti vendita fisici, da M5S stretta su programma radio-televisivi. Ecco gli emendamenti presentati da tutti i gruppi politici
23/07/2018 13:07
https://www.agimeg.it/politica/decreto- ... televisivi
Pioggia di emendamenti sull’articolo 9 del Decreto Dignità, che prevede il divieto assoluto di pubblicità del gioco e l’aumento del Preu per slot e Vlt. I relatori, Giulio Centemero (Lega) e Davide Tripiedi (M5S), relativamente all’armonizzazione tra quanto previsto dalla legge di Stabilità e dal decreto Dignità, chiedono: “Al comma 1, le parole ‘e dall’articolo 1, commi da 937 a 940’, sono sostituite dalle seguenti: ‘e in conformità con i divieti contenuti nell’articolo 1, commi da 937 a 940′”.
Sul fronte della Lega, Alessandro Pagano chiede che il divieto di pubblicità del gioco “non si applica all’informativa commerciale da parte dei concessionari verso i punti vendita fisici che effettuano la raccolta dei giochi pubblici con vincite in denaro, ai progetti di responsabilità sociale e alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, nonché alle insegne di esercizio e ai loghi e marchi che distinguono i giochi all’interno del punto vendita”.
“Fatto salvo il divieto generalizzato della pubblicità e promozione dei giochi pubblici, con il presente emendamento si vuole introdurre una disciplina specifica relativa all’attività di promozione e informazione svolta nei punti di vendita fisici e nei confronti degli operatori del settore” si legge nella relazione illustrativa. “Nello specifico si fa riferimento alle informazioni veicolate all’interno dell’esercizio tramite materiale informativo, contact center, stampa specializzata in generale. Diversamente l’attività svolta dagli operatori di gioco verrebbe pesantemente compromessa – evidenzia Pagano – contravvenendo altresì al principio costituzionalmente garantito, di cui all’articolo 41, che espressamente sancisce che l’iniziativa economica privata è libera, e che l’esercizio di tale attività non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Tale soluzione risponde alla basilare esigenza aziendale di poter fornire agli operatori di settore le informazioni sulle novità di prodotto e sulle novità tecnologiche. Si evidenzia, inoltre, che una simile soluzione non snaturerebbe lo scopo primario dell’articolo 9 di tutela del consumatore, giacché non incide in alcun modo sul divieto generale di pubblicità del gioco”.
In un altro emendamento presentato, Pagano chiede che il divieto non si applichi “alle concessioni in corso d’esecuzione qualora nell’oggetto dell’affidamento per la gestione del gioco pubblico sia prevista la realizzazione di attività pubblicitarie e promozionali”.
Il deputato leghista chiede inoltre che il divieto di pubblicità non si applichi alle formule pubblicitarie o promozionali svolte all’interno dei punti vendita fisici. Ancora, si escludano dal divieto “le forme di comunicazione pubblicitarie e promozionale diretta o indiretta effettuate presso i punti fisici di raccolta del gioco, allorquando tali attività costituiscano parte integrante dell’affidamento concessorio per la gestione dei giochi pubblici in corso di esecuzione e vengano effettuate esclusivamente presso i locali ove avviene la raccolta degli stessi”.
