Pagina 1 di 1

Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 12:51
da Alfadur
Esclusiva intervista di Baretta (MEF) ad Agimeg. Ecco come si potranno salvaguardare gli investimenti, come saranno distribuiti tagli e nuovi negozi derivanti dai bandi e come potranno cambiare i regolamenti regionali
08/09/2017 20:30

Anche se è stata posta la prima pietra della riforma del gioco in Italia, la strada che porterà al completamento dell’opera prevede ancora dei lavori in corso. L’accordo di ieri tra Governo, Regioni ed Enti Locali è infatti il primo passo politico per arrivare ad una definizione legislativa di quello che sarà il prossimo panorama del gioco in Italia. Entro il 31 ottobre il Governo punta ad emanare il decreto che renderà attuativo l’accordo. In questo periodo sono previsti però altri incontri per ulteriori discussioni tra le parti in causa. A chiarire alcuni aspetti che hanno creato apprensione tra gli operatori è Pier Paolo Baretta (sottosegretario Mef) in un’esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg, Fabio Felici.

D – Molti operatori sono preoccupati per la salvaguardia degli investimenti esistenti. Lei in una nota ha dichiarato che questa salvaguardia ci sarà. Ci spiega in pratica come questo avverrà?

R – Capisco le preoccupazioni. Dopo due anni di negoziato sotto il fuoco di una prospettiva proibizionista – ancorchè motivata dalla tutela della salute pubblica – il rischio di veder prevalere una espulsione del gioco legale dal territorio è comprensibile. Ma non sarà così. Questo rischio poteva esserci se non si faceva l’accordo. Ma con l’intesa l’equilibrio c’è. Bisognerà comunque lavorare nelle prossime settimane per rendere cogente questo obiettivo sancito dall’intesa. Bisognerà infatti trovare, insieme alle Regioni e gli Enti Locali, il giusto equilibrio tra la riduzione dei punti e quelli che rimarranno sul territorio. Pensare che l’accordo sia solo un taglio drastico ai punti gioco è sbagliato. Per esempio, per quanto riguarda i negozi di scommesse, il numero dei punti che saranno inseriti nel bando riprodurrà quanto già stabilito dalla Legge di Stabilità 2016 ed, in buona parte, già presente sul territorio. Il vero taglio ci sarà sui negozi generalisti secondari, che da circa 8.000 di fatto scompariranno. Anche la situazione riguardante bar e tabacchi vedrà un considerevole ridimensionamento (taglio di circa il 50% dei punti, ndr). La salvaguardia degli altri punti gioco avverrà attraverso un criterio di selezione che avrà come base la certificazione dei negozi rilasciata dai Monopoli di Stato. Anche in questo caso bisognerà trovare il giusto equilibrio con i tagli previsti dall’accordo, quindi la salvaguardia non potrà riguardare ovviamente tutti i punti ma comunque una parte considerevole di essi.

Quindi quali si salvaguardano? A parità di certificazione chi si preferisce? E in base a quali ulteriori criteri che vadano oltre la certificazione (che tutti otterranno per i punti performanti)?

D – Ma i punti gioco saranno tagliati attraverso un preciso criterio? Se sì, questo criterio sarà applicato anche ai nuovi punti che si creeranno con le prossime gare?

R – L’accordo obbliga tutti ad un salto di qualità. La distribuzione sia dei tagli sia dei nuovi negozi derivanti dalle prossime gare, avverrà attraverso un preciso criterio che sarà stabilito dal Mef. Ovviamente ci confronteremo con le Regioni e con gli Enti Locali e con gli operatori del settore. Per rendere pratico questo discorso i 10.000 negozi ed i 5.000 corner che verranno messi a gara per le nuove concessioni di scommesse, avranno una precisa distribuzione territoriale quindi con un definito numero di punti preventivamente previsto per ogni singola regione.

Filosofia pura! Impossibile attuare una simile manovra attraverso il confronto tra enti locali e (soprattutto) operatori di settore.
In pratica Baretta sostiene che per ogni regione verrà individuato un numero chiuso di negozi, raggiunto il quale ogni successiva richiesta verrà bocciata con l'unico criterio del sovrannumero.

Facciamo un esempio pratico...in Campania si decide di stabilire un numero massimo di 1000 negozi e 500 corner...ora immaginiamo un tavolo di confronto con gli operatori di settore (quali poi non si sa, tutti? solo i big?)...chi conta i morti e i feriti?

E' risaputo che tutti i Concessionari hanno una distribuzione non omogenea dei loro negozi e storicamente raccolgono in specifiche regioni gran parte del loro fatturato (pensiamo a Snai nel nord Italia o a Eurobet nel sud Italia).

