La Pallacanestro, il mio Amore. Gli altri Sport? Belli eh, ma no grazie…

Tutti i motivi per i quali la pallacanestro ha cambiato la mia vita!

Pallacanestro, lo sport che non cambierei con nessun altra disciplina!

Il mio amore per la pallacanestro si è rivelato a me come una vera folgorazione. Nessuno a casa Migliola giocava a basket. Nessuno lo seguiva con particolare attenzione. Nessun parente appassionato. Nulla.

La mia adolescenza è stata tutta giallorossa, scandita da Turone, Falcao e Bruno Conti, con le sporadiche intrusioni di Pietro Mennea, Francesco Moser o Adriano Panatta. Così, da abbonato alla Roma, giocavo a calcio per divertimento e a tennis seriamente. Il Basket? Non pervenuto.

Poi un giorno sono entrato al Palaeur, non ricordo per quale partita, e spontaneamente ho scelto. Anzi, sono stato scelto. La pallacanestro sarebbe stato il mio sport, il mio amore. E poi anche il mio lavoro e la mia vita, ma questo non potevo saperlo quel pomeriggio del 1979. Poi, certo, nell’infatuazione le figure di Willy Sojourner, Larry Wright e Magic Johnson una mano l’hanno data.

L’abbigliamento, lo slang, i gadget, i viaggi, l’arredamento: da un certo momento in avanti tutti orientati verso la pallacanestro. Senza remore e pentimenti per gli altri sport, da quel momento giocoforza trascurati sull’altare della palla a spicchi.

Perché continuo a pensare che chi arriva nel modo giusto alla pallacanestro non sa tornare indietro. “Ho giocato a basket per qualche anno ma non mi piaceva e ho lasciato perdere”. L’avete mai sentito? Io no. Chi assapora un “ciuff”, non ha bisogno di sentire altro.

Così, da quando amo il basket sono ipercritico verso gli altri sport. Tutti per un motivo o per l’altro difettosi. Quasi a rivendicare la superiorità della pallacanestro su tutte le altre discipline.

Non a caso la creatura di James Naismith è il terzo sport più praticato nel mondo dopo calcio e cricket: 3 miliardi di cristiani, musulmani, buddisti, ortodossi, anglicani e atei non possono essersi sbagliati.

Atletica: perché noi corriamo, saltiamo e tiriamo come voi. Ma con una palla in mano e 5 avversari da tenere a bada.
Automobilismo: perché noi non ci addormentiamo davanti al televisore, al secondo timeout.
Calcio: perché noi se stiamo sotto di 1 a un minuto dalla fine, non simuliamo crampi. Nè allontaniamo i raccattapalle.
Canottaggio: perché Peppiniello di Capua ci ha fatto innamorare, ma Peppiniello Poeta non è da meno.
Golf: perché se mi parli di Green, io penso a Draymond. O al limite ad A.C.
Hockey su ghiaccio: …perché non può piacerci uno sport in cui una Liberazione può essere vietata!
Motociclismo: se parliamo di staccate, con tutto il rispetto per Valentino, la mente va a MJ e quella gara delle schiacciate…
Nuoto: Delfino ce l’abbiamo avuto pure noi. E poi è più stile libero quello di Phelps o quello dei Warriors?
Pallamano:perché se devo vedere uno fare cinque passi e poi tirare, mi prendo LeBron James!
Pallanuoto: le cose più interessanti accadono sott’acqua, e a noi piacciono gli sport trasparenti.
Pallavolo: se non c’è mai un contatto fisico, è palla avvelenata. O se preferite, scacchi.
Pentathlon Moderno: equitazione? Scherma? Tiro a segno? Sicuri sia così “moderno”?
Pugilato: perché al gancio di Monzon, abbiamo sempre preferito quello di Bariviera o Kareem.
Rugby: veniamo da stagioni complicate, con la Nazionale, ma ogni tanto noi almeno una partita la vinciamo…
Scherma: affascinante, ma uno non può ridursi a tifare per una lucetta verde invece che una rossa.
Sci: quanto a pettorali alti, quelli di LeBron e Westbrook non hanno nulla da imparare…
Tennis: perché noi i tiri spesso li prendiamo con 14.000 iene che ci insultano. Non allontaniamo uno spettatore se prima di un libero squilla un cellulare.