Massimo Baroni del M5S chiede invece che “nelle more dell’entrata in vigore dei divieti i programmi radio televisivi che ospitano messaggi pubblicitari relativi al gioco d’azzardo regolamentato nel loro corso ovvero nella mezz’ora antecedente o successiva devono essere preceduti dall’avvertenza che il programma non è adatto ai minori”. Propone poi l’inserimento di un articolo 9 bis: “al fine di valutare l’adozione di regolamenti comunali per disciplinare l’orario di funzionamento” di slot e Vlt “ovvero di monitorarne il rispetto o di irrogare le relative sanzioni, gli enti locali possono richiedere a Sogei i dati inerenti l’ubicazione e gli orari di funzionamento effettivo degli apparecchi. Sogei è tenuta a fornire gratuitamente i dati richieste entro e non oltre il termine di 30 giorni dalla richiesta”. lp/AGIMEG
Decreto Dignità, tra emendamenti di Forza Italia la soppressione dell’articolo sui giochi. Ecco gli emendamenti di Forza Italia e Pd
Sopprimere tutto l’articolo del decreto Dignità che prevede lo stop alla pubblicità dei giochi. Lo chiede con un emendamento l’on. Paolo Zangrillo di Forza Italia. Particolarmente attivo, nello stesso partito, anche Antonio Martino che presenta diverse proposte di modifica sullo stop alla pubblicità. In una serie di emendamenti prevede degli specifici divieti alla pubblicità dei giochi, e detta quali impegni – anche di carattere economico – i concessionari devono assumersi per assicurare una comunicazione responsabile. Chiede poi che il Mef, di concerto con il MISE, individui, “all’interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro di cui al comma 1 bis al limite del 30 percento di ogni ora”. Sempre Martino chiede che vengano esonerati dal divieto “i giochi numerici a quota fissa e i giochi numerici a totalizzatore nazionale, le scommesse (…) e qualsiasi ulteriori gioco individuato dall’Adm con proprio decreto da adottarsi entro 30 giorni”. E ancora, il divieto non si applica “alle comunicazioni informative, da parte dei concessionari verso i punti vendita fisici che effettuano la raccolta dei giochi pubblici con vincite in denaro, ai progetti di responsabilità sociale e alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, nonché alle insegne di esercizio e ai loghi e marchi che distinguono i giochi all’interno del punto vendita”. Martino presenta poi emendamenti dove dettali quali dovrebbero essere i divieti di pubblicità sul gioco, gli impegni anche economici dei concessionari sulla comunicazione responsabile. Graziano Musella invece chiede che lo stop non si applichi a “giochi numerici a quota fissa e a totalittatore nazionale, (…) le sponsorizzazioni che prevedono il semplice uso del logo (…), le comunicazioni istituzionali dei concessionari (…) i messaggi che abbiano un fine esclusivamente di utilità sociale”. Le campagne pubblicitarie in questo caso devono ottenere il via libera di Adm e Agcom. Le emittenti invece hanno l’obbligo di trasmettere anche sui siti – campagne di sensibilizzazione sui rischi legati al gioco.
Decreto Dignità, le proposte di modifica di Leu e Fratelli d’Italia
Vietare la pubblicità “che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto previsto dal protocollo d intesa che l’Autorità delle Dogane e dei Monopoli sottoscrive con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”. Lo chiede in un emendamento al decreto Dignità, l’on. Osnato di Fratelli d’Italia. Nello stesso partito, Alessio Butti chiede un tetto del 25% alle pubblicità dei giochi, “tale comunicazione commerciale può essere trasmessa esclusivamente tra le ore 23 e fino alle ore 7 del giorno successivo, salvo nel corso degli eventi sportivi in diretta e 30 minuti prima dell’inizio di ciascun evento sportivo e 30 minuti dopo il suo termine”. L’Agcom poi ha il compito di tracciare le linee guida per la pubblicità responsabile. Guido Crosetto chiede invece di vietare direttamente i giochi e le scommesse di qualunque tipo. In un altro emendamento, il deputato propone che il divieto di pubblicità per i “giochi caratterizzati da elementi di abilità, abilità a distanza, scommesse ippiche e sportive, bingo, lotterie a estrazione istantanea, giochi numerici” sia vietata la pubblicità aggressiva. Crosetto chiede anche che dallo stop siano esentati “i canali e mezzi di comunicazione relativi al gioco”, e in un’altra proposta di escludere internet. Maria Teresa Bellucci invece include anche “le lotterie nazionali a estrazione differita” nel divieto.
