Nba Finals gara 3, i Warriors si riprendono il fattore campo ma perdono Looney

Nba Finals gara 3 Warriors-Raptors, serie in parità sull'1-1 con Golden State che si è ripresa il fattore campo ma deve fare i conti con i tanti infortunati

Nba Finals sull’1-1 dopo le prime due gare giocate a Toronto, con i Raptors vincenti in gara 1 e i Warriors capaci di rispondere in gara 2 e riprendersi il fattore campo nei prossimi due episodi da giocare nella baia. I campioni però devono fare i conti con la perdita di Looney, l’infortunio di Thompson e le incerte condizioni fisiche di tanti altri protagonisti che potrebbero pesare sul resto della serie.

La serie

I Warriors erano, e rimangono, i grandi favoriti. La sconfitta 118-109 in gara 1 ha sorpreso tutti, per la forma oltre che per la sostanza. Di base Golden State aveva in testa la priorità di limitare Leonard, come aveva fatto con Harden e Lillard durante i playoff, missione compiuta con l’esterno dei Raptors tenuto a 5/14 dal campo e due palle perse. Il problema per Kerr è che le Finals le gioca contro una squadra che ha in area due uomini in grado di fare canestro. E’ stata la grande vetrina di Siakam (32 punti e 14/17 dal campo, trentello in una serie finale con almeno l’80% dal campo che non si vedeva dal 1988) ma anche di Gasol (20 punti e 6/10 al tiro), oltre che di VanVleet che come sempre ha sfruttato ogni opportunità con energia e acume tattico. Risultato, i Raptors sono stati davanti per 48 minuti, non si sono mai voltati indietro e i Warriors hanno avuto poco in attacco da Thompson, Green e Iguodala per alimentare le rimonte che erano diventate una costante contro i Blazers. Alla fine i campioni hanno tirato con il 43.6% dal campo contro il 50.6% dei padroni di casa, hanno perso 16 palloni e tirato 12/31 dall’arco.

In gara 2 reazione puntuale dei campioni, capaci di vincere 109-104 in una partita dal punteggio più basso e decisa da un parziale di 18-0 all’inizio del terzo periodo. I Raptors nel finale provano a tornare sfruttando anche l’infortunio di Thompson ma la giocata decisiva è di Livingston che tramuta una possibile palla persa di Curry in un assist per Iguodala che firma la tripla della vittoria. Ai canadesi non bastano 34 punti di Leonard perché stavolta il cast di supporto non è decisivo, mentre i Warriors vincono almeno una gara in trasferta anche in questa serie playoff, striscia che va avanti dal 2015 e confermata anche in queste Finals.

Le quote

Golden State  Toronto
1.47 3.00

Qui per gli aggiornamenti in tempo reale

Gara 3

Fattore campo ripristinato per i Warriors ma la chiave principale del terzo episodio potrebbe riguardare chi non sarà in campo. L’infortunio al bicipite femorale di Thompson potrebbe tenerlo fuori a tempo indeterminato o nella migliore delle ipotesi limitarne l’efficienza, con Golden State alle prese anche con la perdita di Looney (serie finita) e ovviamente di Durant, la cui presenza alle Finals è lontana dall’essere certa. Con Curry e Iguodala incerottati, l’efficienza fisica dei campioni potrebbe essere un’incognita alla Oracle Arena. In gara 2 si è visto Cousins in quintetto rispondere con una quasi tripla doppia (11 punti, 10 rimbalzi e 6 assist) e i Warriors dovranno renderlo ancora più partecipe e preservarlo dai falli se non avranno le solite opzioni offensive e con la rotazione dei lunghi limitata. Thompson era stato un fattore nel secondo episodio mentre Curry ha tirato male nelle prime due gare ma potrebbe esplodere davanti al pubblico di casa. Di sicuro se riesci a vincere in trasferta tirando con il 46.3% dal campo, 13/34 da tre e perdendo 15 palloni lo devi all’esperienza e al cuore più che a motivi tecnici. Golden State ha difeso meglio dentro l’area e tolto riferimenti a Toronto, per questo è una serie che sarà vinta non da chi ha il migliore giocatore ma da chi avrà maggiore supporto dalla rotazione. Da questo punto di vista Cook e Bogut hanno dimostrato che i Warriors trovano sempre risorse affidabili anche nei momenti più difficili. Se Golden State non dovesse avere Thompson e Durant, i tanti minuti in campo per Cousins, Green e Bogut potrebbero creare problemi inaspettati alla difesa dei Raptors. Ognuno di loro in punta o su un quarto di campo è un passatore sublime e nessuno come i campioni è in grado di leggere i tagli sul lato debole, che sono stati la chiave del secondo tempo di gara 2 quando improvvisamente Kerr si è trovato a corto di tiratori dall’arco.

La situazione dei Raptors è emblematica. Leonard ha segnato 34 punti in gara due tirando male dall’arco ma andando 16 volte in lunetta, però non ha avuto il contributo di Siakam e Lowry (25 punti in due con 9/29 dal campo, l’esterno continua a non convincere nelle gare decisive e potrebbe non essere un caso), Gasol non è stato un fattore e ha avuto problemi di falli, stesso discorso per Green e Nurse ha solo tre uomini da utilizzare dalla panchina, il cui unico in grado di garantire fatturato è il solo VanVleet. Il risultato immediato è stato un 28.9% da tre che contro i campioni non ti puoi concedere e anche così i Raptors hanno avuto i palloni per vincere gara 2, con una box and one che Kerr ha dimostrato di soffrire. Alla lunga anche la rotazione ridotta dei Raptors potrebbe decidere la serie, che però non è chiusa sull’1-1 e non è detto che le due gare nella baia siano un monologo dei Warriors. Difficile fare previsioni, i campioni hanno più esperienza e sanno come si vince (Iguodala che segna la tripla decisiva dopo averne sbagliate undici di seguito è più che un emblema, è un simbolo della dinastia Warriors), ma prima di capire che partite vedremo è necessario conoscere la situazione degli infortunati e chi sarà sul parquet. La sensazione è che i Warriors stiano pagando un prezzo altissimo a un quinquennio esaltante ma anche estremamente logorante a livello fisico e dire che i Raptors possono allungare la serie vincendo almeno una gara in trasferta non è azzardato. Soprattutto se eviteranno blackout offensivi fatali come quello del terzo periodo di gara 2.