Inoltre non è chiaro il criterio di selezione...perché va da se che tutti i Concessionari per difendere i propri fatturati saranno propensi a rispettare i criteri del salto di qualità a cui si fa riferimento...quindi, a parità di qualità che facciamo? si va ad estrazione?


D – Tornando alla salvaguardia degli investimenti, i nuovi punti dovranno quindi fare i conti con le leggi regionali o potranno operare al posto di quelli già presenti sul territorio?

R – Lo scenario che si va a definire prevede una nuova distribuzione, soprattutto per via delle riduzioni previste dei punti gioco nelle varie regioni. Quest’ultime, insieme agli Enti Locali, dovranno garantire il numero di punti gioco previsto. Questo vuol dire che un nuovo punto certificato potrebbe prendere il posto di uno già esistente. [Non che questo sia garantito, ma] In sostanza Regioni ed Enti Locali avranno il compito di garantire una distribuzione equilibrata dei punti gioco e quindi, in diversi casi, dovranno intervenire sui regolamenti oggi esistenti. A loro viene affidato il compito – questa è la scelta fatta – di organizzare la presenza del gioco nel territorio, tenendo conto della salute dei cittadini, ma in una ottica non proibizionista. Si tratta di una assunzione significativa di responsabilità che obbliga gli amministratori locali ad una nuova visione. Una idea, cioè, di “normalità. Combattere la ludopatia, la.criminalità organizzata, offrire una possibilità di gioco qualificato e non ghettizzato. Mi aspetto quindi un lavoro di adeguamento dei regolamenti per far sì che vengano salvaguardati sia gli interessi di salute pubblica, supportati da un netto ridimensionamento e riqualificazione dell’offerta di gioco, sia gli investimenti importanti che sono stati fatti e che verranno fatti per adeguare i nuovi punti gioco alla nuova qualità dell’offerta. ff/AGIMEG

Continua a non essere chiaro il criterio di selezione e Baretta non risponde alla domanda del direttore Felici: Le leggi regionali varranno per tutti o solo per i nuovi punti?

Nel caso valgano solo per i nuovi punti la discriminazione è talmente evidente che nemmeno mi soffermo ad elencare gli scenari clamorosi che potrebbero scaturirne (a Liverpool si sfregherebbero le mani con tanta veemenza da cancellarsi le impronte digitali).

Nel caso valgano per tutti viene il bello: Baretta sostiene che Regioni ed Enti locali, cioè la politica più corrotta e condannata d'Italia, farà da garante, monitorando che non si superi il numero di punti previsto per ogni regione e, soprattutto, scegliendo in autonomia se confermare o sostituire i punti già esistenti con altri nuovi.

Ma io mi domando...ma questo signore vive nel nostro paese oppure ci viene in vacanza ogni tanto?

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 15:32
da scommettitore siracusano
In un commento di un altro mio topic:
viewtopic.php?f=1&t=60167

avevo riportato la stessa intervista di Baretta ad Agimeg, facendola precedere da un mio commento:
Re: Giochi: raggiunta all’unanimità intesa con il Governo su riordino del settore giochi 07/09/2017

Messaggioda scommettitore siracusano » 09/09/2017 - 08:14

Per dovere di cronaca, riporto questa intervista di Baretta ad AGIMEG; ma non credo che sia lui a decidere, come vorrebbero far credere in tanti che lo hanno preso di mira recentemente, per le proposte presentate in conferenza unificata, con offese di tutti i tipi.

Da qui, le cose che dice, in questa intervista, le prenderei "con beneficio di inventario", perché mi sembrano le esternazioni di un politico che cerca di accontentare tutti. Distinguerei, in primo luogo, la salvaguardia degli investimenti relativi ai negozi di scommesse, da quelle di Bar, Tabaccherie e Sale Gioco.


Per cui aspetterei il Decreto del Governo che ci sarà il 31 Ottobre. :cigar:

Come qualcuno sa, ho pubblicato miei articoli su GiocoNews, PressGiochi ed altri giornali ON LINE del settore "Giochi e Scommesse", ma mai su AGIMEG. Non mi piace il metodo da loro usato. Ti chiamano al telefono, ti fanno le domande e registrano la telefonata, per cui l'intervistato non ha nemmeno il tempo di pensare a cosa rispondere, e dice le prime cose che gli vengono alla mente.

Anche l'intervista a Baretta mi sembra sulla stessa linea, e quindi molto contraddittoria.

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 16:22
da Alfadur
Baretta è responsabile di ciò che verrà fuori da questo infinito tavolo di trattative. Lo è perché il suo ruolo lo prevede, anche nel caso in cui ne scaturisca uno scenario a lui poco gradito.

Insomma, al netto della propaganda politica, cosa si è fatto?

Di buono abbiamo la riduzione del numero di slot e la loro ricollocazione graduale in locali dedicati esclusivamente al gioco, con ingresso consentito solo ai maggiorenni.

