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Oggi sulla Stampa c'è un articolo interessante:

Patto Salvini-Di Maio le riforme più costose dopo le Europee 2019
Reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni slittano in chiave elettorale
http://www.lastampa.it/2018/06/07/itali ... agina.html

A questo punto, però, sorge una domanda, che può diventare, anche per i BOOKMAKER, una SCOMMESSA:
Quanto durerà l'attuale governo Frankenstein (Conte, Salvini, Di Maio)?

Da parte mia, c’è da sperare che la competizione elettorale, per le elezioni europee del 2019, faccia cadere questo governo Frankenstein, e non ci sia la tentazione di uscire dall’euro.

E mi riallaccio, così, al recente commento del WEB, sull'altro topic:
viewtopic.php?f=1&t=61858&p=1521558#p1521558

Il Reddito di Cittadinanza, per il M5s, è un cavallo di battaglia di propaganda elettorale, come la FLAT TAX lo è per Salvini.

Che anche loro siano convinti dell'effettiva realizzazione, ho molti dubbi

E vai, ora con i commenti politici, senza timore di andare OFF TOPIC

A detta di molti osservatori, la durata del governo dipenderà molto dagli INTERESSI di Salvini. E' lui che ha l'INTERRUTTORE e lo userà quando lo riterrà opportuno.

Di Maio era convinto di poter avere DUE FORNI, ed invece, i due forni li ha ora la LEGA (restare con il M5S, o riandare al governo con tutto il centro-destra).

Non sarà una scelta motivata dal bene per l'italia, ma per il tornaconto della LEGA.

Da ora alle prossime elezioni europee, la campagna elettorale di Salvini continuerà martellante, come quando era all'opposizione e non era ministro. Poi, ai primi del 2019, in base ai sondaggi, deciderà cosa sarà meglio per lui e per la Lega.

La FLAT TAX, la LEGGE FORNERO, etc. sono solo STRUMENTI DI CAMPAGNA ELETTORALE per mantenere ed aumentare il consenso: Se sono veramente fattibili è un discorso secondario.

E' giusto segnalare, sulla durata di questo governo "Frankenstein", l'opinione di un attento osservatore ed analista, ovvero il direttore del "Il Foglio", Claudio Cerasa.

Secondo Cerasa, la vera priorità di Salvini, fermo restano che sarà lui a decidere quando far cadere o meno questo governo, non è quella di governare con il centro-destra senza il M5S (realizzando il programma del CENTRO-DESTRA), ma quella di aumentare i CONSENSI, fagocitando sempre più Forza Italia e Fratelli d'Italia, e parte anche del M5S (il cui elettorato è molto variegato).

Quindi, cercherà di sfruttare al massimo questa sua politica del doppio forno, in funzione di questo obiettivo. Motivo non proprio patriottico, ma di ricerca del consenso e del potere.

Ai primi del 2019, quindi, in base ai sondaggi, deciderà se far continuare questo governo, o farlo cadere ed andare ad elezioni politiche nella stessa data di quelle europee.

In questa prospettiva il M5S sarebbe destinato a perdere consensi sia verso la Lega e sia verso una ricostruita sinistra, una volta che Renzi fonderà un suo partito alla MACRON.

il Partito di Renzi, che prenderebbe anche voti dai centristi e da Forza Italia, insieme alla nuova sinistra (nata dalla scissione del PD e da una federazione di LISTE CIVICHE come quella di Pizzarotti, che raccoglierebbe appunto parte del M5S), formerebbero il "FRONTE REPUBBLICANO" come alternativa ai populisti.

Intanto l'accordo di spartizione del potere continua, e sempre in chiave di propaganda elettorale.

Lega e M5S, dopo il contratto di governo quello di desistenza: non oscuriamoci i ministri
Nei dicasteri affidati a un partito, l’altro avrà i sottosegretari: che però non si sovrapporranno al titolare. Sconfinamenti autorizzati solo
Pubblicato il 09/06/2018
http://www.lastampa.it/2018/06/09/itali ... agina.html


ROMA
Mai rubarsi la scena, mai invadere le competenze degli altri. E se questo vale per i due leader della maggioranza al governo, a maggior ragione deve valere per i singoli ministri leghisti e pentastellati. Un esempio concreto di questo metodo concordato si è avuto giovedì scorso, quando Matteo Salvini è arrivato all’Assemblea generale della Confcommercio senza dire una parola e ha poi lasciato l’Auditorium di via della Conciliazione muto come un pesce, evitando taccuini e microfoni. Cosa insolita per il capo del Carroccio, che coglie tutte le occasioni per dire la sua. Invece l’altro ieri si è seduto in prima fila ad ascoltare l’intervento di Luigi Di Maio al debutto nella veste di super-ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, ha preso qualche appunto, ha applaudito e poi via.


