Mondiale per club, come funziona il nuovo torneo FIFA

Si giocherà ogni quattro anni tra 24 squadre da tutto il mondo. Ammesse anche le vincitrici dell'Europa League

Nuovo per modo di dire, nel senso che più correttamente si tratta di una rielaborazione del mondiale per club andato in onda fino a dicembre. Ora diciamo la verità, la gloriosa coppa Intercontinentale, almeno nella sua formula intermedia ovvero con partita secca a Tokyo tra la vincente della Coppa dei Campioni e della Copa Libertadores, ha lasciato ricordi e nostalgie indelebili in tutti gli amanti del calcio anni Ottanta e Novanta, con quelle gare in diretta nel pieno della notte e quelle trombette ininterrotte dal calcio di inizio a quello finale che ti stordivano ma che poi, quando si decise di cambiare il format della competizione, ti mancavano in maniera inesorabile. E siccome l’ultima incarnazione del torneo, in vigore costante dal 2005 con quattro squadre partecipanti in una Final Four con semifinali e finali in partita secca ha perso di prestigio e interesse a livello globale, la FIFA ha deciso non solo di ritoccare il torneo ma di rivoluzionarlo completamente. Queste sono le caratteristiche per quanto se ne sa finora.

Come funziona il nuovo mondiale per club:il regolamento

L’obiettivo è offrire spettacolo e un’alta concentrazione di squadre blasonate e giocatori di altissimo livello. Per questo la Federazione Internazionale ha studiato una competizione che preveda la partecipazione di 24 squadre, metà delle quali saranno europee, 12, seguite da 4 sudamericane, 2 africane, 2 nordamericane e 2 asiatiche. Un posto sarà assegnato tramite spareggio tra squadre sudamericane e della fascia oceanica e per questo le sudamericane potrebbero diventare 5. Le 24 squadre saranno divise in otto gironi da tre squadre ciascuno che si affronteranno in partita secca. Le otto vincitrici dei gironi accederanno ai quarti di finale, con accoppiamenti stabiliti tramite lo stesso criterio dei mondiali (per esempio la vincente del gruppo A affronta la vincente del gruppo C e così via), per poi giocare le semifinali e la finale.

Squadre invitate

Inizialmente la FIFA procederà a una selezione a inviti seguendo alcuni criteri di base, sia per le squadre UEFA che per quelle CONMEBOL. Ci saranno sicuramente le vincitrici e le finaliste delle ultime quattro edizioni di Champions League e le vincitrici delle ultime quattro edizioni dell’Europa League. In caso di squadre che abbiano raggiunto questi risultati più volte, i restanti posti potrebbero essere riservati ai club che hanno vinto il torneo almeno tre volte, Real Madrid, Milan, Bayern Monaco, Liverpool, Barcellona e Ajax, Manchester United e Inter, oppure in base al Ranking UEFA. Criterio simile per le squadre sudamericane: parteciperanno le vincitrici delle ultime quattro edizioni della Copa Libertadores, mentre i vincitori della coppa Sudamericana giocheranno un playoff tra di loro per stabilire chi disputerà lo spareggio finale per l’accesso al torneo con una squadra dell’Oceania. Non è stato stabilito se ogni nazione possa avere un numero massimo di partecipanti oltre il quale non può andare.

Date e cadenza

Nell’ottica della FIFA il nuovo mondiale per club prenderà il posto della Confederations Cup tra nazionali che si svolgeva l’anno precedenti ai mondiali ma ne conserverà la cadenza quadriennale. Per questo motivo la prima edizione sarebbe stata in programma tra il 14 giugno e il 4 luglio 2021 in Cina. Si utilizza il condizionale perché il calendario rivoluzionato dall’emergenza Coronavirus ha spostato di un anno in avanti gli Europei 2020 e a questo punto resta da stabilire se esiste uno spazio per giocare la prima edizione prima dei mondiali in Qatar nel 2022 oppure se slitterà agli anni successivi. Il torneo si disputerà in 18 giorni all’interno dei quali ci saranno tre fine settimana, ogni squadra avrà almeno due giorni di riposo tra una partita e l’altra.

Considerazioni

E’ un modo per fare cassa cercando di coinvolgere aree del pianeta dove il calcio sta crescendo anche se magari non è ancora in grado di esprimere club di livello pari, o almeno comparabile, a quello europeo. Quest’ultimo aspetto era già chiaro prima, ma non sembra che la passata strategia che abbia prodotto grandi effetti ed infatti si corre ai ripari. Servono anche partite vere, tra squadre di livello.

Bisognerebbe però chiedere anche agli appassionati non europei, o non sudamericani, se si sono divertiti.

Il mondo si è allargato. Se è vero che vince quasi sempre un’europea, che dire del TP Mazembe che nel 2010 contese la coppa all’Inter del triplete? Dopo i congolesi, è toccato al Raja Casablanca (2013, finale persa col Bayern) e ancora due volte nelle ultime quatto edizioni (2016 e 2018). La prima cosa che salta all’occhio è che si, le sudamericane possono anche riuscire a vincere (ultima nel 2012, Corinthians – Chelsea 1-0), ma sempre più spesso mancano la finale.

Dal punto di vista sportivo un buon compromesso sarebbe forse stato far giocare al club campione d’Europa solo la finale tra chi vince il torneo delle altre. Ma poi chi avrebbe comprato i diritti televisivi? Si è scelto di fare entrare un maggior numero di club prestigiosi per poter contare su un certo numero di partite di cartello. Chissà che non ci torni la voglia di fare le sei di mattina.