Per il resto avevamo una situazione di partenza in cui distanziometri, vincoli e orari risultavano incongruenti da comune a comune, con nuovi comuni in adesione in continua crescita.

In alcuni di questi si limita l'utilizzo e la collocazione delle sole slot, in altri i provvedimenti riguardano anche le scommesse sportive.

L'obiettivo era dunque mettere ordine, stilare un accordo nazionale, con dei vincoli omogenei su tutto il territorio...così non è andata, anzi...adesso Regioni ed Enti locali possono continuare a valutare in autonomia parametri, che dovrebbero essere uguali per tutti, con il conforto di una legge nazionale che ne giustifica l'operato...proprio quando stavano arrivando le prime sentenze dei Tar che, al contrario, davano ragione alla controparte penalizzata.

In aggiunta saltano fuori tesi dozzinali e superficiali secondo le quali, per evitare aree scoperte ed altre sovraffollate, è possibile distribuire omogeneamente i punti vendita sul territorio nazionale.

L'equazione (lo dovrebbe sapere anche un neofita) non è così semplice...non si possono dividere 60.000.000 di persone per 15.000 punti e dire che ogni 4.000 abitanti si può aprire un punto vendita.

La predisposizione al gioco cambia da regione a regione, da provincia a provincia, da comune a comune...e ragionando così si rischia di proporre un'offerta insufficiente dove la domanda è alta (lasciando mercato al gioco illegale) e un'offerta esagerata dove è minore (obbligando i Concessionari ad investimenti alti in zone dalla scarsa resa).

Come se non bastasse, rimane irrisolta la questione della tutela degli investimenti...che forse è la questione più spinosa, perché se gestita male allungherà ulteriormente la vita del doppio canale di raccolta.

Sembra di leggere tra le righe che potrebbe palesarsi una discriminazione di trattamento tra vecchi e nuovi concessionari o tra vecchi e nuovi punti vendita di uno stesso concessionario.

Giusta è la visione secondo la quale, una volta assegnate le nuove concessioni, tutti, vecchi e nuovi, hanno gli stessi diritti e le stesse condizioni commerciali.

Così succede in tutti gli altri settori merceologici soggetti a concessione...se una concessione demaniale, ad esempio, dura 20 anni, poco importa se il concessionario l'anno prima della scadenza ha investito nuovi capitali nell'attività...non esiste nessuna tutela...la concessione scade e si fa un nuovo bando, chi se lo aggiudica riparte senza penalizzazioni e, se nel frattempo sono cambiate le leggi, è tenuto ad osservarle.

Qualsiasi altra iniziativa o presa di posizione che modifichi la logica di successione in un sistema concessorio porterà solo guai.

Se veramente l'intento è quello di riordinare un settore complesso e danneggiato come quello dei giochi non si può prescindere dal valutare questi aspetti.

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 16:52
da scommettitore siracusano
Alfadur ha scritto:Baretta è responsabile di ciò che verrà fuori da questo infinito tavolo di trattative. Lo è perché il suo ruolo lo prevede, anche nel caso in cui ne scaturisca uno scenario a lui poco gradito.

Insomma, al netto della propaganda politica, cosa si è fatto?

Di buono abbiamo la riduzione del numero di slot e la loro ricollocazione graduale in locali dedicati esclusivamente al gioco, con ingresso consentito solo ai maggiorenni.

Per il resto avevamo una situazione di partenza in cui distanziometri, vincoli e orari risultavano incongruenti da comune a comune, con nuovi comuni in adesione in continua crescita.

In alcuni di questi si limita l'utilizzo e la collocazione delle sole slot, in altri i provvedimenti riguardano anche le scommesse sportive.

L'obiettivo era dunque mettere ordine, stilare un accordo nazionale, con dei vincoli omogenei su tutto il territorio...così non è andata, anzi...adesso Regioni ed Enti locali possono continuare a valutare in autonomia parametri, che dovrebbero essere uguali per tutti, con il conforto di una legge nazionale che ne giustifica l'operato...proprio quando stavano arrivando le prime sentenze dei Tar che, al contrario, davano ragione alla controparte penalizzata.

In aggiunta saltano fuori tesi dozzinali e superficiali secondo le quali, per evitare aree scoperte ed altre sovraffollate, è possibile distribuire omogeneamente i punti vendita sul territorio nazionale.

L'equazione (lo dovrebbe sapere anche un neofita) non è così semplice...non si possono dividere 60.000.000 di persone per 15.000 punti e dire che ogni 4.000 abitanti si può aprire un punto vendita.