Anche se una traccia della sua presenza tra gli operatori del commercio alla fine l’ha voluta lasciare sotto forma di tweet: «Qui a Confcommercio, con chi produce e resiste! Commercianti, partite Iva e imprese hanno bisogno di pace fiscale, flat tax, eliminazione di spesometri, redditometri, studi di settore e burocrazia, questo sarà il nostro impegno di governo». Insomma, non poteva passare del tutto sotto silenzio la sua presenza. Del resto, in quella sala c’era l’elettorato che è stato tradizionalmente fedele al centrodestra e ha sempre riservato standing ovation all’amico Silvio Berlusconi. Ora, a rappresentarli al governo è Salvini, anche con la difesa del Made in Italy attraverso il ministero dell’Agricoltura e del Turismo, affidato al leghista Gianmarco Centinaio. Ma gli applausi li ha lasciati a Di Maio, quando è stato l’alleato a parlare.

Quanto durerà l’accordo a non rubarsi la scena lo vedremo nel tempo. Intanto al fischio d’inizio gli ambiti d’influenza vanno tenuti ben separati: c’è un patto di desistenza tra i due diarchi del governo giallo-verde, un’intesa a non sovrapporsi, a non farsi ombra, a non esporsi su questioni e vicende che coinvolgono e coinvolgeranno sempre di più i rispettivi ministeri. Non è un caso che Salvini abbia voluto la responsabilità del Viminale per cavalcare il suo cavallo di battaglia, che è sempre stato lo stop all’immigrazione e la sicurezza. E che Di Maio si sia intestato i dicasteri da cui passerà l’elaborazione del reddito di cittadinanza. Ci sarebbe un patto pure su come dovranno funzionare i meccanismi in tutti gli altri ministeri.

I sottosegretari espressione di un partito non avranno competenze tali da disturbare il manovratore, ovvero il ministro dell’altro partito. Gli stessi viceministri avranno deleghe non sovrapponibili al responsabile di quel dicastero. Quasi compartimenti stagni.

Sconfinamenti invece sono autorizzati nei ministeri a guida tecnica: all’Economia, agli Affari Esteri, alla Difesa. A via XX Settembre in particolare i collaboratori di Giovanni Tria dovranno essere molto presenti e avere competenze decisive per realizzare la flat tax sulla quale punta molto la Lega. Sarà necessario un viceministro ferrato in materia finanziaria, in grado di indirizzare le mosse del professore. E molti segnali fanno capire che Tria non avrebbe intenzione di ridurre la pressione fiscale facendo ricorso a qualunque mezzo, compreso l’extra gettito. Ma il problema di come saranno capaci di muoversi i ministri tecnici non riguarda solo l’Economia.

In quelle stanze saranno necessari dei guardiani del «contratto» sottoscritto da Salvini e Di Maio. Quel contratto ai quali tutti dovranno attenersi per evitare deragliamenti. Compreso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che magari, cammin facendo, sentirà la necessità di «emanciparsi» dai due leader della maggioranza, scontentando le basi elettorali della Lega e del Movimento 5 Stelle.

Un articolo del Il Foglio, che, dopo i risultati delle comunali del 10 Giugno, potrebbe non essere solo una teoria :party:

La crepa tra M5s e Lega
Capannelli e riunioni grilline contestano a Di Maio la leadership. E Salvini ha un piano B
https://www.ilfoglio.it/politica/2018/0 ... ga-199569/

Roma. “C’è il rischio che ci trasformiamo tutti in meri esecutori”, diceva Carla Ruocco, “così si bestemmia il sogno di democrazia orizzontale di Casaleggio”, mormorava Andrea Colletti. E nelle loro conversazioni private, al telefono, nei corridoi della Camera e di Palazzo Madama, i deputati e i senatori del Movimento cinque stelle indicano un punto nell’aria, come fosse lì, a un centimetro da loro: il profilo soddisfatto e incravattato di Luigi Di Maio, il capo dei ministeriali, se non una corrente un gruppo ormai compatto e chiuso all’interno del Movimento cinque stelle. “Luigi come può pretendere che l’avvio del governo e il suo incarico di ministro non abbiano riflessi sul suo ruolo di capo politico?”.