Per quanto riguarda Leu, Michela Rostan chiede che il divieto non si applichi ai “loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli” e che sia avviata, durante il periodo transitorio in cui è possibile trasmettere gli spot già previsti da contratto, “una campagna di comunicazione televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico”. Luca Pastorino invece chiede di vietare i contratti pluriennali che potrebbero essere siglati “da qui al 31.12.2018”, una pratica che vanificherebbe “lo spirito della legge”. lp/AGIMEG
23/07/2018 13:07
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Pioggia di emendamenti sull’articolo 9 del Decreto Dignità, che prevede il divieto assoluto di pubblicità del gioco e l’aumento del Preu per slot e Vlt. I relatori, Giulio Centemero (Lega) e Davide Tripiedi (M5S), relativamente all’armonizzazione tra quanto previsto dalla legge di Stabilità e dal decreto Dignità, chiedono: “Al comma 1, le parole ‘e dall’articolo 1, commi da 937 a 940’, sono sostituite dalle seguenti: ‘e in conformità con i divieti contenuti nell’articolo 1, commi da 937 a 940′”.
Sul fronte della Lega, Alessandro Pagano chiede che il divieto di pubblicità del gioco “non si applica all’informativa commerciale da parte dei concessionari verso i punti vendita fisici che effettuano la raccolta dei giochi pubblici con vincite in denaro, ai progetti di responsabilità sociale e alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, nonché alle insegne di esercizio e ai loghi e marchi che distinguono i giochi all’interno del punto vendita”.
“Fatto salvo il divieto generalizzato della pubblicità e promozione dei giochi pubblici, con il presente emendamento si vuole introdurre una disciplina specifica relativa all’attività di promozione e informazione svolta nei punti di vendita fisici e nei confronti degli operatori del settore” si legge nella relazione illustrativa. “Nello specifico si fa riferimento alle informazioni veicolate all’interno dell’esercizio tramite materiale informativo, contact center, stampa specializzata in generale. Diversamente l’attività svolta dagli operatori di gioco verrebbe pesantemente compromessa – evidenzia Pagano – contravvenendo altresì al principio costituzionalmente garantito, di cui all’articolo 41, che espressamente sancisce che l’iniziativa economica privata è libera, e che l’esercizio di tale attività non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Tale soluzione risponde alla basilare esigenza aziendale di poter fornire agli operatori di settore le informazioni sulle novità di prodotto e sulle novità tecnologiche. Si evidenzia, inoltre, che una simile soluzione non snaturerebbe lo scopo primario dell’articolo 9 di tutela del consumatore, giacché non incide in alcun modo sul divieto generale di pubblicità del gioco”.
In un altro emendamento presentato, Pagano chiede che il divieto non si applichi “alle concessioni in corso d’esecuzione qualora nell’oggetto dell’affidamento per la gestione del gioco pubblico sia prevista la realizzazione di attività pubblicitarie e promozionali”.
Il deputato leghista chiede inoltre che il divieto di pubblicità non si applichi alle formule pubblicitarie o promozionali svolte all’interno dei punti vendita fisici. Ancora, si escludano dal divieto “le forme di comunicazione pubblicitarie e promozionale diretta o indiretta effettuate presso i punti fisici di raccolta del gioco, allorquando tali attività costituiscano parte integrante dell’affidamento concessorio per la gestione dei giochi pubblici in corso di esecuzione e vengano effettuate esclusivamente presso i locali ove avviene la raccolta degli stessi”.