La predisposizione al gioco cambia da regione a regione, da provincia a provincia, da comune a comune...e ragionando così si rischia di proporre un'offerta insufficiente dove la domanda è alta (lasciando mercato al gioco illegale) e un'offerta esagerata dove è minore (obbligando i Concessionari ad investimenti alti in zone dalla scarsa resa).

Come se non bastasse, rimane irrisolta la questione della tutela degli investimenti...che forse è la questione più spinosa, perché se gestita male allungherà ulteriormente la vita del doppio canale di raccolta.

Sembra di leggere tra le righe che potrebbe palesarsi una discriminazione di trattamento tra vecchi e nuovi concessionari o tra vecchi e nuovi punti vendita di uno stesso concessionario.

Giusta è la visione secondo la quale, una volta assegnate le nuove concessioni, tutti, vecchi e nuovi, hanno gli stessi diritti e le stesse condizioni commerciali.

Così succede in tutti gli altri settori merceologici soggetti a concessione...se una concessione demaniale, ad esempio, dura 20 anni, poco importa se il concessionario l'anno prima della scadenza ha investito nuovi capitali nell'attività...non esiste nessuna tutela...la concessione scade e si fa un nuovo bando, chi se lo aggiudica riparte senza penalizzazioni e, se nel frattempo sono cambiate le leggi, è tenuto ad osservarle.

Qualsiasi altra iniziativa o presa di posizione che modifichi la logica di successione in un sistema concessorio porterà solo guai.

Se veramente l'intento è quello di riordinare un settore complesso e danneggiato come quello dei giochi non si può prescindere dal valutare questi aspetti.


In politica ci sono delle priorità. E le priorità attuali sono le prossime elezioni regionali in Sicilia e nazionali ad inizio d'anno. Le regioni a guida Centro-Destra avevano delle carte da giocare per fini elettorali, così come Emiliano per la Puglia, e le hanno giocate.

Il compromesso raggiunto, per i gestori AAMS mi sembra accettabile, viste le numerose leggi regionali esistenti e le preventive opposizioni della Lombardia e di altri. Se il governo avesse veramente potuto decidere in autonomia ci sarebbe stato già pronto il DDL Mirabelli, ma aveva le mani legate. :coin:

Guarda caso, è notizia di oggi che il disastro dell'alluvione di Livorno è anche una conseguenza della modifica costituzionale dell'articolo QUINTO della Costituzione, che dà autonomia alle regioni, in tantissimi campi. Sicuramente troppi. :mz:

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 17:07
da scommettitore siracusano
Parlavo del TITOLO QUINTO della COSTITUZIONE (non dell'articolo quinto :) :) ), modificato nel 2001 che si è rivelato negli anni un completo fallimento, e che si voleva riformare nuovamente con il referendum del 4 Dicembre scorso, votando SI.

Ha vinto il NO, e ci ritroviamo in questa situazione di conflitto tra stato centrale e regioni in tante delicate materie.

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 17:10
da Alfadur
Bene, se è come dici tu allora parliamo di politica, di interessi personali e di priorità legate al consenso elettorale regionale e/o nazionale.

Non tiriamo in ballo argomenti nobili quali la lotta alla ludopatia, il pubblico decoro e la tutela dei minori...perché è da merde nascondere i propri interessi dietro nobili intenti...specialmente quando si tratta dell'educazione e della qualità della vita dei bambini.

L'importante è essere onesti...

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 11/09/2017 - 17:38
da scommettitore siracusano
Alfadur ha scritto:Bene, se è come dici tu allora parliamo di politica, di interessi personali e di priorità legate al consenso elettorale regionale e/o nazionale.

Non tiriamo in ballo argomenti nobili quali la lotta alla ludopatia, il pubblico decoro e la tutela dei minori...perché è da merde nascondere i propri interessi dietro nobili intenti...specialmente quando si tratta dell'educazione e della qualità della vita dei bambini.

L'importante è essere onesti...


Dovresti criticare in primo luogo le regioni di Centro-Destra :party:

Si sono toccate solo le SLOT, dove le regioni avevano voce in capitolo ed hanno sollevato il problema. Non si è ancora toccato l'ON LINE, ancora più pericoloso, proprio perché le regioni non potevano TRATTARE :party:

Quindi un accordo sulle SLOT forzato, sotto ricatto delle regioni. :mz:

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 12/09/2017 - 12:23
da scommettitore siracusano
L'editoriale di Alessio Crisantemi, direttore di Gioco News, che reputo uno dei più preparati ed attivi direttori di giornali ON LINE, nel settore giochi e scommesse:

Riordino giochi: quel bicchiere mezzo pieno ma con troppo vuoto

Settembre 11, 2017
Scritto da Alessio Crisantemi

All'indomani dell'accordo raggiunto tra governo ed enti locali in Conferenza unificata, crescono le preoccupazioni nel settore: per una strada sempre più in salita.

