George e Adams piegano i Wolves, pioggia di assist per i Warriors

Paul George e Steven Adams trascinano i Thunder contro i Wolves, i Warriors producono 46 assist nella vittoria contro i Magic, vincono Spurs e Wizards

I risultati della notte Nba.

OKC-Minnesota 111-107

E’ la notte di Paul George e Steven Adams nella prima vittoria dei Thunder dopo tre sconfitte consecutive. OKC va avanti di 21 nel secondo periodo e sembra finalmente una notte tranquilla per la Cheesapeake Arena, ma i Wolves pazientemente confezionano la rimonta e Butler a 49 secondi dalla sirena riporta gli ospiti a meno tre con un canestro in area. Sono appunto il lungo e l’ala, con un canestro dalla media e due tiri liberi, a dare due possessi di vantaggio ai Thunder a 17 secondi da giocare e a chiudere la partita. George sale a 36 punti con 9 assist, Adams 27 punti con un perfetto 11/11 dal campo e a loro si aggiunge la quasi tripla doppia di Russell Westbrook da 15 punti, 9 rimbalzi e 14 assist. Anthony resta in disparte ma aiuta in difesa e non abusa di troppi palloni e tirando il 51.9% dal campo OKC per la prima volta in stagione vince una partita in volata. I Wolves ritrovano Teague, 11 punti e 10 assist, e hanno 23 punti da Towns e Wiggins più 22 di Butler ma poco dalla panchina, tirano con il 50% dall’arco ma pagano un primo quarto difensivamente distratto da 42 punti subiti e la fatica della rimonta nell’ultimo minuto.

Toronto-Indiana 120-115

Sesta vittoria casalinga consecutiva per i Raptors che piegano i Pacers nell’ultimo periodo. E’ un parziale di 18-5 griffato dall’incredibile prestazione di Poeltl a dare ai padroni di casa l’allungo decisivo per il 112-98 a sei minuti dalla fine. Toronto per la prima volta in stagione segna 70 punti dentro l’area e il centro di riserva trova la migliore prestazione in carriera con 18 punti e 8/8 dal campo insieme a 6 rimbalzi. I canadesi portano sette uomini in doppia cifra, hanno 50 punti dalla panchina e anche tirando male dall’arco la vincono vicino al canestro con DeRozan che attaccando il ferro produce 26 punti con 5 assist e 2 recuperi. Indiana concede il 48% dal campo e cavalca il più possibile Oladipo che risponde con 36 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, ma gli ospiti non hanno mira dall’arco e stavolta trovano poche risorse dalla panchina, Sabonis fermo a 6 punti e 2/10 dal campo. Per i Pacers è la seconda sconfitta consecutiva.

Orlando-Golden State 112-133

Nona sconfitta nelle ultime dieci partite giocate per i Magic che provano a correre dietro ai Warriors ma ci riescono solo nel primo periodo concedendo 41 punti. Difensivamente la squadra di Vogel non ha armi contro l’attacco dei campioni che viaggiano a pieno ritmo e finiscono con 46 assist su 55 canestri di squadra, record stagionale della Nba e assoluto di 53 sfiorato. ‘E’ una statistica senza senso’ dirà a fine partita coach Kerr. Golden State segna 77 punti nel primo tempo e la partita non ha niente da dire nel secondo. Gli uomini della baia vengono tutti a giocare contemporaneamente a parte Iguodala tenuto a riposo precauzionale. Thompson segna 27 punti con 11/14 dal campo, 23 e 10 assist per Curry, 25 e 4 stoppate per Durant che trova anche il tempo di farsi buttare fuori a quattro minuti dalla fine. I Warriors tirano con il 62.5% dal campo e approfittano della mancata intensità difensiva di Orlando, che ha 22 punti da Fournier e 29 e 7 rimbalzi da Gordon ma dopo un inizio di stagione sopra le righe è andata completamente in eclissi.

Washington-Detroit 109-91

I Wizards non erano più abituati al sapore della vittoria casalinga e la vittoria contro i Pistons arriva dopo quasi tre settimane di digiuno interno grazie a un terzo periodo da 35-15 che spacca in due la partita. Equilibrio nel primo tempo ma Washington ha più energia in area, travolge Detroit 49 a 32 a rimbalzo e deve trovare soluzioni alternative agli esterni visto che Wall è ancora fuori e Beal gioca con occhiali protettivi per un problema al viso dopo una gomitata rimediata a Philadelphia e chiude con 10 punti e 4/11 dal campo. Le ottiene da Morris, massimo stagionale con 23 punti e 7 rimbalzi, da Gortat in doppia doppia da 12 punti e 12 rimbalzi, da un Satoransky abbondante dalla panchina che aggiunge 17 punti e 4 assist. I Pistons non riescono ad aprire l’area tirando 9/30 dall’arco e non hanno uomini dalla rotazione con cui cambiare la partita, solo 32 punti dalla panchina nonostante quattro uomini in doppia cifra nel quintetto. Per Drummond 14 punti e 17 rimbalzi, 12 e 4 assist per Jackson ma arriva la quinta sconfitta stagionale in trasferta e adesso Raptors e Pistons sono appaiate con un record di 14-7.