E per adesso è solo uno show di cautele, delicatezze, tossettine, piedi di piombo, sopraccigli sollevati, ma quando anche Roberta Lombardi, la grillina originaria, lei che rappresenta la purezza della specie, spinge la propria vivacità maliziosa fino a dire al Foglio che “mi permetto di dare un consiglio a Luigi: dosi bene le forze, fare il ministro e il leader del M5s sarà molto faticoso”, allora si spalancano di colpo prospettive vertiginose. Paola Taverna ha immaginato un nuovo direttorio, per affiancare (o commissariare) Di Maio alla guida del Movimento, mentre Lombardi si candida di fatto a capeggiare la linea dell’innocenza primigenia, quella dell’“uno vale uno”, e dice che “ci vorrebbe un direttivo che sia una catena di trasmissione tra i portavoce regionali, quelli parlamentari e quelli europei”. E così ben presto, tra non più di un paio di settimane, chiusa la complicata compilazione del ruolino di sottopotere, piazzati tutti i viceministri e i sottosegretari, i membri delle commissioni più ambite e i relativi presidenti e vicepresidenti, ecco che sotto gli occhi di Luigi Di Maio si srotoleranno i cahier de doléances della gran massa parlamentare del Movimento cinque stelle, guidata dagli esclusi di prima fascia, da quelli che non sono stati ammessi nel Palazzo e che – sottilmente – contestano anche l’accordo di governo siglato con Matteo Salvini e la Lega, quelli come Nicola Morra, Matteo Mantero, Andrea Cioffi, persino il presidente della Camera Roberto Fico.

“Il M5s è poco affidabile”, diceva Roberto Maroni a Matteo Salvini, consigliandogli di lasciar perdere l’avventura di Palazzo Chigi e del Viminale in compagnia dei grillini. “I parlamentari della Lega rispondono a Salvini. Quelli del M5s invece a chi rispondono? A Di Maio? A Casaleggio? A Grillo? Alla rete? Imbarcarsi in un governo che potrebbe non durare cinque anni è rischioso”, diceva il vecchio Maroni, con l’aria provvida d’esperienza. Ragione per la quale Salvini, ben consigliato da Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia, lui che ancora deve misurarsi con l’amministrazione del potere ma ha già dimostrato doti nella manovra politica, tiene stretta a sé Giorgia Meloni, e ha pure mantenuto aperti quei dedali sotterranei che ancora lo collegano ad Arcore, a casa di Silvio Berlusconi: non si sa mai. Nella Lega, vecchia scuola dove quasi nulla viene improvvisato, è pronto anche il piano B, nel caso in cui il Movimento dovesse sfuggire, anche solo in parte, alle giovani e inesperte mani di Di Maio. “Se si verificassero certe condizioni, noi potremmo entrare in maggioranza”, confessava l’altro giorno Ignazio La Russa, alludendo all’implosione dei Cinque stelle.

Ci sono Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, sulla garitta della rivoluzione permanente, c’è Luigi Di Maio con il professor Conte, insediato nei Palazzi romani, assieme agli amici Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli, c’è poi Roberto Fico, issato (e accontentato) sul proscenio mobile della presidenza della Camera, e ci sono infine i rivoli del dissenso, del malcontento, della preoccupazione e della contestazione, per adesso fasciata dalle delicate sordine dell’attesa: vanno assegnate le deleghe di sottogoverno e le presidenze delle commissioni, dunque nessuno parla, non ancora, non apertamente, non fuori dai denti, perché ciascuno – forse incapace di confessarlo persino a se stesso – s’aspetta qualcosa.

Un premio, un pennacchio, una medaglietta, uno spicchio anche piccolo del potere conquistato dal gruppo dei ministeriali adesso alla guida di Palazzo Chigi. E allora Di Maio si prepara ad accontentare chi può e come può, per troncare, sopire, placare le contraddizioni, l’intreccio sinfonico dei toni, le ambizioni e le lamentele. Così la commissione Finanze potrebbe andare a Carla Ruocco, mentre un incarico andrà trovato anche per Angelo Tofalo, che vorrebbe le deleghe ai servizi segreti (ma è in competizione con il più fedele Vito Crimi), qualcosa andrà fatto poi scivolare verso Carlo Sibilia, che già ad aprile aveva contestato il nuovo regolamento che attribuiva poteri quasi assoluti a Di Maio. Basterà? Al di fuori della cerchia dei ministri, degli uomini portati al governo, dei fedelissimi, quello dei grillini nei confronti di Di Maio è un codice, o un galateo, dell’amore avveduto: una galanteria controllata, contabilizzata, se non proprio un amore profittevole. Dunque malfermo. E allora già gliel’hanno fatto capire, Taverna, Lombardi e Ruocco: a noi il Movimento, a te il governo. Grillo e Davide Casaleggio al centro.