http://www.gioconews.it/editoriali/5405 ... ppo-vuoto#


Un piccolo passo per il governo ma un grande passo per l'intero settore. E' lo slogan che avrebbe potuto accompagnare (in modo senz'altro evocativo) l'accordo raggiunto dall'Esecutivo con gli enti locali per il riordino del gioco pubblico, dopo due anni si affannosi colloqui e continui rinvii. Così, almeno, speravano di poter stigmatizzare l'evento gli addetti ai lavori, da tempo in attesa di veder terminare l'eterno conflitto tra Stato centrale e le sue diramazioni locali. Ed è proprio questo il tono con cui lo stesso governo prova a tranquillizzare gli animi degli addetti ai lavori, rilanciando i contenuti dell'intesa ed evidenziandone le virtù. Che ci sono pure (e proviamo a evidenziarle nel seguito), nel testo base, ma che non riescono, almeno per ora, a cancellare quella sensazione di occasione perduta dalla mente degli imprenditori della filiera. Tra le ragioni alla base dell'intesa da ricercare con gli enti, in effetti, c'era proprio la necessità – divenuta vieppiù stringente – di arginare la deriva degli ultimi anni che ha visto la Penisola dotarsi di una legislazione completamente disomogenea tra i vari territori: un punto centrale che l'accordo non ha saputo superare completamente, mantenendo non solo la facoltà di intervenire a Regioni e Comuni sulla regolamentazione del gioco (cosa che, in realtà, appariva piuttosto inevitabile, tenendo conto che il Balduzzi prima, e la Legge Delega poi, già imponevano questo passaggio), concedendo addirittura anche il mantenimento delle leggi regionali vigenti. Quelle cioè all'origine e alla base del contenzioso.
Per una “Questione Territoriale” tutt'altro che conclusa e, anzi, ulteriormente rivitalizzata. Senza contare, poi, che in questa potenziale “legittimizzazione” delle leggi locali, sembrano venire meno i principi fondatori del comparto del gioco legale, che il Legislatore aveva circoscritto a una Riserva di Stato, proprio per evitare una disciplina eterogenea sul territorio, che mal si sarebbe conciliata con le necessità di tutela dell'ordine pubblico e sicurezza che si ravvisano in un'attività economica così complessa e delicata.
Sta di fatto però, che nonostante il settore non possa certo brindare al raggiungimento di un accordo, in quanto non risolve parte dei problemi che si prefiggeva di arginare (basti pensare che, ad oggi, continua ad apparire fortemente improbabile riuscire a procedere con i bandi di gara per il rinnovo delle concessioni del gioco terrestre, che erano tra le maggiori priorità e obiettivo dell'intesa), si può (e si deve) comunque cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, e non solo per il “punto e a capo” segnato dall'esecutivo che impone comunque una ripartenza. Nella sintesi fuoriuscita dalla Conferenza, in effetti, vengono stabiliti (o, meglio, ribaditi) dei principi fino ad oggi trascurati, spesso ignorati, dai regolamenti regionali e comunali e dei quali, d'ora in poi, si dovrà necessariamente tenere conto. In primis, la “tutela degli investimenti”: che nell'accordo viene sì citata in maniera fin troppo vaga, ma che deve comunque valere come una garanzia per gli imprenditori che hanno compiuto sforzi e creato occupazione negli anni. Se il testo prevede limiti massimi per la distribuzione dei prodotti di gioco (o, meglio, delle sole slot, a proposito di interventi parziali), vengono comunque previsti, sia pure indirettamente, dei limiti minimi di presenza sul territorio. E' quindi evidente che non potranno e dovranno esserci zone senza slot, con la creazione di “ghetti” riservati all'azzardo, o di “zone a luci rosse”, come le aveva definite più volte il sottosegretario Pier Paolo Baretta, enfatizzando i rischi delle teorie proibizioniste.
E a questo scopo, cioè nella creazione di una “distribuzione omogenea” - che è la vera sfida lanciata dalla Conferenza unificata e nella quale dovranno cimentarsi governo ed enti locali, stavolta insieme, coinvolgendo peraltro anche l'Agenzia delle Dogane e Monopoli - aiuterà senz'altro quel criterio di selezione introdotto con l'accorso che avrà come base la certificazione dei negozi rilasciata dalla stessa Agenzia. Ha quindi ragione, il sottosegretario, quando parla di un'intesa che “obbliga tutti ad un salto di qualità”. Anche per via dell'altro principio ribadito dal testo, che è quello della tutela dell'ordine pubblico, che dovrà essere considerato nella disciplina del gioco, diversamente da quanto accadeva finora nelle varie leggi regionali o nei regolamenti comunali, esclusivamente mirati al (presunto) contrasto delle dipendenze. Senza curarsi, quindi, degli effetti di alcune restrizioni in termini di sicurezza e illegalità. Ora, invece, si dovranno valutare anche questi aspetti e le leggi che non risponderanno a tali requisiti non potranno considerarsi adeguate. E andranno quindi adeguate. Se ciò avverrà per imposizione del governo o (di nuovo) in via giudiziale, lo vedremo poi. E sarà senz'altro fondamentale, in questo senso, la stesura del decreto attuativo che dovrà avvenire entro la fine del prossimo ottobre.
Ecco quindi che il “grande vuoto” lasciato nel settore dalla conclusione dei lavori della Conferenza unificata, potrebbe essere compensato da quel “mezzo pieno” che si può scorgere guardando nel bicchiere tenuto in mano dall'Esecutivo. Quello che è evidente, tuttavia, è che la difesa di quei sacrosanti principi stabiliti dall'accordo, richiederà una certa fermezza e determinazione da parte del governo, insieme a una buona dose di coraggio, giustificati dalla creazione di uno scenario sostenibile. Ed è proprio questa, probabilmente, la vera nota dolente; o, comunque, la vera preoccupazione degli addetti ai lavori, nel timore di una resa ulteriore, che questa volta sarebbe davvero definitiva. Ma anche ingiustificata.

