
Per il Real Madrid, quella con la Roma è stata poco più che una sgambata.
Olsen: Olissen, per l’occasione. Ma allora è un portiere!!!!! Salva la porta giallorossa in tante occasioni. Nota lieta.
Florenzi: corre, corre, corre, Florenz Gump. Spesso a vuoto e scherzato dai Blancos. Non il migliore, non il peggiore.
Manolas: rimane negli occhi la vana rincorsa a Bale in occasione del 2-0. Occhi sgranati, anche stavolta, come contro i blaugrana. Si prende l’ovazione del Bernabeu per quel 3-0 dell’Olimpico.
Fazio: immobile, svagato, orrendo. Impresentabile.
Kolarov: quest’anno va così, ha deciso che si fa tutta la stagione camminando, tra smorfie e colpi di tacco a rientrare. Modalità Subbuteo, come buona parte dei suoi compagni.
Nzonzi: l’Andrade francese. Passato da campione del mondo, compassato da far saltare i nervi. L’unica speranza è che sia fuori forma, altrimenti la Roma vanta il centrocampo più lento del pianeta.
De Rossi: mille chiusure provvidenziali e una follia, la punizione regalata al Real Madrid che vale l’1-0 di Isco Inferno.
Zaniolo: esordio assoluto al Bernabeu. Come giocare la prima partita a PES, prendendo la Ternana, direttamente al livello “Leggenda” e contro il Brasile All Star. Alla fine, neanche malissimo.
Under: il più vispo, se non l’unico che almeno come quantità non si fa guardare dietro. Impegna anche Keylor Navas, interrompendogli il Sudoku.
Dzeko: sbuffa e si lamenta, niente altro per 90 minuti. Anzi per 360, mettendoci dentro anche Atalanta, Milan e Chievo.
El Shaarawy: dovrebbe assicurare qualità ma la sensazione è che su quella fascia, in modalità Boris, la qualità abbia “rotto il cazzo”. Sbaglia sempre l’ultimo passaggio, l’ultima scelta, l’ultima idea.