Così la Lega, che vede e sente, s’interroga: chi comanda? E che succede se entriamo in conflitto con una parte del Movimento? Che succede se Di Maio perde il controllo? Pochi giorni fa Salvini spiegava a un suo amico di avere un asso nella manica: mezzo gruppo parlamentare del M5s è al secondo mandato, e nessuno di questi vorrà mai arrivare alle elezioni anticipate, perché non sarebbe ricandidato. Ecco allora il piano B, poco più di una fantasia, di un’ipotesi di scuola, un’evanescenza: l’idea del “cambio in corsa”, la trasformazione del governo gialloverde in un governo di centrodestra. Venissero a mancare dei voti grillini “ci sono Meloni e Berlusconi”, ragione per la quale Salvini ha pensato di premiare Meloni con la presidenza del Copasir e di rassicurare il Cavaliere con la presidenza della Vigilanza Rai (e un leghista, Armando Siri, alle telecomunicazioni). “Il M5s non è affidabile. Chi comanda?”, era la preoccupazione di Maroni, secondo il quale il reciproco amore tra Salvini e Di Maio è un labirinto senza uscita. Ma forse una via c’è. E passa dai tormenti dei grillini esclusi, da quei discorsi dall’aria drammatica e vagabonda che esplodono in determinatissimi e oscuri propositi di guerra quando Roberto Fico contesta le politiche della Lega sull’immigrazione.

Magari alcuni scenari sono un po' fantasiosi. Ma mentre chi vota Lega sarà contento di quello che sta facendo con i (relativamente) pochi voti che ha ottenuto (terzo partito al 17 e spicci) chi ha votato 5S non so. Comunque non molto, non tutti.

Difficile dire come finirà. Ora la Lega è forte, i sondaggi sono chiari. Visto che ormai è un partito personale, e in Italia questo in genere aiuta, difficile che il trend si inverta a breve, a prescindere dai veri risultati che otterrà. E' consenso che, per come è formato, si può tenere a bada senza grossi problemi.

Secondo me se si dovesse rompere tutto, si andrebbe verso un CDX salviniano vincente con alte percentuali e un notevole calo del 5S. Potrebbe crescere il PD (se candida Gentiloni e lascia stare Renzi). Se fossi in Casaleggio non vorrei andare allo scontro e al voto. Se la potevano giocare meglio 1 mese fa.

Tria, il ministro di Conte che sconfessa le riforme del governo Conte

Le ricette economiche contenute nel «contratto del cambiamento» di Lega e Cinque stelle rischiano di scontrarsi su un avversario abbastanza indigesto: Giovanni Tria, ministro dell’Economia del governo Lega-Cinque stelle. In un’intervista rilasciata il 10 giugno al Corriere della Sera, Tria ha spiegato le linee strategiche del Tesoro per la crescita di lungo termine. L’unico problema è che le sue intenzioni non coincidono con quanto è stato annunciato nelle 58 pagine del documento approvato dai due partiti. Tria spende parole definitive sull’euro («Non è in discussione alcun proposito di uscirne») e altre ipotesi più fantasiose («Mini-Bot? Con soluzioni tampone non si risolve nulla»), ma fin si resta sulla linea più accomodante adottata anche da Salvini e Di Maio.

A saltare all’occhio, semmai, è la differenza di toni e vedute su alcuni dei pilastri messi nero su bianco dall’accordo di governo: il braccio di ferro con Bruxelles sul rapporto debito-Pil e deficit-Pil, l’abolizione immediata della riforma Fornero, la pace fiscale e, più in generale, il rapporto tra l’esecutivo e i mercati, «la gabbia» accusata di favorire le speculazioni sulla crescita reale.

Continua sul "Il Sole 24 Ore":
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AEX34C4E

Questo spiegherebbe perchè Salvini, appoggiato da una parte del M5S, sta giocando PESANTE sugli sbarchi, con l'operazione "PORTI CHIUSI".