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 12/09/2017 - 15:16
da Aneurism
State ancora qui a scrivere? Non e' rimasto nessuno. Sono andati tutti da altre parti, se non ve ne siete accorti :D se volete parlare tra di voi 3-4 potete fare un gruppo su whatsup. Auguri di buona vita.

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 12/09/2017 - 16:01
da scommettitore siracusano
Aneurism ha scritto:State ancora qui a scrivere? Non e' rimasto nessuno. Sono andati tutti da altre parti, se non ve ne siete accorti :D se volete parlare tra di voi 3-4 potete fare un gruppo su whatsup. Auguri di buona vita.


Bella battuta :party:

In questa sezione del FORUM c'è scritto, in alto: "Questa sezione non è un mercato. Gli obiettivi primari sono: a) raccogliere informazioni attendibili sul tema raccolta del gioco sul territorio attraverso CTD/CED, PVR, corner, agenzie etc. etc. b) approfondire i temi più importanti, gli aspetti legali e regolamentari del settore."

E dal numero delle visualizzazioni, mi sembra che i risultati siano buoni (risultati confermati anche dalle molte visualizzazioni del mio BLOG, anche da altre 126 nazioni, in cui riporto buona parte degli argomenti che posto qui).

Da parte mia, cerco di "essere sempre sul pezzo", e spesso non mi limito a riportare le notizie; ma a volte le commento, sotto vari aspetti. Probabilmente ho qualcosa da dire più di qualcun altro, che faceva solo marketing. Inoltre, cerco di rispondere ai quesiti posti :party:

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 12/09/2017 - 17:15
da scommettitore siracusano
Riporto un altro autorevole parere:

Riordino Giochi. Sbordoni: “L’accordo dovrà essere tradotto in decreto dal MEF, speriamo senza ulteriori sanzioni”

12 settembre 2017 - 11:53

L’avvocato Stefano Sbordoni analizza il recente accordo tra Stato e Regioni sulla riforma del settore del gioco legale.

http://www.pressgiochi.it/riordino-gioc ... ioni/41755


“Dopo due anni di attesa è finalmente arrivato l’accordo!- commenta- Tutti cantano vittoria, molti si dicono delusi. Quello che è certo è che un necessario anzi fisiologico intervento di riordino è stato trasformato in battaglia politica a scapito dei più. Colpa anche degli addetti ai lavori che non sono intervenuti per tempo e non hanno saputo cogliere i primi segnali della querelle. Resta comunque un successo, dato che è stata rispettata una previsione di legge, in assenza della quale (o dietro il cui comodo scudo…) nulla è stato fatto. Ora almeno ci sono le basi per iniziare a rivedere l’assetto normativo del settore, magari migliorandolo e renderlo ove possibile più efficiente.

I propositi, anche buoni, dell’Accordo sono di quelli importanti, vediamone alcuni:

Inasprire i controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale, prevedendo un apposito potere sanzionatorio e l’attribuzione dei relativi proventi ai comuni.