Massimo Baroni del M5S chiede invece che “nelle more dell’entrata in vigore dei divieti i programmi radio televisivi che ospitano messaggi pubblicitari relativi al gioco d’azzardo regolamentato nel loro corso ovvero nella mezz’ora antecedente o successiva devono essere preceduti dall’avvertenza che il programma non è adatto ai minori”. Propone poi l’inserimento di un articolo 9 bis: “al fine di valutare l’adozione di regolamenti comunali per disciplinare l’orario di funzionamento” di slot e Vlt “ovvero di monitorarne il rispetto o di irrogare le relative sanzioni, gli enti locali possono richiedere a Sogei i dati inerenti l’ubicazione e gli orari di funzionamento effettivo degli apparecchi. Sogei è tenuta a fornire gratuitamente i dati richieste entro e non oltre il termine di 30 giorni dalla richiesta”. lp/AGIMEG
Decreto Dignità, tra emendamenti di Forza Italia la soppressione dell’articolo sui giochi. Ecco gli emendamenti di Forza Italia e Pd
Sopprimere tutto l’articolo del decreto Dignità che prevede lo stop alla pubblicità dei giochi. Lo chiede con un emendamento l’on. Paolo Zangrillo di Forza Italia. Particolarmente attivo, nello stesso partito, anche Antonio Martino che presenta diverse proposte di modifica sullo stop alla pubblicità. In una serie di emendamenti prevede degli specifici divieti alla pubblicità dei giochi, e detta quali impegni – anche di carattere economico – i concessionari devono assumersi per assicurare una comunicazione responsabile. Chiede poi che il Mef, di concerto con il MISE, individui, “all’interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro di cui al comma 1 bis al limite del 30 percento di ogni ora”. Sempre Martino chiede che vengano esonerati dal divieto “i giochi numerici a quota fissa e i giochi numerici a totalizzatore nazionale, le scommesse (…) e qualsiasi ulteriori gioco individuato dall’Adm con proprio decreto da adottarsi entro 30 giorni”. E ancora, il divieto non si applica “alle comunicazioni informative, da parte dei concessionari verso i punti vendita fisici che effettuano la raccolta dei giochi pubblici con vincite in denaro, ai progetti di responsabilità sociale e alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, nonché alle insegne di esercizio e ai loghi e marchi che distinguono i giochi all’interno del punto vendita”. Martino presenta poi emendamenti dove dettali quali dovrebbero essere i divieti di pubblicità sul gioco, gli impegni anche economici dei concessionari sulla comunicazione responsabile. Graziano Musella invece chiede che lo stop non si applichi a “giochi numerici a quota fissa e a totalittatore nazionale, (…) le sponsorizzazioni che prevedono il semplice uso del logo (…), le comunicazioni istituzionali dei concessionari (…) i messaggi che abbiano un fine esclusivamente di utilità sociale”. Le campagne pubblicitarie in questo caso devono ottenere il via libera di Adm e Agcom. Le emittenti invece hanno l’obbligo di trasmettere anche sui siti – campagne di sensibilizzazione sui rischi legati al gioco.
Decreto Dignità, le proposte di modifica di Leu e Fratelli d’Italia
Vietare la pubblicità “che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto previsto dal protocollo d intesa che l’Autorità delle Dogane e dei Monopoli sottoscrive con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”. Lo chiede in un emendamento al decreto Dignità, l’on. Osnato di Fratelli d’Italia. Nello stesso partito, Alessio Butti chiede un tetto del 25% alle pubblicità dei giochi, “tale comunicazione commerciale può essere trasmessa esclusivamente tra le ore 23 e fino alle ore 7 del giorno successivo, salvo nel corso degli eventi sportivi in diretta e 30 minuti prima dell’inizio di ciascun evento sportivo e 30 minuti dopo il suo termine”. L’Agcom poi ha il compito di tracciare le linee guida per la pubblicità responsabile. Guido Crosetto chiede invece di vietare direttamente i giochi e le scommesse di qualunque tipo. In un altro emendamento, il deputato propone che il divieto di pubblicità per i “giochi caratterizzati da elementi di abilità, abilità a distanza, scommesse ippiche e sportive, bingo, lotterie a estrazione istantanea, giochi numerici” sia vietata la pubblicità aggressiva. Crosetto chiede anche che dallo stop siano esentati “i canali e mezzi di comunicazione relativi al gioco”, e in un’altra proposta di escludere internet. Maria Teresa Bellucci invece include anche “le lotterie nazionali a estrazione differita” nel divieto.
Per quanto riguarda Leu, Michela Rostan chiede che il divieto non si applichi ai “loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli” e che sia avviata, durante il periodo transitorio in cui è possibile trasmettere gli spot già previsti da contratto, “una campagna di comunicazione televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico”. Luca Pastorino invece chiede di vietare i contratti pluriennali che potrebbero essere siglati “da qui al 31.12.2018”, una pratica che vanificherebbe “lo spirito della legge”. lp/AGIMEG
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