Qualcosa devono realizzare, visto che le promesse economiche saranno solo un MIRAGGIO; ma questo influirà sulla durata del governo. Già le elezioni comunali di ieri, hanno penalizzato il M5S (anche se c'è la scusa di essere elezioni locali).

Continuando così, con il M5S costretto a sottostare alle iniziative della Lega, quanti voti continuerà a perdere, soprattutto da parte degli elettori che prima votavano a sinistra?

Stamattina pensavo che un M5S ridimensionato nei sondaggi e nelle aspirazioni, potrebbe trovare più conveniente trovare un accordo con PD e LeU; ma sono pensieri di "un divergente" come me...troppo presto per essere di attualità

Delle precisazioni sul caso AQUARIUS.

I soccorsi erano stati coordinati dalla GUARDIA COSTIERA ITALIANA (con sede a Roma) e si era scelta l'AQUARIUS per caricarli e portarli in un porto italiano (sembra Messina).......La sera delle elezioni del 10 Giugno, quando l'AQUARIUS si stava dirigendo in Sicilia, ed era in prossimità di Malta, Salvini improvvisamente, senza nemmeno consultare Toninelli (Ministro delle Infrastrutture) annuncia le CHIUSURE DEI PORTI ITALIANI (in effetti il porto più vicino sarebbe stato Lampedusa quando è iniziato il soccorso, ma La Guardia Costiera, per loro scelte logistiche, decise di portarli a Messina) ...... A questo punto, Salvini, chiede ILLEGITTIMAMENTE a Malta di farli attraccare nel loro porto, che ovviamente si oppone. ...... Inizia il braccio di ferro sulla pelle degli immigrati, fino a quando la SPAGNA si offre volontariamente di accoglierli a Valencia, ma nello stesso tempo ACCUSA L'Italia di REATI PENALI per aver violato i trattati internazionali (ma non accusa Malta).

In questa luce, ovvero nella violazione dei trattati internazionali, mettendo a rischio delle vite, dovrebbe essere anche inquadrata la presa di posizione della Francia, che sostanzialmente accusa l'Italia di INCIVILTA', in quanto ha violato i trattati. Politicamente, è chiaro che la Francia non si è mai comportata umanamente nei confronti dei migranti, ma non ha mai violato i trattati internazionali per i soccorsi in mare.

Questo, dal punto di vista del DIRITTO. Poi dal punto di vista politico, potrebbe essere positivo per aver sollevato in maniera così VIOLENTA il problema, tanto che le altre nazioni sono state più caute nei giudizi; ma se fossi stato al posto di Salvini (e non avevo la fretta di sollevare il problema la sera delle elezioni) avrei aspettato un altro caso come quello della SEA WATCH 3, non coordinato dalla Guardia Costiera Italiana, ma dalla Marina USA.
https://video.repubblica.it/dossier/imm ... 726/308355

Ingegnere, ti stimo e ti leggo.

La Francia ha mai intercettato barconi di migranti nei loro mari? Li avrebbero respinti.........
La Francia ha sospeso Schengen, ha usato metodi molto violenti alle frontiere.
La Gendarmerie ha fatto irruzione su treni italiani nel territorio italiano contro i migranti.
Quindi ritengo che la Francia non ha mai violato i trattati internazionali per i soccorsi in mare solo perchè un gommone dall'Africa non puo' arrivare a Marsiglia, e neanche una ONG.
Dal punto di vista del DIRITTO,secondo la mia opinione, hai scritto un imprecisione.

Non parlo di politica, non mi sembra il FORUM adatto

Saluti e Cordialità

mizione ha scritto:Ingegnere, ti stimo e ti leggo.

La Francia ha mai intercettato barconi di migranti nei loro mari? Li avrebbero respinti.........
La Francia ha sospeso Schengen, ha usato metodi molto violenti alle frontiere.
La Gendarmerie ha fatto irruzione su treni italiani nel territorio italiano contro i migranti.
Quindi ritengo che la Francia non ha mai violato i trattati internazionali per i soccorsi in mare solo perchè un gommone dall'Africa non puo' arrivare a Marsiglia, e neanche una ONG.
Dal punto di vista del DIRITTO,secondo la mia opinione, hai scritto un imprecisione.

Non parlo di politica, non mi sembra il FORUM adatto

Saluti e Cordialità

In realtà, è stata la SPAGNA che ha accusato apertamente l'Italia di aver violato i trattati internazionali, e che è passibile anche di accuse penali.