E’ una vecchia storia quella de “l’avevo detto io” ma in questo caso non ci sentiamo proprio di non dirlo. Questo proposito concreta infatti una formula semplice, rispettosa delle competenze ed efficace se ben applicata. Sarebbe un ottimo risultato se in tal modo si riuscisse a debellare la piaga del gioco illegale; ad oggi i vari tentativi (quelli inerenti l’imposta unica maggiorata e i due condoni, ai quali non tutti hanno partecipato, continuando ad invocare una discriminazione che forse non è proprio di pronta soluzione) non hanno avuto l’esito sperato. Il fenomeno si è ridotto, ma ancora è evidente sul territorio, magari non più con reti organizzate e strutturate come qualche anno fa. Per evitare di far nuovamente profilare le reti illegali sotto altre vesti, nomi e modalità e disincentivare il gioco illecito, andrà valutata una riforma della Legge n. 401/89 con inasprimento delle pene. La modifica però non è di competenza del MEF, quindi si dovrebbe individuare lo strumento giuridico adatto.

Offrire l’opportunità agli enti locali, ferma restando la pianificazione che deriverà dall’intesa, di far fronte adeguatamente e con prontezza – d’intesa con l’Agenzia Delle Dogane e dei Monopoli ed i preposti Organi di Magistratura, Polizia e Guardia di Finanza – a situazioni emergenziali di pericolosità sociale del diffondersi di illegalità e disagio connessi al gioco, anche in deroga alle disposizioni previste dall’intesa.

Questo aspetto, connesso al precedente, costituisce un altro passaggio importante a dimostrazione di come il Governo centrale e quello del territorio vogliano contrastare in maniera efficace la deriva illegale. Una nota che vogliamo cogliere è quella del nesso tra illegalità e “situazioni emergenziali di pericolosità sociale…”, punto fondamentale questo, che chi scrive ha sempre sostenuto. Leggendo i passaggi del testo – portato dal Governo e approvato in conferenza – la variabile a cui ne è legato l’esito è quella della fase di attuazione delle misure. Abbiamo scritto recentemente che necessita ora una competenza diffusa: come faranno altrimenti gli enti territoriali a svolgere questo compito (percepire ad esempio l’effettiva pericolosità di un punto di gioco) non avendo alcuna esperienza del settore? Sarà bene dotarsene al più presto, per non rischiare che questa discrezionalità in capo al governo del territorio generi altro contenzioso, con tutte le conseguenze del caso.

Predisporre conseguentemente un sistema strutturato di vigilanza e di controllo dei giochi che colleghi il rispetto delle normative antimafia e antiriciclaggio con le ispezioni amministrative, le verifiche tributarie e il monitoraggio continuo e capillare delle tecnologie elettroniche e informatiche; tale sistema deve essere in grado di garantire la «continuità di processo», la condivisione delle informazioni e il coordinamento sulla sicurezza informatica delle reti critiche, funzionali a questo settore.

A questo aspetto, già strutturato nell’attuale corpus del gioco pubblico legalizzato, manca la continuità: gli enti locali, a causa di una vacatio normativa, non sono mai stati interessati a tale processo. Oggi tutte le giocate (lecite) passano per il totalizzatore nazionale, sono registrate; anche sulla normativa antimafia il livello di aggiornamento degli operatori della filiera è accettabile; il sistema dell’antiriciclaggio con le indicazioni entrate in vigore lo scorso luglio ha dato un importante contributo al contrasto del riciclaggio del denaro – proveniente da attività connesse alla criminalità organizzata o comunque illecite – sulla rete terrestre, imponendo specifici controlli ed oneri in capo anche agli esercenti e non più solo al concessionario di riferimento. Ciò si traduce in un riconoscimento di rilevanza del c.d. ultimo miglio (la rete degli esercenti), coloro quindi che dovranno essere gli interlocutori privilegiati della maxi-riforma, a cui è stato dato input con l’accordo della scorsa settimana. Coloro che sono a diretto contatto con il territorio, appunto, ed ai quali gli Enti locali potranno e dovranno fare riferimento”.

“Ora più che mai è necessario- conclude Sbordoni- per usare le parole del governo, completare l’intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi. L’intesa infatti non è direttamente applicabile, ma è un documento programmatico che dovrà essere tradotto dal MEF in un apposito decreto ministeriale entro il 31 ottobre 2017. Sarà il decreto a disciplinare in maniera puntuale e specifica le modalità con le quali Regioni ed Enti locali partecipano alla definizione delle regole. Si spera solo che, mancando ancora la riforma integrale del sistema gioco, il decreto del MEF non finisca per introdurre nuove regole, sanzioni e vincoli, vessatori solo per la rete legale”.

PressGiochi

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 13/09/2017 - 09:08
da scommettitore siracusano
Una nuova precisazione di Baretta che appare realistica, e che potrebbe chiarire quali investimenti esistenti saranno veramente tutelati.


