Brexit: punto della situazione e quote

Entriamo in una settimana potenzialmente decisiva per le sorti del Regno Unito e i suoi rapporti con l'Europa

Abbiamo scritto a proposito della Brexit a suo tempo, prima del referendum tenutosi il 23 giugno 2016, e non pensavamo di dovercene occupare più. Come molti sanno qui cerchiamo di analizzare i grandi eventi della politica internazionale dal punto di vista delle scommesse, non abbiamo la pretesa di uscire dal nostro ambito su temi così sensibili e complessi.

La settimana che inizia oggi però è di quelle importanti e pensiamo che sia opportuno fare il punto della situazione. Se provate a cercare ‘brexit’ su Google il primo risultato che otterrete è quello riportato qui sotto:

Ricerca Google

Le cose però sono molto più complicate. L’ipotesi che il Regno Unito lasci effettivamente l’Unione Europea alla data prestabilita è al momento largamente sfavorita secondo gli scommettitori. Come sempre per quanto riguarda la politica prendiamo come riferimento il betting exchange Betfair, nella sua versione internazionale in cui il mercato sull’argomento è abbastanza attivo e liquido.

UK to leave the EU by the 29/03/2019? il SI è offerto a 4.6 mentre il NO a 1.27.

Martedì 29 gennaio in Parlamento, tra le altre cose, si voterà un emendamento proposto dalla laburista Cooper che potrebbe rivelarsi decisivo anche per eventuali sviluppi futuri: qualora venisse approvato infatti, la Brexit potrebbe essere rimandata fino al 31 dicembre 2019.

Anche un’uscita ‘disordinata’ dall’Unione da parte del Regno Unito, conosciuta anche come Hard Brexit o No Deal Brexit è considerata poco probabile.

UK – Brexit – No Deal Brexit – Yes or No? il SI è offerto a 6.6 mentre il NO a 1.15.

Ricordiamo che una delle questioni più spinose è il confine tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Se fossero ripristinati gli antichi controlli alla frontiera, con tutto quello che ne seguirebbe, il delicato equilibrio della regione potrebbe andare in frantumi. Si parla addirittura, in casi estremi, di introduzione nel paese della legge marziale (approfondimento su Repubblica).

Il secondo Referendum

Anche l’italiana Snai si cimenta e propone le sue quote (28.01 ore 09:45).

Quote Snai Referendum Brexit

Sono in linea con quelle di Betfair che, nello stesso istante, propone 3.40 contro 1.38 cui andrebbero detratte le commissioni.

Interessante, a questo proposito, questo articolo pubblicato di recente su The Guardian che riporta le dichiarazioni di Bob Posner, capo ad interim della Electoral Commission, secondo il quale non si dovrebbe tenere alcun referendum senza prima rafforzare le leggi sull’uso dei social media e sulla raccolta fondi per le campagne. La sanzione di appena £20,000 per violazione è ritenuta troppo bassa e dovrebbe essere aumentata di molto.

L’impressione generale è che in effetti il popolo britannico abbia votato senza essere messo veramente al corrente circa tutte le potenziali conseguenze. Non è affatto detto però che la maggioranza voterebbe in modo diverso anche dopo una campagna elettorale condotta e regolata più responsabilmente.

Ci sono zone del paese che si sono impoverite notevolmente (approfondimento, in inglese) e non sarà difficile trovare, di nuovo, una ‘pancia’ a cui parlare. Ogni nazione ha la sua, inoltre nel Regno Unito il mito del nazionalismo è molto forte: gli inglesi si considerano diversi, e migliori.

Vale la pena di ricordare le parole pronunciate da Lady Thatcher nel 1999: “In my lifetime all the problems have come from mainland Europe, and all the solutions have come from the English-speaking nations across the world…“. Secondo la Lady di Ferro insomma il Regno Unito era (e probabilmente lo penserebbe anche oggi) semplicemente quite the best country in Europe.

Molti inglesi la pensano così. Sono argomenti che fanno presa. Si può non pensarla allo stesso modo ma è bene ricordarselo perché questo sentimento è già stato sottovalutato una volta.