Quella sulla Francia è solo una mia interpretazione; ma anche una persona molto pacata come CUPERLO ha parlato, alla La7, di RICATTO di Salvini per aver utilizzato 623 migranti su una nave. E se la Spagna non fosse intervenuta, cosa sarebbe successo?

L'attinenza del post è sul fatto che la sinistra del M5S, che fa capo a Fico non è contenta di questa subalternità del M5S nei confronti di Salvini, e questo potrebbe influire, alla lunga, sulla durata del governo.

Intanto Macron non intende darla vinta al "bullismo", visto che potrebbe creare dei precedenti. La Germania è più morbida per via dei TRE MILIARDI che deve rinnovare alla Turchia (altrimenti sarà invasa dai migranti dell'est), e su cui l'Italia potrebbe porre il veto.

Poi, in questo campo propriamente politico, rispetto tutte le opinioni.

Il CATTIVISSIMO Salvini, se non fosse intervenuta la Spagna, avrebbe negato comunque un porto sicuro a 630 migranti? Non ne sono certo. Ha offerto ufficialmente un porto sicuro a donne e bambini dell' AQUARIUS. E' facile strumentalizzare.
Dopo 2 giorni ne abbiamo accolti 930 nel porto di Catania.
Appare chiaro che Salvini ha messo nel mirino ONG e rapporto con l'Europa sulla gestione dei migranti.
E migranti stessi, quelli ECONOMICI.
E' anche tranquillo Salvini, un presidente americano qualunque al suo posto avrebbe risolto la questione diversamente...........

https://www.agi.it/estero/migranti_ital ... 018-06-13/

Scommettitore Siracusano mi sembra uno dei tanti cattocomunisti col portafoglio a destra, che parla parla ma che se gli mettessero i profughi nel giardino di casa sarebbe il primo a schifarsi.

Secondo me, state sviando il problema.

Cuperlo e buona parte del PD accusano Salvini di aver fatto UN RICATTO (poi può darsi che alla fine fosse solo un bluff), ma sempre di RICATTO si TRATTA.

Ora ditemi un solo caso in cui La Francia o la Spagna abbia mai fatto un RICATTO SIMILE usando degli OSTAGGI? Questa è INCIVILTA'!!!

E questione di LOGICA. Poi potete fare come in televisione che ognuno svia il discorso e fa solo propaganda politica di parte.

scommettitore siracusano ha scritto:Secondo me, state sviando il problema.

Cuperlo e buona parte del PD accusano Salvini di aver fatto UN RICATTO (poi può darsi che alla fine fosse solo un bluff), ma sempre di RICATTO si TRATTA.

Ora ditemi un solo caso in cui La Francia o la Spagna abbia mai fatto un RICATTO SIMILE usando degli OSTAGGI? Questa è INCIVILTA'!!!

E questione di LOGICA. Poi potete fare come in televisione che ognuno svia il discorso e fa solo propaganda politica di parte.

Migranti che hanno passato l'inverno sotto il ponte dell'autostrada a Ventimiglia non sono ostaggi? Perchè non farli ricongiungere con i loro familiari in Francia od in Germania? Ed erano ostaggi anche con Renzi e Gentiloni premier. Lo sai che noi viviamo in un paese civile? Lo sai chi è incivile? Chi viene accolto nel nostro paese e non rispetta le leggi, delinque e considera le donne meno di niente. Perchè devo condannare a priori un ministro che cerca di tutelare gli Italiani ?
La penso come Mentana, che di destra non mi pare.........

È giudizio di molti che ci sia stata una parte di cinismo e di irresponsabilità nella posizione italiana sui migranti dell'Aquarius. Ma l'ultimo, proprio l'ultimo che può imputare questo all'Italia è il presidente francese: al confronto di Macron, in tema di accoglienza, Salvini e Toninelli sono due romantici utopisti. Avesse dedicato ai migranti un millesimo degli sforzi fatti per tenere le fila del nuovo potere in Libia, oggi la situazione sarebbe ben diversa. Invece abbiamo davanti agli occhi la vergogna di Ventimiglia e di Bardonecchia, e i porti francesi ostentatamente sigillati. No, monsieur le president: lezioni da altri, ma da lei proprio no

Poi se la pensi diversamente da me continuero' a stimarti lo stesso

Non ci siamo. Siamo OFF TOPIC rispetto al mio commento che ricopio per intero.