BARETTA: 'INVESTIMENTI TUTELATI E GARE ENTRO L'ANNO'
Settembre 12, 2017 Scritto da Alessio Crisantemi

http://www.gioconews.it/politica-genera ... tro-l-anno


Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta evidenzia le modalità con cui saranno garantiti gli investimenti degli operatori e prevede che le gare saranno indette entro l'anno.
Roma - Obiettivo tutelare gli investimenti, come previsto anche nell'intesa sul riordino dell'offerta di gioco raggiunta in Conferenza unificata. Un obiettivo fortemente sentito dagli operatori. Ma come lo si potrà raggiungere? La parola, ai microfoni di Gioconews.it, al sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, intervistato a margine della presentazione del Rapporto di cittadinanza di Snaitech: "Innanzitutto con questo accordo abbiamo fissato i numeri della nuova rete distributiva: 55 mila punti di gioco. È evidente che ogni intervento di riorganizzazione parte da questi numeri”. I punti vendita esistenti spariranno o saranno tutelati? “Un altro grande principio introdotto è la certificazione dei punti vendita, di cui dovremo definire i criteri. Ma l'idea di fondo è di basare tutto sulla certificazione dei punti vendita e sulla formazione degli operatori. La certificazione dei punti vendita sarà lo strumento a garanzia della tutela degli investimenti esistenti”.

Altro punto centrale per gli addetti ai lavori sono le gare per bingo e scommesse: ci sono i presupposti per indirle? “Credo proprio di sì: saranno sanciti dal decreto attuativo che sarà definito entro il 30 ottobre”. Quindi possiamo darci un obiettivo temporale? “Penso che entro l'anno saremo in grado di fare le gare”.

Re: Intervista Baretta: salvaguardia investimenti, distribuzione tagli e nuovi negozi

Inviato: 14/09/2017 - 09:22
da scommettitore siracusano
Come nelle previsioni, Baretta, a ogni intervista, aggiunge qualcosa di nuovo; per questo, come ho detto in un altro commento, è meglio prendere quello che dice con beneficio di inventario: :D :party:

Giochi, Baretta (Mef) a SkyTg24: “Molti Enti Locali dovranno rivedere le loro posizioni”. Bassi (il Messaggero): “La storia Governo-Regioni ancora tutta da scrivere”
13/09/2017 14:41

https://www.agimeg.it/pp/giochi-baretta ... a-scrivere


“Negli ultimi anni è cresciuta una sensibilità sociale, legata probabilmente anche ad un eccesso di diffusione del gioco. Penso alle slot machine che sono 400 mila in Italia. Questo ha creato il bisogno di ridurle e organizzarle”. E’ quanto ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta in un intervento su SkyTg24, nel quale sono stati presentati anche dati Agimeg sul settore. “Abbiamo ridotto a 265mila entro Aprile del prossimo anno il numero delle slot diffuse nel territorio. Ma questo era parziale, abbiamo anche 100mila punti gioco in Italia. Abbiamo quindi ridotto l’offerta complessiva, perché questa sensibilità sociale ha intravisto un aumento dei fenomeni ludopatici. Si tratta di nuove regole che stabiliscono un numero certo di punti gioco, circa 55 mila in un arco di tre anni, e un numero certo di slot”. Ha aggiunto: “Da un lato abbiamo creato una regola, dall’altro abbiamo evitato il rischio che la preoccupazione degli effetti patologici portasse al proibizionismo. Il gioco è una condizione normale della vita delle persone, deve avere regole precise. Coloro che gestiranno i punti gioco dovranno essere certificati, ci vorrà una professionalità specifica”. “Le Regioni non potranno chiudere dei punti gioco – continua il sottosegretario -, potranno decidere dove collocarli su una base dell’organizzazione del territorio che spetta agli Enti Locali”. E sul futuro dei tabaccai: “per loro c’è una limitazione abbastanza relativa per la presenza delle slot machine. Per quanto concerne Gratta e Vinci e online, al momento non sono stati ancora presi in considerazione”. “Sono impegnatissimo a rispettare la data del 31 Ottobre per il decreto attuativo. Dobbiamo dare certezza sia agli operatori che agli Enti Locali, molti dei quali dovranno ripensare alle loro posizioni – conclude -. Metto in conto una riduzione di gettito. Ma non andrà messa in conto nella prossima Manovra, perché vale tre anni e quindi possiamo occuparcene nel triennio”. “Questo accordo afferma cose che vanno in direzioni opposte. Da un lato dice che le Regioni possono mantenere le loro regole più restrittive, dall’altro sostiene che la distribuzione delle macchinette superstiti, 240 mila, dovrà essere equa sul territorio e che andranno comunque garantiti gli investimenti effettuati. Credo che sia una storia ancora tutta da scrivere. Sarà necessario convincere molte Regioni a riscrivere le proprie regole. Il sottosegretario ha assicurato che entro il 31 Ottobre sarà pronto un decreto attuativo, francamente lo vedo difficile”, ha sottolineato Andrea Bassi, giornalista del Messaggero. cdn/AGIMEG