Parigi-Roubaix 2025, riuscirà Pogacar a imporsi sulle pietre?

Parigi-Roubaix 2025 pronostici, nuovo duello tra Van Der Poel e Pogacar con l'olandese leggermente favorito per la vittoria

La Parigi-Roubaix tra le classiche del Nord è quella con più fascino, è la più dura, la più difficile da interpretare. Rispetto al Giro delle Fiandre e alla Liegi-Bastogne-Liegi è interamente piatta, senza dislivelli, ma è ancora più massacrante per i suoi oltre 50 km di pietre. Vediamo storia, percorsoprotagonisti e quote.

La storia

La prima edizione risale al 1896 e se ne sono corse 115 edizioni. La corsa partiva originariamente da Parigi, nel tempo la partenza è stata spostata prima a Chantilly e in seguito a Compiegne a circa 60 km a nord della capitale. Alcuni la chiamano Corsa di Pasqua perché spesso si disputa nel periodo pasquale e a volte proprio nella domenica di festa, ma tutti la conoscono come l’Inferno del Nord, il che spiega molto di quanto sia temuta e amata dai ciclisti. Dopo una prima fase nella quale a dominare erano i ciclisti francesi, furono i belgi a prendere il sopravvento dopo la seconda guerra mondiale, 18 vittorie su 21 edizioni dal 1957 al 1977 con le eccezioni degli olandesi Post e Janssen nel 1964 e 1967 e di Felice Gimondi nel 1966.

In questa fase Eddy Merckx vince tre edizioni, Roger De Vlaeminck quattro. Per trovare la prima tripletta del ciclismo moderno bisogna andare dal 1978 al 1980, quando Francesco Moser si impone tre volte di seguito. Gli azzurri non vincono dal 1999, affermazione di Andrea Tafi che seguì i successi di Franco Ballerini nel 1995 e 1998. Anche Tom Boonen si è affermato quattro volte, nel 2005, 2008, 2009, 2012. Sua è stata anche l’ultima doppietta nella storia della gara. Cinque vincitori di cinque nazionalità diverse nelle ultime cinque edizioni. Cancellara vinse sulle pietre per la seconda volta nel 2013 dopo il 2010, affermazioni a sorpresa dell’olandese Terpstra nel 2014, del tedesco Degenkolb nel 2015 e dell’australiano Hayman nel 2016. Nel 2017 è stato Greg Van Avermaet a restituire un successo al Belgio che mancava dal 2012, anno dell’ultima affermazione della leggenda Boonen, nel 2018 impresa di Peter Sagan con un’azione a oltre 50 km dal traguardo, nel 2019 successo di Philippe Gilbert con il Belgio che si è preso due delle ultime tre edizioni ed è in testa alla classifica delle nazioni con 57 successi davanti ai 28 della Francia e ai 13 dell’Italia. L’edizione 2020 non si è disputata a causa del Covid. L’edizione 2021 rimarrà indimenticabile per l’impresa di Sonny Colbrelli che ha dato all’Italia il primo successo del nuovo millennio e nel 2022 è stato un ispirato Van Baarle a restituire all’Olanda un successo che mancava dal 2014 poi bissato nel 2023 e 2024 da Van Der Poel. Il Belgio è la nazione con più vittorie a 57, la Francia a 28 e l’Italia a 14.

Il percorso

Da Parigi al leggendario velodromo di Roubaix per 259,2 km, con qualche differenza rispetto alla passata stagione. Saranno 30 i settori in pavé per un totale di 55.7 km, il numero più alto delle ultime trenta stagioni. I primi 100 km sono tutto sommato tranquilli e la gara si accenderà con il settore di Troisvilles che sarà percorso per la sua intera lunghezza e subito dopo si percorrerà l’Haspres  e l’Haveluy con il ritorno nella prima parte di Viesly Briastre e Capelle Ruesnes. La Foresta di Arenberg, la suggestione più grande della Parigi-Roubaix e spesso decisiva, è tra i settori che possono fare la differenza e dopo l’ingresso con chicane che ha fatto molto discutere nella scorsa stagione si è pensato a una deviazione che permetta di non entrare nel settore a velocità eccessiva. La gara potrebbe decidersi qui insieme a Mons-en-Pévèle, Campin-en-Pévèle e Carrefour de l’Arbre che misura 2,1 km ed è il più difficile.

 

I protagonisti

La prima partecipazione di Pogacar, diventata improvvisamente una realtà nell’ultimo mese, basta a monopolizzare le attenzioni della vigilia e naturalmente i Kom messi in fila su Strava dal campione del mondo nelle sue ricognizioni sulle pietre non fanno altro che alimentare l’entusiasmo per il terzo duello con Van Der Poel che per ora è in perfetta parità. L’olandese si è imposto alla Sanremo, lo sloveno al Giro della Fiandre con un assolo dei suoi e ci si domanda se in una corsa piatta ma ricco di incognite uno dei due avrà la capacità di staccare l’altro prima del traguardo. Le condizioni meteo, con la pioggia annunciata come possibile protagonista, aggiungono ulteriori incognite e alla vigilia l’olandese è leggermente favorito ma a quote che raccontano l’incertezza sull’esito finale e che convergono anche su Van Aert come potenziale outsider anche se la stagione del belga finora non è stata brillante. Alla Roubaix però, soprattutto in una gara di marcatura stretta tra i favoriti, le percentuali che qualcosa di diverso dal solito possa succedere aumentano ed è per questo che anche Pedersen e Philipsen si possono prendere in considerazione. Un discorso a parte lo merita Ganna che ha lavorato per questa gara nelle ultime due settimane e probabilmente, forte di un’esperienza già acquisita su questo terreno, meriterebbe un gettone a quote particolarmente appetibili e che probabilmente non gli rendono giustizia. Difficile che il nome del vincitore esca da questo mazzo ma Stuyven, Vermeersch e Kung meritano di essere menzionati.

Parigi-Roubaix 2025 quote

Le quote sono relative alle 09:45 del 12.4.2025. Potrebbero essere soggette a variazioni, verificare sempre il book di riferimento. ‘Altro’ non è un insieme omogeneo.

Bet365.it Lottomatica
Van Der Poel 3.50 3.00
Pogacar 4.75 4.50
Pedersen 6.00 5.50
Van Aert 6.50 5.50
Philipsen 7.50 7.00
Ganna 11.00 11.00
G. Vermeersch 41.00 46.00
Stuyven 41.00 61.00
Kung 51.00 51.00
F. Vermeersch 67.00 71.00
Milan 67.00 31.00
Merlier 67.00 61.00
Politt 81.00 101.00
Tarling 67.00 46.00
Meeus 81.00 101.00
Altro 4.00 5.00