Delle precisazioni sul caso AQUARIUS.

I soccorsi erano stati coordinati dalla GUARDIA COSTIERA ITALIANA (con sede a Roma) e si era scelta l'AQUARIUS per caricarli e portarli in un porto italiano (sembra Messina).......La sera delle elezioni del 10 Giugno, quando l'AQUARIUS si stava dirigendo in Sicilia, ed era in prossimità di Malta, Salvini improvvisamente, senza nemmeno consultare Toninelli (Ministro delle Infrastrutture) annuncia le CHIUSURE DEI PORTI ITALIANI (in effetti il porto più vicino sarebbe stato Lampedusa quando è iniziato il soccorso, ma La Guardia Costiera, per loro scelte logistiche, decise di portarli a Messina) ...... A questo punto, Salvini, chiede ILLEGITTIMAMENTE a Malta di farli attraccare nel loro porto, che ovviamente si oppone. ...... Inizia il braccio di ferro sulla pelle degli immigrati, fino a quando la SPAGNA si offre volontariamente di accoglierli a Valencia, ma nello stesso tempo ACCUSA L'Italia di REATI PENALI per aver violato i trattati internazionali (ma non accusa Malta).

In questa luce, ovvero nella violazione dei trattati internazionali, mettendo a rischio delle vite, dovrebbe essere anche inquadrata la presa di posizione della Francia, che sostanzialmente accusa l'Italia di INCIVILTA', in quanto ha violato i trattati. Politicamente, è chiaro che la Francia non si è mai comportata umanamente nei confronti dei migranti, ma non ha mai violato i trattati internazionali per i soccorsi in mare.

Questo, dal punto di vista del DIRITTO. Poi dal punto di vista politico, potrebbe essere positivo per aver sollevato in maniera così VIOLENTA il problema, tanto che le altre nazioni sono state più caute nei giudizi; ma se fossi stato al posto di Salvini (e non avevo la fretta di sollevare il problema la sera delle elezioni) avrei aspettato un altro caso come quello della SEA WATCH 3, non coordinato dalla Guardia Costiera Italiana, ma dalla Marina USA.
https://video.repubblica.it/dossier/imm ... 726/308355

1) Il mio commento è incentrato sulle accuse della SPAGNA all'Italia , e sul fatto che i suoi vertici rischiano penalmente.

2) Per comprendere il RICATTO (usando degli ostaggi) dell'Italia alle altre nazioni Europee, in primis MALTA, si deve analizzare CRONOLOGICAMENTE il passaggio dei migrati dal loro salvataggio coordinato dalla Guardia Costiera Italiana, ad opera di altre imbarcazioni, e solo dopo trasbordate sulla nave AQUARIUS, che sapeva già in partenza di doverli sbarcare in Sicilia. Una volta saliti a bordo (e quindi presi in OSTAGGIO), arrivati all'altezza di Malta, Salvini RICATTA in MODO ILLEGITTIMO sia Malta e sia le altre nazioni che si affacciano sul Mediterraneo.

Sottolineo che in un RICATTO ci sono tre figure: COLUI CHE RICATTA (Salvini), gli OSTAGGI (i migranti), i RICATTATI (Malta e le altre nazioni europee). Trovo sorprendente che qualcuno supponga che sia la SPAGNA e sia CUPERLO e parte del PD siano degli IMBECILLI che non comprendano questa LOGICA. Non sono dei populisti, ed anzi sono consapevoli di andare contro il sentire EMOTIVO di gran parte degli italiani.

3) La differenza SOSTANZIALE, ai fini del RICATTO con OSTAGGI, tra la vicenda AQUARIUS e la SEA WATCH 3 è che ancora l'Italia non ha preso in OSTAGGIO nessuno, e quindi non ha ancora ricattato nessuno. Il cerino l'ha in mano ancora la marina militare USA. Sarà interessante seguire gli sviluppi.

E mi fermo QUI, senza affrontare questa volta il problema francese, che è secondario rispetto alla DERIVA "BULLISTICA" e di "INCIVILTA'" di Salvini. Casomai lo analizzeremo a parte, quando avremo RISOLTO e CONCORDATO sull'argomento principale appena esposto.


Se si affrontano i due problemi insieme, poi avviene l'effetto inconscio ben descritto da Antonio Damasio
https://www.ildiogene.it/Ency=Damasio.html