Memphis-San Antonio 79-95

Tutto facile per gli Spurs contro i disastrati Grizzlies di questa stagione. San Antonio deve fare il minimo indispensabile in attacco contro una squadra che non ha risorse offensive per portarsi avanti nel primo tempo e controllare agevolmente la partita anche tirando appena con il 44%. La difesa di Popovich funziona e i padroni di casa non hanno praticamente niente oltre i 16 punti e 13 rimbalzi di Gasol, compreso Evans che in quintetto spara 1/7 dal campo in 29 minuti. Anche McLemore è promosso in regia e risponde con 14 punti ma il 40.5% al tiro contro gli Spurs è sinonimo di sconfitta. I texani trovano la quarta vittoria consecutiva con 22 punti e 6 rimbalzi di Aldridge e una panchina da 52 punti e tre uomini in doppia cifra. Per Memphis è la decima sconfitta consecutiva, una striscia negativa che dal gennaio 2009 non si registrava in queste dimensioni.

Utah-New Orleans 114-108

I Jazz vincono la quinta partita consecutiva e si portano 12-11 sopravanzando i Pelicans che perdono la terza gara di seguito. A due minuti dalla fine il punteggio è 103-103 con due liberi di Cousins ma è la notte di Donovan Mitchell che segna due canestri consecutivi decisivi per la vittoria finale. Il rookie vive la migliore partita della carriera ed esplode con 41 punti, 4 rimbalzi, 4 assist e 6/12 dall’arco per dare ai padroni di casa un punto di riferimento offensivo che mancava nella prima parte della stagione. Coach Snyder ha una panchina ridotta ma ringrazia Burks che confeziona 24 punti in 31 minuti e un Favors chirurgico in area con 18 punti, 11 rimbalzi e 5 assist. Senza Gobert i Jazz combattono con i denti vicino al canestro e finiscono per piegare il quintetto di New Orleans, interamente in doppia cifra ma con la lingua di fuori nel finale vista la totale assenza di supporto dalla panchina. Per Cousins 23 punti e 13 rimbalzi, per Davis 19 e 10, 13 punti e 11 assist per Rondo che parte in quintetto ma i Pelicans per fare l’ultimo salto di qualità nella Western Conference devono imparare a essere costanti.

Miami-Charlotte 105-100

Gli Hornets continuano la loro stagione sulle montagne russe e dopo un inizio disastroso e una striscia di vittorie che aveva riportato il record quasi in parità, collezionano la quarta sconfitta consecutiva a Miami gestendo in maniera pessima il finale. A due minuti dalla fine Dragic, Johnson e Waiters confezionano i tre canestri decisivi per la vittoria con Charlotte incapace di reagire, parziale di 9-0 e titoli di coda che scorrono sul 102-96 a 1:09 dalla fine. Gli ospiti pagano il calo offensivo di Howard, 10 punti e 9 rimbalzi, portano per la terza volta in stagione l’intero quintetto in doppia cifra con 16 punti e 6 rimbalzi di Williams ma l’assenza di Walker pesa e il 25% dall’arco non aiuta. Gli Heat hanno 27 punti e 11/14 dal campo di Richardson e una panchina ridotta a quattro uomini di cui tre in doppia cifra da 44 punti e si prendono la vittoria nonostante il 61.9% ai liberi. Gli uomini di Spoelstra sono 11-11 in stagione.

Chicago-Sacramento 106-107

La striscia di sconfitte dei Bulls si allunga a otto partite e Zach Randolph con un jumper a 51 secondi dalla sirena a segnare il 103-99 indirizza la serata dalla parte dei Kings. E’ Bogdanovic che sigilla la vittoria con due liberi. Due squadre in totale ricostruzione e piene di giovani vanno a lezione da Randolph che a 36 anni inventa una notte da 25 punti, 13 rimbalzi, 12/19 dal campo e un dominio totale sulla partita. Chicago concede il 52.9% dal campo agli ospiti e Bogdanovic esce dalla panchina per produrre 19 punti e 4 assist in una delle sue migliore interpretazioni della nuova carriera Nba. I Bulls come al solito tirano in maniera inconsistente dall’arco con 13/36, portano sei uomini in doppia cifra ma Markkanen, 14 punti e 5 rimbalzi, non è ancora uomo cui affidare il pallone che cambia l’inerzia di una partita in equilibrio e Chicago rimane sul gradino più basso della Eastern Conference.